XV Legislatura ARS
INTERROGAZIONE
(risposta orale)
N. 2663 - Notizie circa il decreto n. 2376 del 14 giugno 2012
del direttore generale della formazione
professionale.
Al Presidente della Regione e all'Assessore per
l'istruzione e la formazione professionale, emesso
che:
in merito alla graduatoria dell'AVVISO 20 sono
state sollevate numerose osservazioni dalla Corte
dei conti che hanno evidenziato criticità sulle
modalità della formazione della graduatoria in
relazione ai progetti presentati;
con decreto del 14 giugno n. 2376, non ancora
pubblicato in GURS, il direttore generale del
dipartimento della formazione professionale ha
modificatoi criteri di assegnazione individuando
criteri di premialità (cfr. articolo 3 dd 1.5 -
2.6)diversinda quelli indicati in bando;
considerato che:
il nuovo decreto interviene in una fase
successiva all'individuazione degli enti
beneficiari;
sarebbero a rischio anche le risorse dei fondi
comunitari del FSE 2007/2013;
ritenuto che occorre verificare se corrisponde al
vero la notizia del decreto di modifica alla
graduatoria AVVISO 20;
per sapere:
se il decreto n. 2376 del 14 giugno emesso dal
direttore generale della formazione non sia stato
pubblicato in GURS;
quali modifiche il decreto abbia apportato
rispetto ai criteri di assegnazione indicati in
precedenza nei relativi bandi;
se i criteri del nuovo decreto modifica la
graduatoria già stilata;
quali provvedimenti abbiano adottato o intendano
adottare in merito al settore della formazione;
se siano a rischio i fondi comunitari e i
progetti relativi alla AVVISO 20.
(L'interrogante chiede lo svolgimento con
urgenza)
(26 giugno 2012)
CAPUTO
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martedì 10 luglio 2012
INTERROGAZIONE N. 2663 - Notizie circa il decreto n. 2376 del 14 giugno 2012 del direttore generale della formazione professionale.
INTERROGAZIONE N. 2657 - Chiarimenti circa la presunta assistenza tecnica affidata ad una società delle Isole Cayman in relazione all'Avviso 20.
XV Legislatura ARS
INTERROGAZIONE
(risposta orale)
N. 2657 - Chiarimenti circa la presunta assistenza tecnica
affidata ad una società delle Isole Cayman in
relazione all'Avviso 20.
Al Presidente della Regione, all'Assessore per
l'istruzione e la formazione professionale e
all'Assessore per l'economia, premesso che:
l'AVVISO 20 è stato oggetto di osservazioni da
parte della Corte dei conti e che non vi è la
certezza della copertura economica;
per le operazioni di assistenza tecnica sono
state incaricate due società: la Dispositivi
tecniche metodologiche srl e la Ecube srl, entrambe
con sede a Torino;
tale circostanza suscita particolare attenzione
atteso che si tratta di società con sede in Torino,
città di provenienza del Direttore generale Ludovico
Albert;
considerato che dalle visure camerali e
commerciali è emerso che tra i soci risulta la
società PERIWINKLE BLUE INVESTMENTLTD che ha sede in
Georgetown, Isole Cayman;
ritenuto che:
si tratta di circostanze che denotano una forte
preoccupazione per i fondi comunitari del bando
dell'AVVISO 20 che prevede l'utilizzo di centinaia
di miliardi di euro finalizzati a sostenere le
attività formative in Sicilia;
la notizia circa la compagine sociale e la
presenza di società con sede nelle Isole Cayman
chiamate a fare le verifiche e l'assistenza tecnica,
merita attenta verifica parlamentare e precisi
chiarimenti dal Governo della Regione;
per sapere:
se corrisponda al vero che le società incaricate
per la verifica tecnica hanno sede in Torino;
se corrisponda al vero che la compagine sociale è
formata anche da soci con sede nelle Isole Cayman;
quali provvedimenti abbiano adottato per la
misura dell'AVVISO 20;
quali criteri abbiano adottato per individuare le
società incaricate per la verifica tecnica;
quali provvedimenti abbiano adottato per revocare
il blocco dell'AVVISO 20.
