CEDIFOP

CEDIFOP
le foto si riferiscono alle attività del CEDIFOP, nei vari livelli di addestramento
Visualizzazione post con etichetta SINDACATO. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta SINDACATO. Mostra tutti i post

sabato 9 febbraio 2019

Ecco perché' la norma UNI 11366 non è una Legge

Alla norma UNI 11366 “Sicurezza e tutela della salute nelle attività subacquee ed iperbariche professionali al servizio dell'industria”, ha fatto riferimento il presidente Monti nel Decreto Sviluppo del 2012 - articolo 21 – (Modifiche al decreto legislativo 3 aprile 2006 n. 152, in materia di promozione degli investimenti offshore) - comma 3 "Le attività di cui all’articolo 53 del Decreto del Presidente della Repubblica 24 maggio 1979, n.886, sono svolte secondo le norme vigenti, le regole di buona tecnica di cui alla norma UNI 11366". 
Questo passaggio fa riferimento al D.P.R. (Decreto del Presidente della Repubblica) 24 maggio 1979, n. 886 "Integrazione ed adeguamento delle norme di polizia delle miniere e delle cave, contenute nel decreto del Presidente della Repubblica 9 aprile 1959, n. 128, al fine di regolare le attività di prospezione, di ricerca e di coltivazione degli Idrocarburi nel mare territoriale e nella piattaforma continentale” (GU n.114 del 26-4-1980 - Suppl. Ordinario), dove leggiamo al Capo VII “Impiego di Operatori Subacquei” Art. 53. Prescrizioni generali "Le prestazioni lavorative in immersione per il posizionamento della piattaforma, per l'ispezione e la manutenzione delle attrezzature sommerse o per lavori assimilabili, devono essere effettuate solamente da personale esperto e fisicamente idoneo, diretto da un responsabile di comprovata capacità, nel rispetto delle norme specifiche in materia e delle regole della buona tecnica...."; ma tale citazione non fa della norma UNI una “legge”, come spesso erroneamente si riporta sull'obbligatorietà dell’applicazione della normativa all'interno delle aree portuali o in ambito inshore, ecc; inoltre anche qui la parte dedicata alla formazione degli operatori rimane al margine della normativa stessa.

Essa rimane sempre una norma di carattere volontario nell'applicazione, mentre va sottolineato che il rapporto della norma con il Decreto Sviluppo del 2012, è delimitato, cosi come la legislazione attuale prevede, dal contesto di riferimento, e cioè "Integrazione ed adeguamento delle norme di polizia delle miniere e delle cave, al fine di regolare le attività di prospezione, di ricerca e di coltivazione degli Idrocarburi nel mare territoriale e nella piattaforma continentale”, attività che devono essere svolte secondo le regole di buona tecnica di cui alla norma UNI 11366.

Tutto ciò non trasforma la norma UNI 11366 in una legge, e per di più non è prescritta l’applicazione, ad eccezione delle applicazioni di carattere volontario, al di fuori degli ambiti previsti e citati nel Decreto Sviluppo del 2012, come l’ambito inshore o l’ambito portuale dove operano gli OTS (Operatori Tecnici Subacquei) in servizio locale definiti con il DM 13/01/1979 perché il loro campo operativo si limita all'interno delle aree portuali, o nell'ambito degli OSS (operatore scientifico subacqueo), pescatori, corallari, ecc.


Va inoltre sottolineato che tutte le norme UNI sono protette da diritto d'autore, legge 22 aprile 1941 N. 633 e successivi aggiornamenti; esso prevede il divieto della riproduzione, anche parziale, delle norme e dei prodotti UNI su qualsiasi supporto: cartaceo, elettronico, magnetico ed altri, senza preventiva autorizzazione scritta da parte dell'UNI. Questo rientra nel settore commerciale dell’UNI che da associazione privata gestisce e vende le norme che i suoi soci hanno creato. L’utilizzo di queste norme è condizionato al pagamento di una royalty

giovedì 26 aprile 2018

Il nuovo corso per OTS del CEDIFOP

Iniziato il primo corso per OTS (Operatore Tecnico Subacqueo) del 2018, del CEDIFOP, che seguendo la tradizione ormai pluriennale, accoglie allievi che arrivano da tutte le regioni d’Italia. In questo corso, in particolare, troviamo fra gli iscritti allievi che arrivano dalle regioni Sicilia, Sardegna, Toscana e Puglia insieme alla presenza di 2 allievi che arrivano dalla Grecia.  Il corso è l’unico in Italia che si svolge secondo programmi validati dall’IDSA (livello per SCUBA e SURFACE in ambito Inshore e Basso Fondale) e permette di proseguire il percorso formativo Italiano di commercial diver per i livelli successivi di addestramento previsti dalla legge 07/2016 della Regione Sicilia.

