Si è parlato della Legge 07/2016 della
Regione Sicilia, del regolamento appena approvato dalla Giunta Regionale, delle
prospettive e dell'impatto che avrà, a livello regionale e nazionale,
nell'immediato futuro, a partire da gennaio 2019, con il gruppo dei medici che
frequentano il Master di II livello di Medicina Subacquea ed Iperbarica,
realizzato dall'Università di Catania, durante lo stages operativo svolto, come
ogni anno, presso la sede del CEDIFOP di Palermo
Mentre si stanno accelerando i tempi per
l'apertura del repertorio telematico presso l'Assessorato al Lavoro della
Regione Sicilia, con la pubblicazione delle 2 delibere della Giunta Regionale,
la n. 409 del 24.10.2018 dove è definito il regolamento previsto dalla legge
07/2016 e la n. 436 del 06.11.2018, nella quale sono indicati in modo chiaro gli
standard IDSA obbligatori per realizzare i tre profili previsti dall'articolo 2
della legge, secondo percorsi ben definiti, come "formazione normata", che porta
a tre nuove professioni introdotte a livello nazionale con i relativi ADA, per
essere inserite entro i tempi previsti dal regolamento fra le Professioni
regolamentate in base alla Direttiva 2005/36/CE e successive integrazioni sul
riconoscimento delle qualifiche professionali; la loro introduzione nel gruppo
delle Professioni e attività regolamentate la cui formazione è di competenza
regionale, per il loro riconoscimento a livello nazionale (previsto
dall'articolo 10.1 del regolamento) e inserimento nella banca dati Europea
(previsto dall'articolo 10.2 del regolamento) per il loro riconoscimento in
ambito europeo, nei giorni scorsi è stata presentata, anche, una interrogazione
parlamentare a sostegno del lavoro che si sta sviluppando in questo settore
nella Regione Sicilia.
L'Interrogazione parlamentare, la n.
E-005697/2018 con richiesta di risposta scritta, è stata presentata il 9
novembre 2018 alla Commissione del Parlamento Europeo, secondo l'articolo 130
del regolamento, dal Eurodeputato On.le Michela Giuffrida (S&D), con oggetto
gli "Operatori della subacquea industriale", definendo l'importanza del lavoro
che essi svolgono: "Gli operatori della subacquea industriale (commercial
divers) svolgono attività di importanza strategica per il sistema produttivo
europeo, realizzando in ambiente marino e nelle acque interne interventi sulle
infrastrutture energetiche, portuali, di comunicazione e nel settore
dell'acquacoltura".
Nell'interrogazione è specificato che a
livello europeo manca fino ad oggi una disciplina specifica: "A livello
comunitario manca una specifica disciplina del settore, con particolare
riferimento agli standard di formazione e qualificazione degli operatori,
rimessa alla disciplina – spesso discordante, quando non del tutto assente – dei
singoli Stati membri, nonostante l'evidente alto profilo di rischio delle
attività, che imporrebbe un adeguato addestramento a tutela della sicurezza
degli addetti e dell'ambiente marino in cui operano", e qui diventa
importantissimo il lavoro fatto in Sicilia con la legge 07/2016 che ha definito
per la prima volta non solo in Italia percorsi formativi ben precisi
standardizzando tempi di fondo e attività in acqua (articolo 3.2 della legge
07/2016): "La Regione Siciliana, esercitando prerogative del proprio
ordinamento, ha adottato una propria disciplina organica riguardo alla
formazione degli operatori della subacquea industriale (Legge regionale del 21
aprile 2016, n.7), allineata agli standard indicati dall'International Diving
School Association (IDSA) e che, pressoché unica in Europa, prevede il rilascio
di qualifiche professionali sotto il controllo delle competenti autorità
pubbliche riconoscibili ai sensi della direttiva 2005/36." sottolineando
l'importanza degli standard IDSA, che rivendano obbligatori anche in Italia per
esercitare questa professione.
Infine chiede se può la commissione Europea
"in sede di revisione della direttiva 2013/30, sulla quale è in corso una
consultazione pubblica, proporre l'adozione di norme comuni sulla formazione
degli operatori subacquei industriali, in linea con gli standard internazionali
richiamati a tutela della sicurezza degli stessi e dell'ambiente
marino".
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