(L'interrogante chiede lo svolgimento con
urgenza)
(20 giugno 2012)
CAPUTO
sabato 7 luglio 2012
Errori nelle graduatorie L'Avviso 20 rischia lo stop
http://livesicilia.it/2012/07/05/errori-nelle-graduatorie-lavviso-20-rischia-lo-stop/
Il presidente della Commissione Totò Lentini (nella foto): "L'assessorato non ha considerato, nel computo dei punteggi, i corsi 'autofinanziati' dagli enti: le graduatorie sono da rifare e si prepara una pioggia di ricorsi".
Il presidente della Commissione Totò Lentini (nella foto): "L'assessorato non ha considerato, nel computo dei punteggi, i corsi 'autofinanziati' dagli enti: le graduatorie sono da rifare e si prepara una pioggia di ricorsi".
Ancora polemiche sull'Avviso 20. Il bando della Formazione professionale siciliana, stavolta è al centro di un'interrogazione parlamentare del deputato dell'Udc e presidente della Commissione Lavoro Totò Lentini che denuncia: “Commessi degli errori nel calcolo dei punteggi nelle graduatorie, l'Avviso rischia di affondare”.
La polemica gira attorno al concetto di “corsi liberi”. Si tratta di corsi di Formazione che non sono stati finanziati direttamente dalla Regione. Secondo Lentini e secondo diversi titolari di enti, questi corsi svolti dalle associazioni negli anni passati, non sono stati considerati nel computo dei “titoli” che ciascun ente deve presentare per ottenere i finanziamenti del Piano regionale dell'offerta formativa.
“L'Avviso 20 indicava – scrive Lentini nella sua interrogazione - fra i criteri di attribuzione dei punteggi per la formazione delle graduatorie, la cosiddetta 'esperienza continuativa nel territorio regionale' (punto 1.1), rilevata a partire dalla valutazione dei corsi realizzati nel quinquennio precedente alla data di pubblicazione dell’avviso; il citato punto escludeva esplicitamente, - aggiunge Lentini - i corsi realizzati in ambito OIF, IFTS, dell’alta formazione, dell’apprendistato, della formazione continua anche con fondi interprofessionali”. Insomma, l'Avviso chiarisce, spiega il deputato, senza possibili ambiguità, quali siano i corsi da ritenere “inutili” per il computo del punteggio in graduatoria.
Tra questi, però, non ci sarebbero i cosiddetti “corsi liberi”: si tratta appunto di corsi che non sono stati finanziati dalla legge 24 (la legge Regionale che ha appunto sostenuto economicamente gli enti di Formazione) ma che comunque sono passati attraverso i controlli previsti “per le attività cofinanziate dal Fondo sociale europeo”, oltre che da quelli della Regione, previsti dalla legge 24, compresi i processi di accreditamento delle sedi. Insomma, spiega Lentini, “può tranquillamente affermarsi, che si è determinata una vera e propria equiparazione fra i progetti finanziati con fondi pubblici e quelli autofinanziati, considerato che gli enti accreditati operano progetti formativi che realizzano un interesse pubblico senza gravare sulle finanze pubbliche”. Anzi, non solo le tipologie di corsi vanno equiparate per la determinazione del punteggio in graduatoria, ma quelli “liberi”, dice Lentini, appaiono persino più “meritevoli”, perché organizzati senza gravare sulle finanze pubbliche.
E invece, il Nucleo di valutazione dell'assessorato alla Formazione e all'Istruzione, “ha proceduto – scrive Lentini - ad escludere dalla valutazione i corsi autofinanziati”, una decisione che “non trova riscontro in quanto previsto dall’Avviso 20, che in nessuna sua parte ed in alcun modo (neppure in forma indiretta ovvero desumibile in via analogica da altre disposizioni del vigente ordinamento) indica di escludere i “corsi liberi” dalla valutazione. Il comportamento del Nucleo – aggiunge Lentini - appare pertanto palesemente illegittimo nella parte in cui ha ritenuto di introdurre una previsione ultronea che ha alterato e falsato quanto sancito dall’Avviso”.