L’obiettivo principale del corso del CEDIFOP è quello di insegnare agli allievi la gestione in sicurezza di un cantiere subacqueo, applicando gli standard previsti dalla didattica IDSA, nella gestione delle varie procedure e Check-list, con il raggiungimento di tempi precisi sia in acqua che nelle esercitazioni in superficie.

CEDIFOP che è una delle 13 scuole Full Member IDSA (cioè che applica la didattica IDSA, partecipa ai meeting internazionali per la conferma e l’applicazione di questi standard), ed è l’unica scuola in Italia con questo riconoscimento, una delle 12 scuole in Europa. Le altre scuole nel mondo sono di Denmark, Finland, France, Ireland, Netherlands, Norway (2), Spain, Sweden (2) ed U.S.A. Dell’ IDSA inoltre fanno parte n.6 membri industriali: Italy, Malta, Netherlands, Norway, San Marino, Sweden e U.K.  (fra i quali Hytech e Pommec.) Questo tipo di adesione è dedicata ad imprese, fornitori e produttori che hanno interesse a seguire da vicino le attività dell’IDSA, n.6 organizzazioni con la qualifica di RECIPROCAL MEMBERSHIP i cui obiettivi sono simili a quelle di IDSA, e che dalla reciproca collaborazione possono entrambi trarre beneficio, che sono: Hungary National Association of Hungarian Commercial Divers, The Netherlands Dutch Association of Commercial Divers, Russia           Alliance of Diving Schools (Russia), U.K. Association of Diving Contractors (UK), U.S.A. Association of Commercial Diving Educators (ACDE) ed U.S.A. The Association of Diving Contractors International (ADCI)

E infine n.22 membri associati e n.12 membri affiliati, da: Argentina, Denmark, Egypt, Estonia, Faroe, France, Hungary, India, Iran, Israel, Italy, Latvia, Montenegro, Morocco, Reunion Island, Saudi Arabia, Serbia, Switzerland, The Netherlands, Trinidad, U.A.E., U.K. e U.S.A. in rappresentanza di diversi Dipartimenti governativi, Diving contractors e Organizzazioni che si occupano di attività inerenti la subacquea industriale e diverse scuole (fuori dall’Italia), anche abbastanza conosciute dagli Italiani (vedi per esempio una scuola Scoscese), che però ancora non hanno lo status di Full member che obbliga a controlli periodici sulla qualità e sulle metodiche applicate, ma tale status è l’unico che consente alle  scuole di rilasciare le certificazioni internazionali IDSA.

In Italia la Legge 21 aprile 2016, n. 7. “Disciplina dei contenuti formativi per l’esercizio delle attività della subacquea industriale”  della Regione Sicilia ha definito, dopo 36 anni, tre nuove qualifiche, che entrano nell’Atlante del Lavoro e delle Qualificazioni”, che rappresenta il Repertorio nazionale dei titoli di istruzione e formazione e delle qualificazioni professionali, come “formazione normata”, con validità sull’intero territorio nazionale, ha risolto definitivamente questo problema che persisteva da ben 36 anni.


