CEDIFOP

CEDIFOP
le foto si riferiscono alle attività del CEDIFOP, nei vari livelli di addestramento

sabato 9 giugno 2012

Pulizia in cavitazione eseguita dalla cooperativa NOS, da ex allievi CEDIFOP.

Questa tecnica ha ottenuto la certificazione CEE ed una certificazione TUV di NON inquinamento ambientale, ciò implica la possibilità di fare attività di pulizia e carenaggio anche all'interno delle aree portuali, con grande risparmio sui costi.

Questa tecnica, grazie alla donazione della N.O.S. (Nucleo Operatori Sommozzatori) al CEDIFOP, di una macchina per la pulizia a cavitazione, è stata inserita nei corsi CEDIFOP di 1 livello (Operatore Tecnico Subacqueo Specializzato - della durata di 60 giorni) e di 2° livello (OTS - Saldatore Subacqueo - della durata di 20 giorni), come quello che si sta svolgendo nel mese di giugno 2012 - corso libero autorizzato dalla Regione Sicilia (n. 04/PA/2012).





venerdì 8 giugno 2012

Come si vincono gli appalti in Sicilia

LOMBARDO, CENTORRINO ed ALBERT stanno semplicemente offendendo la nostra intelligenza con le loro dichiarazioni:

Ecco come stanno veramente le cose:

Mentre l'anno scorso hanno inaugurato il principio che alla Formazione Professionale (in Sicilia) possono partecipare enti con progetti che NON hanno, in modo chiaro ed inequivocabile, i requisiti specifici previsti dal bando stesso (vedi corso approvato all'ENFAP sul cui tema attualmente esiste anche una interrogazione parlamentare - la N. 2010 - Chiarimenti circa il corso per 'operatore tecnico subacqueo' per bassi fondali inserito nel PROF 2011 - Presentazione 26 lug 2011 Annuncio Aula Seduta n. 274 AULA - ma senza ancora nessuna risposta - http://www.cedifop.it/ots_enfap.pdf ); quest'anno, evolvendo le loro "tecniche", hanno fatto un passo avanti, escludendo chi ha i requisiti, facendo ad hoc dei verbali che

DISTORCONO I CRITERI DI SELEZIONE PUBBLICATI NEL BANDO, introducendo REGOLE DI ESCLUSIONE NON PREVISTE NEL BANDO STESSO, COSTRUITE SU MISURA DAL NUCLEO DI VALUTAZIONE DURANTE L'ESAME DELLE PRATICHE, OTTENENDO GRADUATORIE VOLUTE MA ILLEGITTIME, 

in barba a tutti i regolamenti della Comunità Europea. Con l'arroganza di chi, gestendo un potere "FINALMENTE LIBERATO DALLA POLITICA" può applicare regole da dittatore.

Ma allora perché fare i bandi stessi? perché non chiamare direttamente le persone a cui si vogliono dare soldi ed appalti?

Perché fare tutti questi giri con bandi avvisi ecc?

Consegnare direttamente agli interessati le somme appare più efficiente visto che cosi si fa prima!!!!

mercoledì 6 giugno 2012

Richiesta di audizione dalla V commissione A.R.S.


Al Presidente della V Commissione Legislativa Permanente A.R.S.
On. Salvatore Lentini,
via fax 091 7054565


Oggetto:
Sollecito Richiesta di audizione


Lo scrivente, in rappresentanza dell'ente CEDIFOP, sollecita alla S.V.I. la richiesta di audizione, presentata con lettera del 14 Maggio 2012 (fax), dalla Commissione da Lei presieduta, in relazione alle problematiche insorte a seguito della pubblicazione delle graduatorie provvisorie relative all'Avviso 20/2011.