E il rischio, adesso, è che sull'assessorato cada una pioggia di ricorsi, tale da “bloccare” l'avvio delle attività di Formazione, visto che l'”errore” dell'assessorato finirebbe per mettere “in questione la legittimità dell’intera procedura e, soprattutto, della graduatoria scaturente dalla valutazione effettuata. L’esclusione dei 'corsi liberi' – prosegue Lentini - ha determinato e determina un grave pregiudizio a danno di alcuni enti che, come detto, hanno realizzato e realizzano finalità di pubblico interesse senza gravare fin qui sulle finanze pubbliche ed i corsi dagli stessi promossi hanno riscontrato e riscontrano vasto successo nella platea dei potenziali interessati”. Enti che, “da notizie di stampa”, dice Lentini, avrebbero già inoltrato ricorsi al Tar. “I contenziosi, che vedrebbero verosimilmente soccombere l’amministrazione regionale, rischiano – aggiunge infatti Lentini - di mettere in questione il regolare avvio dell’intero complesso delle attività formative, con pesanti conseguenze sull’occupazione e sul reddito dei ben 8mila operatori del comparto”. Insomma, la Regione intervenga ritoccando le graduatorie. Prime che una montagna di ricorsi finisca per sommergere l'Avviso 20.
La polemica gira attorno al concetto di “corsi liberi”. Si tratta di corsi di Formazione che non sono stati finanziati direttamente dalla Regione. Secondo Lentini e secondo diversi titolari di enti, questi corsi svolti dalle associazioni negli anni passati, non sono stati considerati nel computo dei “titoli” che ciascun ente deve presentare per ottenere i finanziamenti del Piano regionale dell'offerta formativa.
“L'Avviso 20 indicava – scrive Lentini nella sua interrogazione - fra i criteri di attribuzione dei punteggi per la formazione delle graduatorie, la cosiddetta 'esperienza continuativa nel territorio regionale' (punto 1.1), rilevata a partire dalla valutazione dei corsi realizzati nel quinquennio precedente alla data di pubblicazione dell’avviso; il citato punto escludeva esplicitamente, - aggiunge Lentini - i corsi realizzati in ambito OIF, IFTS, dell’alta formazione, dell’apprendistato, della formazione continua anche con fondi interprofessionali”. Insomma, l'Avviso chiarisce, spiega il deputato, senza possibili ambiguità, quali siano i corsi da ritenere “inutili” per il computo del punteggio in graduatoria.
Tra questi, però, non ci sarebbero i cosiddetti “corsi liberi”: si tratta appunto di corsi che non sono stati finanziati dalla legge 24 (la legge Regionale che ha appunto sostenuto economicamente gli enti di Formazione) ma che comunque sono passati attraverso i controlli previsti “per le attività cofinanziate dal Fondo sociale europeo”, oltre che da quelli della Regione, previsti dalla legge 24, compresi i processi di accreditamento delle sedi. Insomma, spiega Lentini, “può tranquillamente affermarsi, che si è determinata una vera e propria equiparazione fra i progetti finanziati con fondi pubblici e quelli autofinanziati, considerato che gli enti accreditati operano progetti formativi che realizzano un interesse pubblico senza gravare sulle finanze pubbliche”. Anzi, non solo le tipologie di corsi vanno equiparate per la determinazione del punteggio in graduatoria, ma quelli “liberi”, dice Lentini, appaiono persino più “meritevoli”, perché organizzati senza gravare sulle finanze pubbliche.
E invece, il Nucleo di valutazione dell'assessorato alla Formazione e all'Istruzione, “ha proceduto – scrive Lentini - ad escludere dalla valutazione i corsi autofinanziati”, una decisione che “non trova riscontro in quanto previsto dall’Avviso 20, che in nessuna sua parte ed in alcun modo (neppure in forma indiretta ovvero desumibile in via analogica da altre disposizioni del vigente ordinamento) indica di escludere i “corsi liberi” dalla valutazione. Il comportamento del Nucleo – aggiunge Lentini - appare pertanto palesemente illegittimo nella parte in cui ha ritenuto di introdurre una previsione ultronea che ha alterato e falsato quanto sancito dall’Avviso”.