Le tre nuove qualifiche (non OTS perché valide per le attività fuori dai porti) sono una per il livello inshore ad aria e due per il livello offshore (ad aria/TOP UP e quella in saturazione). La LR 07/2016, inoltre, prevede che i percorsi formativi, per operare fuori dalle aree portuali, devono essere conformi nei contenuti agli standard internazionalmente riconosciuti, con riferimento ai tempi di immersione e di fondo ed alle attività in acqua, dall’International Diving Schools Association (IDSA), in modo tale l'iscrizione al repertorio telematico della Regione Siciliana, previsto dalla legge regionale n. 7 del 2016, “rappresenta il requisito minimo per la corretta applicazione del decreto legislativo n. 81 del 2008, recante il testo unico in materia di sicurezza sul lavoro, perché garantisce ai lavoratori un idoneo livello di esperienza volto alla tutela sia del datore di lavoro, in quanto gli garantisce un livello di competenza, affinché possa operare in sicurezza, sia alle istituzioni che attualmente espongono i lavoratori del settore a gravi rischi; tale iscrizione diventa obbligatoria per il rispetto del decreto legislativo n. 81/08 per tutti gli operatori delle aziende che operano fuori dai porti in Italia, come per esempio aziende iscritte nella categoria merceologica "acquacoltura" in acqua di mare, salmastra o lagunare, piccole o grandi imprese di lavori subacquei, ma anche gli impianti offshore, operanti fuori dall'area portuale”, come saggiamente è riportato nell’Atto di Sindacato Ispettivo, presentato al Senato il 14 marzo 2017, dal senatore Francesco Aracri ed indirizzato ai Ministri delle infrastrutture e dei trasporti, del lavoro e delle politiche sociali e della salute. 

venerdì 15 dicembre 2017

Ho letto che i corsi OTS devono essere conformi con Legge Quadro n.845/78 e non dalla LR 07/2016, vorrei delle spiegazioni in merito.

Con questo tipo di affermazioni si è raggiunto il massimo dell'incompetenza, molto probabilmente commettendo degli illeciti veri e propri, perchè tali affermazioni sono assolutamente fuorvianti.

Ecco il perchè:

Alla legge quadro sulla formazione (Legge Quadro n.845/78http://www.regione.basilicata.it/giunta/files/docs/DOCUMENT_FILE_243336.pdf), detta anche Legge Quadro in materia di Formazione Professionale, fanno riferimento TUTTI i corsi di formazione professionale, a prescindere che si riferiscano al DM 13.01.1979 o alla LR 07/2016 (nell'ambito subacqueo) o semplicemente a corsi di taglio e cucito.

Il riferimento alla Legge Quadro n.845/78, che non entra nel merito dei contenuti del corso, stabilisce la competenza delle regioni nell'approvare i corsi di formazione professionale, che vengono successivamente autorizzati agli enti di formazione, ma sotto il controllo dello stato, che deve essere garantito durante il percorso formativo (tramite i controlli degli ispettorati regionali del lavoro durante lo svolgimento delle attività formative, obbligatori la convalida dell'applicazione della Legge Quadro 845/78). 
Questo conferisce alle scuole il diritto legale di trascrivere sull'attestato la dicitura  "corso realizzato nel rispetto della legge quadro 845/78". Per esempio nella regione Sicilia, per i corsi autorizzati, vige l'obligo di riportare sull'attestato la frase: "L'attestato dovrà contenere, tra l'altro, l'esplicita indicazione della validità ai sensi e per gli effetti previsti dall'art. 12 della legge regionale n. 24/76 nonché dell'art. 14 della legge n. 845/78" (vedi GURS del venerdì 22 Agosto 2003 - N. 37: http://www.corsiformativi.com/autofinanziati/GURS%20n.37-2003.htm).

Ma la Legge Quadro n.845/78 non è conflittuale nè con il DM 13.01.1979 nè con la LR 07/2016, che stabiliscono i luoghi (dentro o fuori porto) e  limiti di profondità (3 livelli previsti dalla LR 07/2016 per le attività lavorative subacquee fuori dal porto).

Chi sostiene una cosa diversa o è in malafede o, ed è ancora peggio, non ha capito assolutamente niente, e induce le persone che si affidano a lui in inganno commettendo atti illeciti, motivo per cui bisogna immediatamente rivolgersi ad un legale a tutela dei propri interessi, perchè:

  1. Non si possono mettere a confronto la Legge Quadro n.845/78 con il DM 13.01.1979 o con la LR 07/2016 perchè trattano argomenti diversi. Chi sostiene una cosa diversa MENTE
  2. Oltre la LR 07/2016, nessun atto legislativo, in Italia, parla di profondità per le immersioni lavorative e in particolare il DM 13.01.1979 definisce l'OTS come un operatore in ambito portuale e NON come operatore che lavora fuori dai porti. Chi sostiene una cosa diversa MENTE.
  3. La formazione è demandata alle regioni. Chi sostiene una cosa diversa MENTE.
  4. La legge 07/2016 della Regione Sicilia è una legge Regionale. Le qualifiche che vengono individuate dalla LR 07/2016 rientrano fra le qualifiche "normate" e hanno una validità in ambito nazionale ed europeo (vedi anche articolo 9 del Decreto attuativo del 9.11.2017). Chi sostiene una cosa diversa MENTE.