Il motivo dell’urgenza  risiede nella gravità del comportamento di funzionari e dirigenti dell’Assessorato che hanno modificato nei verbali di valutazione i criteri di valutazione pubblicati nell’Avviso 20, illecitamente, provocando l’esclusione del CEDIFOP. In particolare: dalla copia conforme del verbale n. 1 del 26/01/2012 stilato dal nucleo di valutazione, si evince, che la frase riportata nella pagina 19 dell'avviso 20  "In relazione alla congruenza, a titolo esemplificativo, sono da considerare esclusi i finanziamenti ricevuti per interventi di obbligo di istruzione e formazione (OIF), di IFTS, di alta formazione, di apprendistato, di formazione continua anche con i fondi interprofessionali ecc.", è stata TRASFORMATA in "Sono esclusi dalla suddetta valutazione i corsi realizzati nell'ambito dell'OIF, dell'IFTS, e dell'alta formazione, dell'apprendistato, della formazione continua anche con i fondi interprofessionali, ed i corsi autofinanziati dichiarati dal soggetto proponente", introducendo un criterio di esclusione non pubblicato nell'avviso 20/2011, falsificando in tal modo i criteri iniziali riportati nell'avviso 20/2011 per la valutazione, stravolgendo a regola d'arte significati e valutazioni.

Va sottolineato che l’avviso 20 è stato redatto secondo le regole previste nel “programma operativo Regionale – Sicilia – Per il fondo Sociale Europeo 2007-2013 – Decisione n. CE/2007/6722 del 18 dicembre 2007, dove al punto 5.5 Rispetto della normativa comunitaria/appalti pubblici, si fa esplicito riferimento alle direttive 2004/17/CE e 2004/18/CE.

E’ palese la non applicazione delle norme a cui fa riferimento l’avviso stesso.

Distinti saluti
Il direttore del CEDIFOP
  Kouvakis Emmanouil


sabato 2 giugno 2012

corsi IMCA per DIVER MEDIC a CEDIFOP

Completati 2 corsi IMCA presso il CEDIFOP. Il primo con 8 allievi che ha visto la partecipazione di operatori del settore provenienti da varie aziende dell'Offshore Italiano che hanno mandato alcuni loro dipendenti per il corso Refresher di Diver Medic, che è un corso di aggiornamento triennale per chi già possiede questa qualifica, della durata di 5 giorni e un corso IMCA base per Diver Medic della durata di 10 giorni, con 6 allievi, alcuni neo OTS. Cedifop è una delle 20 scuole al mondo autorizzate dall'IMCA per il rilascio di questi brevetti.

corso DIVER MEDIC/IMCA  Refresher n.05
(Palermo Maggio 2012)


Le altre scuole sono oltre che in Italia in: Norvegia, Sud Africa, UK, Francia, Egitto, Singapore, India, Canada, Malesia e Honduras 
(http://www.imca-int.com/divisions/diving/profile/personnel/training/courses-medic.html)

corso DIVER MEDIC TRAINING/IMCA  n.04
(Palermo Maggio 2012)

giovedì 24 maggio 2012

‘Spigolando’ sull’Avviso 20 abbiamo notato che…


http://www.linksicilia.it/2012/05/spigolando-sullavviso-20-abbiamo-notato-che/#comment-5385


di Arnaldo De Louis (23/5/2012)


Anche stasera, cari lettori di LinkSicilia, nuovo appuntamento con l’Avviso 20. Il tema non è la Corte dei Conti. Per l’occasione, ci siamo permessi – sulla base dell’elenco provvisorio dei ‘morti & feriti’, cioè degli enti di formazione professionale che sono stati provvisoriamente ammessi al finanziamento e degli enti che, invece, sono sono stati ammessi – di fare un ragionamento su numeri. Certo, ci sarebbe piaciuto ragionare sugli elenchi definitivi. Ma non possiamo costringere il governo della Regione a rendere pubblico l’elenco degli enti finanziati con i fondi pubblici. Non abbiamo questa pretesa.

La politica sta cambiando. E oggi la vera ‘trasparenza’, nella pubblica amministrazione siciliana, è quella che non si vede. Ma andiamo ai nostri modesti calcoli.

Dovete sapere, cari lettori, che l’Avviso 20 – un mega piano di formazione professionale da 286 milioni di euro in tre anni – si articola in tre grandi aree tematiche. La prima è la ‘Formazione ambiti speciali’ (Fas). La seconda è la ‘Formazione permanente’ (Fp). La terza è la ‘Formazione per i giovani (Forgio). I fondi di ogni area tematica vengono ripartiti tra gli enti di formazione presenti nelle nove province siciliane.