E il rischio, adesso, è che sull'assessorato cada una pioggia di ricorsi, tale da “bloccare” l'avvio delle attività di Formazione, visto che l'”errore” dell'assessorato finirebbe per mettere “in questione la legittimità dell’intera procedura e, soprattutto, della graduatoria scaturente dalla valutazione effettuata. L’esclusione dei 'corsi liberi' – prosegue Lentini - ha determinato e determina un grave pregiudizio a danno di alcuni enti che, come detto, hanno realizzato e realizzano finalità di pubblico interesse senza gravare fin qui sulle finanze pubbliche ed i corsi dagli stessi promossi hanno riscontrato e riscontrano vasto successo nella platea dei potenziali interessati”. Enti che, “da notizie di stampa”, dice Lentini, avrebbero già inoltrato ricorsi al Tar. “I contenziosi, che vedrebbero verosimilmente soccombere l’amministrazione regionale, rischiano – aggiunge infatti Lentini - di mettere in questione il regolare avvio dell’intero complesso delle attività formative, con pesanti conseguenze sull’occupazione e sul reddito dei ben 8mila operatori del comparto”. Insomma, la Regione intervenga ritoccando le graduatorie. Prime che una montagna di ricorsi finisca per sommergere l'Avviso 20.
martedì 3 luglio 2012
INTERROGAZIONE N. 2690 - ARS - Assemblea Regionale Siciliana Interrogazione Parlamentare N. 2690 del 29.06.12
12 lug 2012 Trasmissione governo
Storico
29 giu 2012 Presentazione03 lug 2012 Annuncio Aula Seduta n. 360 AULA
XV Legislatura ARS
INTERROGAZIONE
(risposta orale)
N. 2690 - Notizie sui corsi di formazione per
'operatori tecnici subacquei' e sull'esclusione
dell'ente CEDIFOP dai progetti di cui al c.d.
'Avviso 20'.
Al Presidente della Regione e all'Assessore per
l'istruzione e la formazione professionale, premesso
che:
il Dipartimento Regionale dell'Istruzione e della
Formazione, con Avviso n.20, approvato con Decreto
del Direttore Generale n.3699 del 12 agosto 2011, ha
indetto una procedura finalizzata all'acquisizione e
selezione di 'Percorsi formativi per il
rafforzamento dell'occupabilità e dell'adattabilità
della forza lavoro siciliana';
il detto Avviso indicava, fra i criteri di
attribuzione dei punteggi per la formazione delle
graduatorie, le esperienze (punti 1.1 e 1.2),
rilevate a partire dalla valutazione dei corsi
realizzati nel triennio/quinquennio precedente alla
data di pubblicazione dell'avviso;
tra gli enti che operano sul territorio
regionale, in possesso di tutti i requisiti di
accreditamento dei percorsi e delle sede formative,
vi è il Cedifop di Palermo, specializzato nella
formazione di operatori tecnici subacquei;
il detto ente, fin dal 1993, ha promosso e
gestito progetti formativi finanziati con risorse
comunitarie (FSE), regolarmente vigilati e
positivamente valutati dai competenti uffici
dell'amministrazione regionale;
il Cedifop è 'full member' dell'IDSA
(l'associazione che riunisce a livello mondiale le
scuole per subacquei professionisti), socio
effettivo dell'UNI (organizzazione riconosciuta
dallo Stato e dall'UE che cura l'adozione delle
norme tecniche), ed è 'approved training providere'
dell'IMCA (l'organizzazione mondiale dei 'marine
contractors'), avendo costruito, nei circa 20 anni
di attività, uno straordinario patrimonio tecnico di
esperienze, professionalità e dotazioni strumentali
che ne fanno praticamente un 'unicum' a livello
nazionale;
la specificità del Cedifop è stata peraltro
rilevata esplicitamente dal competente Assessorato,
come attestato da quanto dichiarato dal Capo di
Gabinetto pro tempore dell'Assessore per
l'istruzione in sede di audizione di fronte alla V
Commissione legislativa permanente all'Assemblea
regionale siciliana (seduta n.185 del 25/01/2011);
atteso che:
in sede di valutazione delle proposte di cui
all'Avviso 20 il nucleo all'uopo delegato,
introducendo una previsione NON contemplata dal
detto avviso, ha ritenuto di non attribuire
punteggio ai c.d. 'corsi liberi' (soggetti alla
vigilanza della Regione ed alle medesime regole cui
sono sottoposti i corsi a finanziamento pubblico)
quali quelli promossi ultimamente dal Cedifop;
l'operato del nucleo appare palesemente
illegittimo nella misura in cui, alterando quanto
previsto dall'Avviso (che costituisce ad ogni
effetto lex specialis cui l'amministrazione deve
conformarsi), ha determinato un minor punteggio,
risoltosi nell'esclusione dal novero dei corsi