Rivolgetevi ad un legale per tutelare i vostri interessi, e per non trovarvi a breve un titolo fra le mani che ha un valore diverso (inferiore) da quello che ingannevolmente vi si è stato promesso.

sabato 23 settembre 2017

Perchè il lavoro del commercial diver Italiano non rientra fra quelli usuranti?

(di Manos Kouvakis)




Il motivo è molto semplice: fino al 2016 il commercial diver Italiano esisteva solo con la qualifica da OTS, cioè un operatore in ambito portuale, mancando una "vera" definizione per le attività lavorative fuori dai porti. 

Come lavoratori che svolgono un mestiere usurante erano considerati chi faceva "lavori in cassoni ad aria compressa" e "lavori svolti dai palombari", ma in questo caso la tipologia del lavoro non trovava un vero riscontro con la qualifica del lavoratore che era quella di OTS.

Questa situazione si è sbloccata in data 21 aprile 2016 con la Legge  21 aprile 2016 n. 7 "Disciplina dei contenuti formativi per l'esercizio delle attività della subacquea industriale", pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale della Regione Siciliana il 29 aprile successivo.
Tale legge, all'articolo 1, comma 2, definisce come «Sommozzatori e lavoratori subacquei»  coloro che "eseguono, in immersione, attività lavorative subacquee anche in via non esclusiva o in modo non continuativo, operando in acque marittime inshore ed offshore o interne"; inoltre, l'articolo 2, comma 1, stabilisce i percorsi formativi articolati "in tre livelli di qualificazione correlati alle attività sopra espresse: di primo livello (inshore diver), o "sommozzatore", di secondo livello (offshore air diver), detto anche di categoria "TOP UP" e di terzo livello (offshore sat diver), detto anche di categoria "altofondalista" (saturazione), e si differenzia dalla normativa nazionale, riguardante esclusivamente le attività svolte in ambito portuale in quanto fa riferimento al decreto ministeriale 13 gennaio 1979, recante "Istituzione della categoria dei sommozzatori in servizio locale", e non comprende le attività svolte in ambito inshore e offshore, cioè forme di lavoro particolarmente usuranti.

La disciplina sull'accesso al pensionamento di anzianità per gli addetti alle lavorazioni particolarmente faticose e pesanti, con requisiti agevolati rispetto a quelli previsti per la generalità dei lavoratori dipendenti, è stata completamente rivisitata nel corso del 2011 con i seguenti provvedimenti: decreto legislativo 21 aprile 2011, n. 67, recante "Accesso anticipato al pensionamento per gli addetti alle lavorazioni particolarmente faticose e pesanti, a norma dell'articolo 1 della legge 4 novembre 2010, n. 183" e legge 22 dicembre 2011, n. 214, recante "Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 6 dicembre 2011, n. 201, recante disposizioni urgenti per la crescita, l'equità e il consolidamento dei conti pubblici";
sulla base di quanto espresso, a partire dall'anno 2012, sono stati modificati i requisiti per l'accesso a tali benefici, difatti come requisito soggettivo, attualmente, possono esercitare il diritto di accesso al trattamento pensionistico anticipato, fermi restando il requisito di anzianità contributiva non inferiore a 35 anni ed il regime di decorrenza del pensionamento vigente al momento della maturazione dei requisiti agevolati, una serie di tipologie di lavoratori dipendenti, come lavoratori impegnati con mansioni particolarmente usuranti, che fra le quali vengono anche annoverati i "lavori in cassoni ad aria compressa" e "lavori svolti dai palombari".
Ora esistono tutte le condizione affinchè la normativa sui lavoratori che svolgono un lavoro usurante possa estendersi anche  ai  lavoratori iscritti al repertorio telematico previsto dalla legge Regione siciliana n. 7 del 2016, nei 3 livelli previsti (inshore diver, offshore air diver ed offshore sat diver).

