CEDIFOP

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le foto si riferiscono alle attività del CEDIFOP, nei vari livelli di addestramento

lunedì 4 maggio 2015

Aspettando il DDL 698


di Manos Kouvakis

Finita la maratona per l'approvazione della finanziaria, si comincia a ritornare alla normalità e alle questioni quotidiane "urgenti". I lavori riprenderanno a partire da giorno 12 (per questa settimana solo la commissione IV (AMBIENTE E TERRITORIO) ha programmato 2 riunioni, nessun incontro nelle altre commissioni, come nella settimana precedente.

Al rientro, le commissioni dovranno dare la priorità alla definizione dei seguenti disegni di legge che aspettavano l'approvazione del bilancio per essere esaminate (il DDL 698 è stato già esaminato in V Commissione - Cultura, Formazione e Lavoro – nella seduta n. 196 del 12.11.14 ed approvato con il parere favorevole del Governo Regionale ) o calendarizzate per l'aula per il voto definitivo:
1) testo unico in materia di edilizia (841), 
2) DDL in materia di trasporti marittimi con le isole minori (694),
3) DDL in materia di demanio trazzerale (349), 
4) DDL in materia di pensioni integrative Istituto vini e olii di Sicilia (914), 
5) DDL in materia di professioni subacquee (698)

Il DDL 698 "Norme per il riconoscimento della professione e disciplina dei contenuti formativi per l’esercizio delle attività della subacquea industriale" prevede l'obbligatorietà dell'iscrizione ad un Registro Regionale, presso l'assessorato al lavoro, dei commercial diver su 3 livelli (INSHORE AIR DIVER / OFFSHORE AIR DIVER e OFFSHORE SAT DIVER) per le attività lavorative subacquee, sia in inshore che offshore, nelle acquee Siciliane fuori dall'ampito portuale, in quanto all'interno dei porti vale il DM 13/01/1979 "Istituzione della categoria dei sommozzatori 

in servizio locale", cosi come specificato anche dall'articolo 2,6 del DDL. Senza l'iscrizione al Registro Regionale (successiva a quella presso una Capitaneria di Porto) accessibile a coloro che hanno realizzato percorsi formativi specifici, con elevati standard di qualità e sicurezza, sarà impossibile svolgere attività lavorative subacquee in Sicilia lavorando negli impianti inshore e offshore nelle acquee siciliane (vedi per esempio certificazioni HSE-UK ecc)

il DDL 698, può essere visionato su questo link: 

E' molto interessante l'articolo 6.2 del DDL, che recita: 
"Gli interventi di cui al comma 1 devono essere conformi nei contenuti agli standards internazionalmente riconosciuti dall’International Diving Schools Association (IDSA) e, per le parti eventualmente operate presso le imprese di cui al comma 3 dell’articolo 2, alle prescrizioni e linee guida fissate dalla normativa UNI 11366 ‘Norme per la sicurezza e la tutela della salute nelle attività subacquee ed iperbariche professionali al servizio dell’industria’ e sui controlli che devono essere effettuati per il rispetto di obblighi e requisiti generali in materia di salute, sicurezza ed ambiente (HSE), anche in conformità alle linee guida di International Marine Contractors Association (IMCA)".

Ormai i tempi sono maturi, e noi aspettiamo fiduciosi i passaggio finale, che aprirà nuovi scenari per la prima volta in Italia, dopo un'attesa di 35 anni, impensabili fino a qualche mese fa.

Ma altri appuntamenti si stanno avvicinando, uno fra tutti, ma non meno importante il meeting IMCA per la sezione Europa ed Africa, che quest'anno si svolgerà, giorno 9 giugno, in Italia, a Livorno.

Sarebbe fantastico arrivare a questo appuntamento con la legge già approvata.

domenica 3 maggio 2015

Disegni di legge 698 (Regione Sicilia), 2751 (Camera dei Deputati) e norma UNI 11366

(di Manos Kouvakis) 


Confermata anche per il 2015 la partecipazione del CEDIFOP come Socio Effettivo dell' UNI - Ente Nazionale Italiano di Unificazione - e la partecipazione attiva nella commissione sicurezza e in particolare nei tre organi tecnici dei gruppi di lavoro: GL "Sicurezza nelle attività subacquee ed iperbariche industriali", che si occupa della norma 11366 “; "Metodi e sistemi di gestione della salute e sicurezza sul lavoro" e "Dispositivi di protezione delle vie respiratorie". CEDIFOP è socio effettivo dell’UNI sin dal 2010.

UNI (www.uni.com ) è un’associazione privata riconosciuta dallo Stato e dall’Unione Europea, che studia, elabora, approva e pubblica le norme tecniche volontarie - le cosiddette “norme UNI” - in tutti i settori industriali, commerciali e del terziario. 