finanziati, per il Cedifop e, eventualmente, per
altri enti che si trovino nella medesima condizione;
sul punto, peraltro, è pendente un ricorso
promosso dall'ente di fronte alla giurisdizione
amministrativa;
il Cedifop, ad oggi, risulta l'unico ente,
sull'intero territorio nazionale, ad essere membro
dell'IDSA ed in grado di rilasciare qualifiche fino
al 'top-up' conformi agli standard HSE (ente
governativo britannico che stabilisce i criteri di
sicurezza internazionalmente riconosciuti);
tale riconoscimento, peraltro, ha richiesto
l'intervento dell'Assessorato che ha rilasciato
all'HSE apposita dichiarazione sull'effettuazione
delle attività di controllo sull'operato dell'ente e
sulla piena conformità dello stesso alle vigenti
disposizioni;
le proposte progettuali presentate dall'ente
risultano, fin dalla loro denominazione,
assolutamente coerenti ed in linea con gli standard
HSE/IDSA (peraltro riconosciuti ed espressamente
richiamati dal Dipartimento nelle 'Direttive per la
programmazione e presentazione delle proposte
formative' del PROF 2011) e le uniche, relativamente
alle professioni subacque, in grado di soddisfare i
requisiti di cui alla direttiva comunitaria
2005/36/CE;
l'esigenza che i percorsi formativi per le
professioni subacquee nel settore industriale siano
assolutamente in linea con gli standard citati è
dettata oltreché dalla spendibilità sul mercato del
lavoro, anche dal peculiare profilo di rischio delle
attività di diving professionale che richiedono
l'acquisizione di competenze specifiche ed
irrinunciabili;
rilevato che:
negli ultimi anni il centro ha promosso corsi
c.d. 'liberi' che, pure a pagamento, hanno visto la
partecipazione di tanti giovani siciliani, attratti
evidentemente dal prestigio dei corsi e dalle
opportunità occupazionali che seguono al
conseguimento delle qualifiche rilasciate dal
Cedifop;
i corsi promossi dal Cedifop, da ormai diversi
anni, attirano giovani da tutte le parti d'Italia e
da diversi paesi del Mediterraneo, costituendo un
oggettivo elemento di eccellenza nel sistema della
formazione in Sicilia;
il settore delle attività professionali subacquee
risulta strategico per l'economia regionale (a causa
della presenza di molteplici installazioni portuali,
impianti chimici, insediamenti di acquacoltura, etc.
ove tali figure sono richieste ed indispensabili) e
la carenza di personale adeguatamente formato
costituisce un duplice danno: per le imprese
interessate e per i tantissimi giovani in cerca di
lavoro;
l'esclusione dei progetti presentati dal Cedifop,
al di là dei rilievi formali sopra richiamati,
comporta, nei fatti, l'impossibilità per un grande
numero di giovani siciliani di conseguire,
gratuitamente, una qualificazione professionale
internazionalmente riconosciuta ed in grado di
assicurare loro concrete opportunità occupazionali e
renderli competitivi, come operatori qualificati,
sul piano internazionale;
considerato che:
come sopra detto emergono seri dubbi sulla
legittimità degli atti che hanno portato, fra
l'altro, all'esclusione dei progetti del Cedifop dal
novero di quelli finanziati nell'ambito dell'Avviso
20;
in ogni caso l'esclusione di tali progetti
comporta, prima ancora che un pregiudizio per
l'ente, un oggettivo vulnus per i giovani siciliani
che si vengono a trovare nella materiale
impossibilità di accedere, gratuitamente, a percorsi
formativi e qualifiche che ne consentirebbero un
rapido e proficuo inserimento nel mondo del lavoro;
per sapere:
se si ritengano legittime le procedure adottate
e, in particolare, se appaia o meno legittimo
l'operato del nucleo di valutazione nella parte in
cui ha introdotto un criterio ultroneo (peraltro in
carenza di un sottostante interesse pubblico) e
quali interventi s'intenda adottare per individuare
e sanzionare le eventuali responsabilità;
se, in particolare, s'intenda intervenire per
correggere le cause che hanno portato all'esclusione
dei progetti presentati dal Cedifop dal novero di
quelli finanziati;
quali iniziative s'intenda assumere per garantire
che le attività formative per subacquei
professionisti possano essere adeguatamente
valorizzate, assicurando la possibilità ai giovani
siciliani di intraprendere, gratuitamente, percorsi
di eccellenza che offrano concrete opportunità
occupazionali, anche a livello internazionale, nel
settore.