Come primo passo e richiesta al governo, è stata presentata al Senato della Repubblica una interrogazione parlamentare Atto di Sindacato Ispettivo n° 4-05973, pubblicato il 21 giugno 2016, nella seduta n. 641 del Senato, presentata dal Senatore Aracri e indirizzata al Ministro del lavoro e delle politiche sociali, con l'obiettivo di regolamentare la categoria.

martedì 5 settembre 2017

La legge 07/2016 ha valore retroattivo?

(di Manos Kouvakis)



Domanda posta più volte, ma secondo me non ha senso.

La legge 07/2016, è unica nel suo genere, perchè regolamenta un settore che in Italia non era mai stato regolamentato fino ad ora, e cioè le attività sommozzatorie fuori dalle aree portuali, in ambito inshore, offshore e nelle acque interne.

Propone dei percorsi formativi precisi per acquisire i titoli, stabiliti dall'articolo 3.2 delle legge: "...Gli interventi di cui al comma 1 devono essere conformi nei contenuti agli standard internazionalmente riconosciuti, con riferimento ai tempi di immersione e di fondo ed alle attività in acqua, dall’International Diving Schools Association (IDSA)..."

Naturalmente devono essere dimostrabili e dimostrati, certificati nel LogBook personale che deve essere trasmesso, insieme con l'attestato di qualifica professionale (oltre agli altri documenti richiesti), per ottenere l'iscrizione al Repertorio e la CARD del "Commercial diver Italiano", per gli aventi diritto.

giovedì 24 agosto 2017

Ho fatto un corso per OTS, come faccio a iscrivermi al Repertorio Telematico presso l'Assessorato al Lavoro della Regione Sicilia?

(di Manos Kouvakis)



Sono due tipologie di iscrizione completamente diverse.
La prima (per gli OTS) fa riferimento al DM 13.01.1979, per attività all'interno dei porti (articolo 1 e articolo 2 del DM 13.01.1979), e prevede l'iscrizione presso una Capitaneria di Porto in Italia, mentre la seconda fa riferimento alla Legge 07/2016 della Regione Sicilia che prevede tre livelli di iscrizione per l'INSHORE  e l'OFFSHORE.

Mentre l'iscrizione presso una Capitaneria di Porto è riservata a tutti coloro che sono "... in possesso del diploma di perito tecnico addetto ai lavori subacquei o dell'attestato di qualifica professionale, con allegato brevetto, di operatore tecnico subacqueo (sommozzatore) rilasciati da istituti di Stato o legalmente riconosciuti ovvero essere in possesso dell'attestato conseguito al termine dei corsi di formazione professionale effettuati secondo le modalità previste dall'art. 5 della legge 21 dicembre 1978, n. 845, e dalle relative leggi regionali di attuazione ovvero aver prestato servizio, per almeno un anno, nella Marina militare nella qualità di sommozzatore o incursore o nell'Arma dei carabinieri o nei Corpi di pubblica sicurezza e dei vigili del fuoco nella qualità di sommozzatore. Per i cittadini di altri Paesi membri della Comunità economica europea è considerato abilitante all'iscrizione anche il possesso di un titolo riconosciuto idoneo dalla legislazione del Paese di origine per l'espletamento della attività sommozzatoria professionale nell'ambito dei porti..." (DM. 02.02.1982), cioè una iscrizione che possono ottenere tutti coloro che hanno fatto un corso dove nel titolo è riportata la sigla di OTS (Operatore Tecnico Subacqueo) senza nessuna indicazione sui contenuti del corso. (motivo anche di una interrogazione parlamentare, la n° 4-02769 del 7 ottobre 2014, presentata al senato della Repubblica: http://www.senato.it/japp/bgt/showdoc/showText?tipodoc=Sindisp&leg=17&id=804120, dove l'interrogante lamenta la possibilità di svolgere questi corsi in "... 17 giorni con inclusi gli esami finali..";  l'iscrizione ad uno dei livelli del repertorio telematico della Regione Sicilia è regolamentata principalmente dall'articolo 3.2 della L.R. 07/2016  che cita così:" ... Gli interventi di cui al comma 1 devono essere conformi nei contenuti agli standard internazionalmente riconosciuti, con riferimento ai tempi di immersione e di fondo ed alle attività in acqua, dall’International Diving Schools Association (IDSA)..." e continua così "... ai controlli che devono essere effettuati per il rispetto di obblighi e requisiti generali in materia di salute, sicurezza ed ambiente (HSE), anche in conformità alle linee guida di International Marine Contractors Association (IMCA)..."