Possiamo definire una norma, semplicemente come un documento che dice "come fare bene le cose", garantendo sicurezza, rispetto per l'ambiente e prestazioni certe.
Secondo il Regolamento UE 1025 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 25 ottobre 2012 sulla normazione europea, per "norma" si intende: "una specifica tecnica, adottata da un organismo di normazione riconosciuto, per applicazione ripetuta o continua, alla quale non è obbligatorio conformarsi”. 
Spesso, tra la normazione tecnica e la legislazione esiste un rapporto stretto, a volte inevitabile, ma anche complesso. Se infatti l’applicazione delle norme tecniche non è di regola obbligatoria, quando queste vengono richiamate nei provvedimenti legislativi può intervenire un livello di cogenza, delimitato pur sempre dal contesto di riferimento.

Va inoltre sottolineato che tutte le norme UNI sono protette da diritto d'autore; esso prevede il divieto della riproduzione, anche parziale, delle norme e dei prodotti UNI su qualsiasi supporto: cartaceo, elettronico, magnetico ed altri, senza preventiva autorizzazione scritta da parte dell'UNI. L’utilizzo di queste norme è condizionato al pagamento di una royalty.
Nel 2010, il gruppo di lavoro “Sicurezza nelle attività subacquee ed iperbariche industriali” ha creato la norma UNI 11366 del 2010, dal titolo “Sicurezza e tutela della salute nelle attività subacquee ed iperbariche professionali al servizio dell'industria”, alla quale ha fatto riferimento il presidente Monti nel Decreto Sviluppo del 2012 - articolo 21 – (Modifiche al decreto legislativo 3 aprile 2006 n. 152, in materia di promozione degli investimenti offshore) - comma 3 "Le attività di cui all’articolo 53 del Decreto del Presidente della Repubblica 24 maggio 1979, n.886, sono svolte secondo le norme vigenti, le regole di buona tecnica di cui alla norma UNI 11366". Questo passaggio fa riferimento al D.P.R. del 24 maggio 1979, n. 886 "Integrazione ed adeguamento delle norme di polizia delle miniere e delle cave, contenute nel decreto del Presidente della Repubblica 9 aprile 1959, n. 128, al fine di regolare le attività di prospezione, di ricerca e di coltivazione degli Idrocarburi nel mare territoriale e nella piattaforma continentale”, dove leggiamo al Capo VII “Impiego di Operatori Subacquei” Art. 53. Prescrizioni generali "Le prestazioni lavorative in immersione per il posizionamento della piattaforma, per l'ispezione e la manutenzione delle attrezzature sommerse o per lavori assimilabili, devono essere effettuate solamente da personale esperto e fisicamente idoneo, diretto da un responsabile di comprovata capacità, nel rispetto delle norme specifiche in materia e delle regole della buona tecnica...."; ma tutto ciò non fa della norma UNI una “legge” estesa anche all’interno delle aree portuali o in ambito inshore. 

Essa rimane quindi sempre una norma di carattere volontario nell’applicazione, mentre va sottolineato che il rapporto della norma con il Decreto Sviluppo del 2012, è delimitato, cosi come la legislazione attuale prevede, dal contesto di riferimento, e cioè "Integrazione ed adeguamento delle norme di polizia delle miniere e delle cave, al fine di regolare le attività di prospezione, di ricerca e di coltivazione degli Idrocarburi nel mare territoriale e nella piattaforma continentale”, attività che devono essere svolte secondo le regole di buona tecnica di cui alla norma UNI 11366.

Eccezione potrebbe diventare la Regione Sicilia, con il DDL 698 “Norme per il riconoscimento della professione e disciplina dei contenuti formativi per l’esercizio delle attività della subacquea industriale”, già esaminato in V Commissione - Cultura, Formazione e Lavoro – nella seduta n. 196 del 12.11.14 ed approvato con il parere favorevole del Governo Regionale, con il quale si amplia il campo applicativo della norma UNI 11366 all'ambito delle acque marittime regionali e interne e delle acque marittime non territoriali (offshore), quando alle attività di cui sopra sono connessi interessi regionali o quando alle medesime sono interessate persone e aziende nazionali, prescrivendo nell’articolo 6 comma 2 (che fa riferimento alla normativa UNI 11366), che “… per le parti eventualmente operate presso le imprese di cui al comma 3 dell’articolo 2, alle prescrizioni e linee guida fissate dalla normativa UNI 11366 …” allargando l’applicazione della suddetta norma ai cantieri in ambito offshore, inshore e acque interne. 