(L'interrogante chiede lo svolgimento con
urgenza)
(29 giugno 2012)
LENTINI
INTERROGAZIONE N. 2691 - ARS - Assemblea Regionale Siciliana - Interrogazione Parlamentare N. 2691 del 29.06.12
ARS - Assemblea Regionale Siciliana
Interrogazione Parlamentare
N. 2691 del 29.06.12 (Annuncio Aula Seduta n. 360) - Notizie
sulla valutazione dei progetti di cui al c.d. 'Avviso 20' e sulle eventuali
irregolarità in sede di attribuzione dei punteggi.
XV Legislatura ARS
INTERROGAZIONE
(risposta orale)
N. 2691 - Notizie sulla valutazione dei progetti di cui al
c.d. 'Avviso 20' e sulle eventuali irregolarità in
sede di attribuzione dei punteggi.
Al Presidente della Regione e all'Assessore per
l'iIstruzione e la formazione professionale,
premesso che:
il Dipartimento Regionale dell'Istruzione e della
Formazione, con Avviso n.20, approvato con Decreto
del Direttore Generale n.3699 del 12 agosto 2011, ha
indetto una procedura finalizzata all'acquisizione e
selezione di 'Percorsi formativi per il
rafforzamento dell'occupabilità e dell'adattabilità
della forza lavoro siciliana';
il detto Avviso indicava, fra i criteri di
attribuzione dei punteggi per la formazione delle
graduatorie, la c.d. 'esperienza continuativa nel
territorio regionale' (punto 1.1), rilevata a
partire dalla valutazione dei corsi realizzati nel
quinquennio precedente alla data di pubblicazione
dell'avviso;
il citato punto escludeva, esplicitamente, i
corsi realizzati in ambito OIF, IFTS, dell'alta
formazione, dell'apprendistato, della formazione
continua anche con fondi interprofessionali;
egualmente, al successivo punto 1.2, dove si
indicavano i criteri di valutazione dell'esperienza
maturata nell'ambito di attività di
formazione/orientamento/istruzione e politiche del
lavoro, finanziate nel triennio antecedente al bando
con risorse regionali, statali e comunitarie
congruenti con le specifiche dell'Avviso, si
escludevano i corsi OIF, IFTS, ecc;
la ratio della detta esclusione è da
individuarsi, verosimilmente, nella diversa natura,
rispetto ai corsi formativi PROF, delle attività
sopracitate, alcune soggette ad altra e diversa
disciplina (OIF, IFTS, formazione continua), altri
comunque non sottoposti alle funzioni di controllo
esercitate dall'amministrazione regionale;
atteso che:
i c.d. 'corsi liberi', ovvero i corsi che, in
forza di quanto espressamente previsto dal decreto
23 luglio 2003 dell'Assessore per il lavoro,
risultano tenuti a 'essere presentati ed attuati con
le modalità previste per le attività cofinanziate
dal Fondo sociale europeo (FSE), fissate nell'avviso
n. 3/2002 'P.O.R. Sicilia 2000-2006 - Modalità di
presentazione delle istanze e di svolgimento delle
azioni cofinanziate dal Fondo sociale europeo',
pubblicato nel S.O. nella Gazzetta Ufficiale della
Regione Siciliana (P.I.) n. 34 del 26 luglio 2002
(n. 25) e successive modifiche ed integrazioni, per
quanto con esse compatibili e con espressa
esclusione di tutte le norme di carattere
economicofinanziario';
i detti corsi, tra l'altro, sono soggetti, in
tutto e per tutto, al pari di quelli a suo tempo
finanziati e regolamentati dalla legge regionale 6
marzo 1976, n.24, ai poteri di vigilanza e controllo
da parte dell'amministrazione regionale ed alle
disposizioni sull'accreditamento delle sedi
formative;
in sintesi, può tranquillamente affermarsi che
si è determinata una vera e propria equiparazione
fra i progetti finanziati con fondi pubblici e
quelli autofinanziati, considerato che gli enti
accreditati operano progetti formativi che
realizzano un interesse pubblico senza gravare sulle
finanze pubbliche;
in forza di quanto sopra richiamato appare
evidente come, in sede di valutazione delle proposte
progettuali, con specifico riferimento ai punti 1.1
e 1.2, le attività accreditate, ancorché