Cioè, mentre per l'iscrizione al Registro sommozzatori come OTS, basta che tale sigla sia presente sull'attestato, per iscriversi al Repertorio Telematico previsto dalla L.R. 07/2016, bisogna che siano stati realizzati: tempi di immersione e di fondo, e le attività in acqua, ben precise, previste dalla didattica IDSA, per le profondità 0-30 metri per il livello INSHORE, 30-50 metri per i livello OFFSHORE ad ARIA  e oltre i - 50 metri per la SATURAZIONE.

Le immersioni e i tempi sono definiti nel capitolo 4, sezione 2, tabella 6 “IDSA level 3” ovvero nel capitolo 2, sezione 1, tabella 3  degli Standard IDSA (International Diving Schools Association Standard & Procedures del 14 aprile 2014).
Inoltre, queste immersioni e i tempi di fondo devono trovare idoneo riscontro nel Log Book individuale.

Quindi un corso per OTS, che non ha i requisiti richiesti (o corsi realizzati all'estero, anche successivi all'OTS), senza i tempi e le immersioni richiesti dalla legge, NON possono essere accettati come percorsi formativi validi per l'iscrizione al Repertorio Telematico della Regione Sicilia, previsto dalla Legge 07/2016, per il rilascio della "CARD"  del "COMMERCIAL DIVER ITALIANO", prevista dall'articolo 4 della LR 07/2016.

mercoledì 23 agosto 2017

Perché mi devo iscrivere al Repertorio Telematico della Regione Sicilia?

(di Manos Kouvakis)

Argomento ampiamente documentato in diverse interrogazioni parlamentari presentate sia alla Camera dei Deputati che al Senato Italiano.

Ecco alcune dalle argomentazioni più valide:
"...la legge regionale, inoltre, all'articolo 2, comma 1, stabilisce dei percorsi formativi articolati "in tre livelli di qualificazione": di primo livello (inshore diver) o "sommozzatore", di secondo livello (offshore air diver) detto anche di categoria "TOP UP" e di terzo livello (offshore sat diver), detto anche di categoria "altofondalista" (saturazione); all'articolo 4, comma 4, prevede l'iscrizione al repertorio telematico secondo numerazione progressiva individuale e il rilascio all'iscritto di una card nominativa corredata dei dati integrali di iscrizione valida per le attività svolte in ambito inshore, offshore o nelle acquee interne, e all'articolo 3, comma 2, indica i livelli di addestramento per attività non in ambito portuale (nettamente superiori a quelli previsti per coloro che sono iscritti al registro sommozzatori, di cui al decreto ministeriale 13 gennaio 1979, come OTS) con profondità fino ai 30 metri, dai 30 ai 50 metri e oltre i 50 metri secondo il livello di addestramento conseguito;
il decreto ministeriale del 1979, invece, sancisce l'iscrizione al registro sommozzatori in servizio locale solo agli operatori che prestano servizio all'interno dei porti, senza un preciso limite di profondità, essendo quest'ultima, nella maggioranza dei casi, circoscritta a pochi metri: esso appare, quindi, inadeguato a definire competenze e sicurezza dei lavoratori stessi, se devono svolgere mansioni di carattere superiore, cioè attività fuori dall'ambito portuale;
l'iscrizione al repertorio telematico della Regione Siciliana, prevista dalla legge regionale n. 7 del 2016, rappresenta il requisito minimo per la corretta applicazione del decreto legislativo n. 81 del 2008, recante il testo unico in materia di sicurezza sul lavoro, perché garantisce ai lavoratori un idoneo livello di esperienza volto alla tutela sia del datore di lavoro, in quanto gli garantisce un livello di competenza, affinché possa operare in sicurezza, sia alle istituzioni che attualmente espongono i lavoratori del settore a gravi rischi;
tale iscrizione diventa obbligatoria per il rispetto del decreto legislativo n. 81 per tutti gli operatori delle aziende che operano fuori dai porti in Italia, come per esempio aziende iscritte nella categoria merceologica "acquacoltura" in acqua di mare, salmastra o lagunare, piccole o grandi imprese di lavori subacquei, ma anche negli impianti offshore, operanti fuori dall'area portuale;..."