Questo rapporto fra la legislazione Italiana e le norma UNI 11366 è molo più chiaro nel disegno di Legge n. 2751 "Disciplina delle attività lavorative subacquee e iperbariche" presentato alla camera dei deputati il 26 novembre 2014, dall’On. Deborah Bergamini, eletta nella XI circoscrizione (Emilia Romagna) e vicepresidente della IX Commissione parlamentare (Trasporti, Poste e Telecomunicazioni) nonché Presidente del Comitato permanente sulla politica estera e relazioni esterne dell’UE, dove leggiamo testualmente nella parte che riguarda la formazione dei commercial divers Italiani: “… in ambito offshore questa formazione deve essere organizzata in coerenza con le tre tipologie di standard presenti in ambito internazionale:
  1. gli standard formativi stabiliti dall’International Diving Schools Association (IDSA) che rappresenta l'unica associazione didattica nella subacquea industriale a livello internazionale, così come in ambito sportivo abbiamo diverse didattiche PADI, CMAS, SSI e altre. È interessante sottolineare che corsi formativi nazionali, come quelli provenienti dagli Stati Uniti d'America o dal Canada, fanno sempre riferimento alla didattica dell'IDSA che, a livello mondiale, ha elaborato delle regole per la formazione nel settore inshore e offshore in base a una più che quarantennale esperienza, desunta dalle scuole che aderiscono a tale Associazione a livello mondiale;
  2. gli standard operativi (dall’International Marine Contractors Association (IMCA), applicabili nel cantiere (in essi rientra anche la citata normativa UNI 11366 sulla sicurezza e tutela della salute nelle attività subacquee ed iperbariche professionali al servizio dell'industria – procedure operative);
  3. gli Standard di sicurezza dell’Health and Safety Executive (HSE) quali, per esempio, le norme HSE del Regno Unito. Solo la corretta applicazione di questi standard può garantire una maggiore spendibilità della qualifica del sommozzatore italiano a livello internazionale, riportando la categoria al livello che le spetta per la storia e per le competenze che la caratterizzano….”
Concetto che viene ribadito anche nell’Art. 5. (Registro dei sommozzatori): comma 5 “Le operazioni di immersione abilitate ai sensi del comma 3 devono essere conformi agli standard internazionalmente riconosciuti dell’International Diving Schools Association (IDSA) relativi ai tempi di fondo e al numero e alla tipologia di immersioni e, per le parti eventualmente operate presso le imprese, alle prescrizioni e alle linee guida della normativa UNI 11366 recante «Norme per la sicurezza e la tutela della salute nelle attività subacquee ed iperbariche professionali al servizio dell'industria». I controlli per il rispetto degli obblighi e dei requisiti generali in materia di salute, di sicurezza e di ambiente devono essere conformi agli standard stabiliti dall’Health and Safety Executive (HSE) e alle linee guida emanate dall’International Marine Contractors Association (IMCA). “

domenica 29 marzo 2015

GARANZIA GIOVANI - LA SFIDA

Palermo 27 03 2015 - presentazione del libro GARANZIA GIOVANI - LA SFIDA nella sala Gialla dell'ARS : 


Nella foto da sinistra a destra: 1) Dr. Francesco Paolo Sieli Direttore Scuola Internazionale di Medicina dello Sport del Centro "E. Majorana" di Erice
2) Dott. Salvatore Pirrone Direttore Generale Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali 
3) On. Salvatore Lentini Vicepresidente Commissione III - Attività Produttive - Primo firmatario DDL 698
4) Giulio Ambrosetti giornalista 
5) Prof. Avv. Bruno Caruso Assessore Regionale della Famiglia, delle Politiche Sociali e del Lavoro
6) Daniele Fano - autore del libro
7) Prof. Roberto Tripodi Presidente onorario ASASI - Associazione delle Scuole Autonome della Sicilia
8) Manos Kouvakis - direttore Cedifop

martedì 24 marzo 2015

La Tv greca Nerit in Sicilia per un programma sulla metalmeccanica subacquea del Cedifop


(di Peppe Messina) 

Anche se non sostenuta dalla Regione e dall’Unione europea, la formazione professionale in materia di metalmeccanica subacquea dell’Isola è oggetto d’interesse da parte della Tv greca Nerit. Merito dei corsi organizzati e gestiti dal Cedifop

In Grecia si parla di formazione professionale siciliana, non per sottolinearne limiti e clientele politico-affaristiche, ma per esaltare il modello formativo d’eccellenza che da anni offre il Cedifop di Palermo in un segmento di altissima specializzazione come quello della metalmeccanica subacquea. E lo fa con la tv nazionale greca Nerit. La Grecia, è noto, è un Paese dell’Unione europea che sta attraversando una gravissima crisi economico-finanziaria, al punto da rischiare l’uscita dall’euro. Eppure in Grecia ci sono aziende che operano nel settore della metalmeccanica subacquea pronte ad assumere giovani formati da un centro di formazione professionale della Sicilia: cosa, questa, che deve fare riflettere. 