autofinanziate, avrebbero dovuto concorrere
all'attribuzione dei punteggi;
è altresì da rimarcare come gli enti che hanno
promosso 'corsi liberi' risultino ancor più
'meritevoli' in quanto, pur sottostando alle stesse
regole relative ai corsi finanziati con risorse
pubbliche, hanno avuto la capacità di 'stare sul
mercato' e trovare allievi cui hanno chiesto il
pagamento di corrispettivi, evidenziandosi perciò
che i contenuti formativi ed i titoli conseguiti
riscontrano effettiva 'spendibilità' nel mercato del
lavoro;
rilevato che:
in sede di valutazione dei progetti, il nucleo
all'uopo incaricato (verbale n.1 del 26/01/2012), ha
proceduto ad escludere dalla valutazione i corsi
autofinanziati;
tale decisione NON trova riscontro in quanto
previsto dall'Avviso 20, che in nessuna sua parte ed
in alcun modo (neppure in forma indiretta ovvero
desumibile in via analogica da altre disposizioni
del vigente ordinamento) indica di escludere i corsi
liberi dalla valutazione;
il comportamento del nucleo appare pertanto
palesemente illegittimo nella parte in cui ha
ritenuto di introdurre una previsione ultronea che
ha alterato e falsato quanto sancito dall'Avviso, il
cui contenuto, ad ogni effetto, va considerato come
lex specialis che l'Amministrazione sarebbe tenuta
ad osservare scrupolosamente;
va altresì rilevato come l'operato del nucleo
appaia egualmente in palese contraddizione con
quanto indicato a riguardo dal 'Manuale delle
Procedure dell'ADG Por-FSE nella parte in cui
prescrive (cap. 5.1) che '... la selezione avviene
sulla base di requisiti di ammissibilità e di
criteri di valutazione definiti nel documento
approvato dal Comitato di Sorveglianza' e che '(...)
Il Nucleo di valutazione, verificherà valuterà le
proposte progettuali presentate, tenendo conto dei
criteri di valutazione riportati nell'avviso.';
in tal senso va rimarcato che, sempre ai sensi
del citato Manuale, 'la responsabilità diretta per l
affidamento delle attività da parte
dell'Amministrazione regionale e quella del
controllo sugli affidamenti da parte degli organismi
intermedi è in capo all'Autorità di Gestione' e che,
pertanto, è all'ADG che vanno ricondotte le
eventuali responsabilità in merito, ivi compresi i
casi in cui l'operato del Nucleo non risulti
legittimo;
considerato che:
quanto sopra esposto mette in questione la
legittimità dell'intera procedura e, soprattutto,
della graduatoria scaturente dalla valutazione
effettuata;
l'esclusione dei 'corsi liberi' ha determinato e
determina un grave pregiudizio a danno di alcuni
enti che, come detto, hanno realizzato e realizzano
finalità di pubblico interesse senza gravare fin qui
sulle finanze pubbliche ed i corsi dagli stessi
promossi hanno riscontrato e riscontrano vasto
successo nella platea dei potenziali interessati;
quanto detto vale - a fortiori - in
considerazione del carattere pluriennale della
programmazione prevista dall'Avviso 20 e si risolve,
nei fatti, in un danno per l'utenza del servizio
formativo, privata della possibilità di scegliere
percorsi che, verosimilmente, riscontrerebbero
maggiore interesse;
da notizie di stampa si apprende altresì
dell'esistenza di ricorsi, di fronte alla
giurisdizione amministrativa, promossi proprio in
ragione delle irregolarità sopra evidenziate;
i contenziosi determinatisi, che vedrebbero
verosimilmente soccombere l'amministrazione
regionale, rischiano di mettere in questione il
regolare avvio dell'intero complesso delle attività
formative, con pesanti conseguenze sull'occupazione
e sul reddito dei ben 8 mila operatori del comparto;
un intervento immediato in sede amministrativa,
volto a ripristinare la legittimità delle procedure
selettive e a rimuovere le cause dei contenziosi,
eviterebbe il blocco delle attività ed il rischio