"... la formazione che deve ricevere un lavoratore che effettua un'attività subacquea fuori dall'ambito portuale, affinché si ottemperi ai requisiti previsti dal decreto legislativo, non può fare riferimento al decreto ministeriale 13 gennaio 1979, che, all'art. 2 specifica "I sommozzatori in servizio locale esercitano la loro attività entro l'ambito del porto", ma alla legge regionale siciliana n. 7 del 2016, all'interno della quale vengono definiti i livelli di addestramento e di qualifica, con percorsi formativi minimi, che garantiscono ai lavoratori un idoneo livello di esperienza volto alla tutela sia del datore di lavoro, in quanto gli garantisce un livello "minimo" di competenza per operare in sicurezza, sia alle istituzioni che attualmente espongono i lavoratori del settore a gravi rischi, a causa delle diverse ordinanze emesse per queste attività, dalle molteplici Capitanerie di porto sul territorio nazionale italiano;
di conseguenza, attualmente, soltanto i lavoratori iscritti al repertorio telematico gestito dall'Assessorato per il lavoro della Regione Siciliana e in possesso della card di "commercial diver italiano" possono essere considerati idonei per effettuare un tipo di attività fuori dalle aree portuali;..." 

In pratica, essendo la Legge 07/2016 l'UNICO atto legislativo esistente in Italia per le attività FUORI dall'ambito portuale (il DM 13.01.1979 riguarda solo l'ambito portuale, cioè gli OTS), diventa vincolante per il Decreto Legislativo 81/08 sulla sicurezza dei lavoratori. 

Di conseguenza l'utilizzo di operatori subacquei, per attività in ambito inshore e offshore, che NON sono iscritti al Repertorio Telematico previsto dalla Legge 07/2016, equivale ad una mancata applicazione del Decreto Legislativo 81/08, sanzionabile dalla legislazione Italiana

La situazione diventa particolamrmente gravosa nel caso di incidenti, anche non mortali, in data odierna, sia per il datore di lavoro, sia per i responsabili di sicurezza delle aziende e i responsabili di sicurezza del cantiere, oltre alle istituzioni che attualmente espongono i lavoratori del settore a gravi rischi, a causa delle diverse ordinanze (illegittime) emesse per queste attività, dalle molteplici Capitanerie di Porto sul territorio nazionale italiano, qualora abbiano autorizzato le immersioni senza verificare la reale formazione degli operatori e la loro iscrizione al repertorio telematico previsto dalla L.R. 07/2016.

Ecco qui, una sintesi dei documenti presentati alla Camera e al Senato in difesa dei lavoratori subacquei, che sono in regola e che operano in ambito INSHORE e OFFSHORE in Italia.
2017 - Atto di Sindacato Ispettivo n° 4-07161, Legislatura 17 - Pubblicato il 14 marzo 2017, nella seduta n. 783, del Sen. F. ARACRI - Ai Ministri del lavoro e delle politiche sociali e della difesa

Infine un SINDACATO  di categoria, si sta occupando degli aderenti, aventi diritto all'iscrizione al Repertorio Telematico per i livelli INSHORE (1° livello) e OFFSHORE (2° o 3° livello), per tutelare il diritto di LAVORARE IN ITALIA, nella categoria, o per intervenire come sindacato presso le aziende del settore, in tutta Italia, per:
• applicazione della legislazione vigente (DM 13.01.1979 e L.R. 07/2016) negli ambiti: acque interne, acque portuali, inshore e offshore
• fare rispettare alle Aziende il CCNL di categoria
• contrattazione Sindacale di secondo livello Aziendale
La suddetta Federazione, si può attualmente contattare presso la sede di: Corso Alberto Amedeo, 21 Palermo, o telefonando al: Sindacato ISA UTL  091.9766547 cell.: 328.1249936 - email vincenzodangelo2011@libero.it

------------------------------
Leggi anche: 
------------------------------