Bene. Leggendo le carte abbiamo notato due anomalie che segnaliamo ai nostri lettori. La prima anomalia riguarda la ‘Formazione ambiti speciali’.

Per la provincia di Agrigento lo stanziamento per questo tipo di formazione ammonta a oltre 10 milioni di euro, con un’economia pari a circa 18 mila euro.

In provincia di Caltanissetta lo stanziamento è di oltre 4 milioni di euro con economia ari a circa 896 mila euro.

In provincia di Catania lo stanziamento supera i 14 milioni di euro con economie pari a circa 362 mila euro.

In provincia di Enna 4 milioni e 400 mila euro circa di stanziamento con 2 mila e 800 di economie.

In provincia di Messina lo stanziamento supera i 18 milioni di euro con quasi 74 mila euro di economie.

In provincia di Palermo 27 milioni e mezzo di euro circa di stanziamento e quasi 350 mila euro di economie.

In provincia di Ragusa quasi 2 milioni di euro di stanziamento e 173 mila euro circa di economie.

A Siracusa 5 milioni e mezzo di euro circa di stanziamento e 462 mila euro di economie.

La provincia di Trapani si differenzia dalle altre otto: su uno stanziamento di 15 milioni di euro circa non ci sono economie ma, al contrario, una ‘diseconomia’ di circa un milione di euro. In pratica, nel Trapanese, 15 milioni e rotti di euro non bastano e ci vorrebbe un altro milione di euro. Come mai? Che cosa rende, la provincia trapanese, in materia di formazione, diversa dalle altre otto? Credeteci: non riusciamo a farci una risposta. Chissà, magari i nostri lettori ne sanno più di noi.

Ribadiamo che la nostra analisi fa riferimento all’elenco provvisorio. Sarà interessante – non appena avremo la possibilità di accedere ai dati – appurare se nell’elenco definitivo le cose sono cambiate o sono rimaste le stesse.

Un altro elemento – che, lo ribadiamo, andrà poi confrontato con i calcoli da effettuare sull’elenco definitivo dei ‘morti & feriti’ – riguarda la formazione per i giovani. Abbiamo notato che, per alcune fasce di età, l’offerta formativa è superiore alla domanda. Ciò significa che in questo settore si stanziano più risorse finanziarie di quante effettivamente ne servano.

Se le cose stanno così forse sarebbe corretto informare Bruxelles. Per evitare il ‘rischio’ – che in Sicilia è assolutamente ‘remoto’, che i soldi della formazione professionale vengano spesi per finalità ‘altre’. Per fortuna queste degenerazioni non riguardano la Sicilia. La nostra, grazie a Dio!, è una terra dove i soldi della formazione professionale non sono mai stati utilizzati per finanziare in modo surrettizio partiti politici e sindacati…

mercoledì 23 maggio 2012

Avviso 20, blitz della Corte dei Conti negli uffici del dipartimento Formazione professionale

di Arnaldo De Louis (22/5/2012) 



http://www.linksicilia.it/2012/05/avviso-20-blitz-dei-funzionari-della-corte-dei-conti-negli-uffici-del-dipartimento-formazione-professionale/

Dicono che stanno passando a setaccio una mole impressionante di documenti. Numeri, enti coinvolti, ripartizione dei fondi provincia per provincia. Sono i cinque funzionari della Corte dei Conti che lunedì mattina sono piombati, con un vero e proprio blitz, negli uffici del dipartimento regionale della Formazione professionale per controllare, uno per uno, tutti gli atti amministrativi che hanno portato alla ‘messa a punto’ del cosiddetto Avviso 20 – 286 milioni di euro la spesa prevista in tre anni – un mega piano di formazione professionale che ha suscitato aspre polemiche.