La crisi morderà pure, ma si può trovare lavoro anche in un periodo di recessione economica se la qualifica dei giovani formati risponde a standard altamente qualitativi in un settore strategico. E quella del metalmeccanico-sommozzatore, a quanto pare, è una qualifica ambitissima, vista la presenza di piattaforme petrolifere in tutto il Mediterraneo. Abbiamo già parlato, nelle scorse settimane, di questo centro di alta formazione professionale della Sicilia - il Cedifop - che ha sede dell’area portuale di Palermo. E non c’è da stupirsi se questo centro, che non usufruisce di fondi pubblici, sia citato come esempio positivo nel volume 'Garanzia Giovani - La sfida' (di Daniele Fano, Elisa Gambardella e Francesco Margiocco, libro che verrà presentato nei prossimi giorni a Palermo) anche per la capacità di rispettare tutti gli standard internazionali di qualità previsti nelle attività di formazione in questo settore. Non è un caso, ad esempio, se questo centro siciliano intrattenga rapporti stabili con Cipro, Paese dove si concentra il più elevato numero di autorizzazioni alle perforazioni con piattaforme offshore alla ricerca di gas e petrolio.

Una troupe della televisione nazionale greca Nerit (www.nerit.gr), proprio due settimane fa, è stata in visita a Palermo per raccontare, nell’ambito della convenzione tra Cedifop e alcune aziende greche che operano nel settore della subacquea industriale, come vengono formati i giovani metalmeccanici-sommozzatori in Sicilia. La troupe televisiva greca è stata a Palermo nei giorni scorsi (ne facevano parte Elena Katrici ( Έλενα Κατριτση ) giornalista e conduttrice della trasmissione “Prosopika”, Trasibulos Mitaftsis (Θρασύβουλος Μιταφτσής) cameraman , Asthenidis Michele (Ασθενίδης Μιχαήλ) tecnico del suono e Giovanni Socrate (Τζοβάνης Σωκράτης) per raccontare le fasi salienti della didattica, ovvero le immersioni e il lavoro che si svolge sott’acqua. L’immersione dei sub-metalmeccanici che si sono cimentati in alcune fasi di saldatura subacquea è stata realizzata dagli allievi del corso di ‘Ots Saldatore Subacqueo’ provenienti da Cipro e da alcune regioni italiane come Lazio, Lombardia, Sardegna, Veneto e, naturalmente, Sicilia.

Va ricordato che i corsi del Cedifop sono frequentati non soltanto da siciliani, ma anche da ragazzi che arrivano da altre parti dell’Italia e da giovani che arrivano da altri Paesi del mondo. Non manca qualche paradosso, se è vero che al corso che inizierà a settembre, su 20 posti disponibili (tanti ne ospita un corso), 19 giovani non sono siciliani (c’è ancora disponibile un posto, ma non è detto che sia siciliano). Questo perché la pubblica amministrazione siciliana e l’Unione europea non sostengono finanziariamente questi corsi di formazione. I giovani debbono pagare. E in Sicilia, per i ragazzi, non è facile trovare circa 4 mila euro per pagare la partecipazione a questo particolare corso di formazione professionale. 

Tornando alla presenza della troupe greca, va detto che rientra nelle attività del Cedifop finalizzate a promuovere rapporti di conoscenza e cooperazione con gli altri Paesi del Mediterraneo. Proprio in questi giorni il Cedifop ha stipulato un accordo con un’azienda greca, la ‘Mae Limited’, che riguarda gli allievi che hanno completato il livello di preparazione di ‘Inshore air diver’ (immersione fino a meno 30 metri di profondità). Agli allievi è stata offerta l’opportunità di uno stage retribuito in azienda, con possibilità successiva di assunzione presso aziende greche, scozzesi o irlandesi. In atto, hanno fruito di questa opportunità alcuni allievi dei corsi precedenti, ed altri partiranno nelle prossime settimane.

Inoltre, continua anche la collaborazione del Cedifop con le strutture governative cipriote e, in particolare, con il “kentrikos foreas Cyprou” (http://www.kentrikosforeas.org.cy ), struttura governativa che aiuta i cittadini ciprioti (grazie ai fondi europei) a partecipare ai programmi dell’ente di formazione palermitano. Cittadini ciprioti che, da più di 3 anni, sono costantemente presenti nei percorsi formativi della scuola palermitana. Non a caso una delegazione ufficiale del governo cipriota con in testa il presidente della federazione di commercial divers di Cipro, Antonis Adamou, arriverà in visita ufficiale in Sicilia nella terza decade di aprile.