La presenza dei cinque funzionari della magistratura contabile non era stata messa nel conto dagli uffici del Regione siciliana. I vertici di questa branca dell’amministrazione, retta dall’assessore alla Formazione professionale, Mario Centorrino, e dal dirigente generale, Ludovico Albert, non immaginavano un epilogo così irrituale.


C’i sono stati, è vero, dei ritardi. Legati all’approvazione e alla pubblicazione del bilancio della Regione. Due passaggi amministrativi interconnessi. Non a caso, dopo la pubblicazione del bilancio sulla Gazzetta Ufficiale della Regione Siciliana (o meglio, dopo la pubblicazione del bilancio senza le parti impugnate dal commissario dello Stato) tutta la documentazione relativa all’Avviso 20 è stata spedita, come di consueto, agli uffici della Corte dei Conti.


Tutto sembrava a posto. Poi, lunedì scorso, a sorpresa, i funzionari della magistratura contabile si sono presentati negli uffici del dipartimento regionale della Formazione professionale. Da allora non hanno fatto altro che controllare tutta la documentazione. Una verifica che è ancora in corso.


L’Avviso 20 – come già ricordato – ha suscitato aspre polemiche sia per il merito (cioè per gli enti che sono stati finanziati e per quelli che sono stati esclusi), sia per il metodo seguito dagli uffici dell’assessorato.


Sul metodo le notizie, fino ad ora, sono frammentarie. Si sa che, qualche mese fa, gli uffici dell’assessorato regionale alla Formazione professionale hanno reso noto l’elenco provvisorio dei ‘fortunati’, cioè degli enti di formazione professionale che dovrebbero essere finanziati con i 286 milioni di euro. Il condizionale è d’obbligo perché, per l’appunto, si tratta dell’elenco provvisorio.


Le polemiche sono insorte perché, a fronte di enti formativi siciliani storici non finanziati, sono stati beneficiati enti formativi che non hanno nulla in più – in termini di gestione manageriale e professionale – di quelli non finanziati. Anzi, per essere più precisi, ‘qualcosa’ in più ce lo’hanno: sono enti riconducibili a parlamentari regionali e nazionali del Pd, ad esponenti dell’Mpa, di Fli, del Pdl, della Cisl e della Uil. In pratica, una lottizzazione partitica e sindacale (si calcola che oltre l’85 per cento 


dei 286 milioni di euro dell’Avviso 20 verrebbero assegnati a enti riconducibili a partiti o sindacati, con il dubbio che questi fondi, almeno in parte, possano essere utilizzati per finalità che poco hanno a che vedere con la formazione professionale: e questo sarebbe un fatto gravissimo, perché si tratta di di risorse finanziarie del Fondo sociale europeo che debbono, per legge, essere utilizzate solo per attività formative).




Alle polemiche legate alla spartizione dei 286 milioni tra partiti e organizzazioni sindacali (si ipotizza che tali risorse possano essere utilizzate, in modo surrettizio, da partiti e sindacati) si sommano le polemiche degli enti esclusi. Con circa 9 mila lavoratori posti in Cassa integrazione ‘teorica’. Perché teorica? Perché, di fatto, la Regione non ha versato all’Inps le risorse finanziarie – circa 10 milioni di euro – per consetire a questi 9 mila disoccupati di percepire la disoccupazione.




Non solo. All’atto della consegna della documentazione agli uffici della Corte dei Conti il governo della Regione ha deciso di non renderenota la graduatoria definitiva degli enti che dovrebbero  essere finanziati con le risorse dell’avviso 20. Una decisione discutibile, perché i 286 milioni di euro non sono di ‘proprietà’ del presidente della Regione, Raffaele Lombardo, non sono di proprietà dell’assessore al ramo, Mario Centorrino, non sono di ‘proprietà’ del dirigente generale del dipartimento regionale della Formazione professionale, Ludovico Albert. Si tratta, al contrario, di risorse pubbliche messe a disposizione da Bruxelles con il Fondo sociale europeo (Fse)
.




Trattandosi di fondi pubblici, e non essendo, il governo Lombardo – almeno fino a questo momento – una ‘tirannide’, sarebbe auspicabile rendere pubblica la graduatoria degli enti finanziati ed esclusi.