che i competenti organi comunitari, da cui
provengono le risorse che finanziano le attività,
sanzionino le eventuali irregolarità compiute dalla
Regione (si rammenta in tal senso che il
Dipartimento, quale soggetto attuatore, assume tutte
le responsabilità a riguardo);
per sapere:
se si ritengano legittime le procedure adottate
e, in particolare, se appaia o meno legittimo
l'operato del nucleo di valutazione nella parte in
cui ha introdotto un criterio ultroneo (peraltro in
carenza di un sottostante interesse pubblico) e
quali interventi s'intenda adottare per individuare
e sanzionare le eventuali responsabilità;
quali iniziative s'intenda assumere per garantire
la legalità e legittimità della selezione delle
proposte progettuali di cui all'Avviso 20, evitando
che possano determinarsi le gravissime conseguenze
sopra evidenziate (blocco dell'intero PROF,
intervento e sanzioni in sede comunitaria);
quali iniziative s'intenda complessivamente
adottare per garantire che la programmazione e
gestione dei corsi di formazione professionale
risultino ispirate ai criteri costituzionalmente
sanciti di imparzialità, trasparenza ed efficienza,
garantendo al meglio ai siciliani l'accesso alle
opportunità formative più utili e spendibili sul
mercato del lavoro.
(L'interrogante chiede lo svolgimento con
urgenza)
(29 giugno 2012)
LENTINI
lunedì 2 luglio 2012
International Diving Schools Association (IDSA) INFORMATION SHEET
THE ASSOCIATION
The Association was
formed in 1982 as a result of a meeting between Schools attending the American
Diving Contractors Conference in New
Orleans . The
aims of the Association were then, and are now ;-
·
To provide a means of effective communication between schools.
·
To work towards common International Standards of Training.
·
To improve the quality of commercial diving education
·
To work towards improved standards of safety, emergency drills and
procedures.
·
To provide a common and collective voice to government industrial
agencies on any matter affecting members.
·
To co-operate on matters which may improve placement opportunities for
graduates from member schools.
·
To promote any activity, idea or subject which may improve the
international operations of the Association.
The Association is
concerned with all divers - Offshore, Inshore and Inland - as well as non
diving qualifications e.g. Supervisor, DMT and LST. The Association has established International
Diver Training Standards based on the consensus opinion of its many members, they
are available in a separate publication.
The Standards provide both a yardstick for those responsible for either
administering existing National Standards or creating new ones, and a guide for
Clients, Diving Contractors and Divers themselves. It is considered that the
introduction of these Internationally agreed diver training standard will have
the effect of ;-
·
Equating
Standards Internationally.
·
Providing
Guidance to Organisations setting Standards for the first time.
·
Improving
Safety.
·
Providing
Contractors with a direct input to the Diver Training Syllabus.
·
Enabling
Contractors to bid across National Borders on a more even playing field.
·
Improving
Diver quality.
·
Providing
Divers with greater Job Opportunities.
Some governments have
and will, set their own National Diver Training Standards. The IDSA
programme provides a means of equating them by maintaining a Table of
Equivalence - see the Publications section of the Association’s Website.
International
Diving Schools Association
47 Faubourg de la Madeleine
56140 Malestroit
Brittany, France
Phone : +33 (0)2 9773 7261
E Mail : info@idsaworldwide.org
Web : www.idsaworldwide.org
TYPES of MEMBERSHIP
There are 5 types of
Membership :.
FULL This type of membership is divided into 2 categories:
1.
Full Member (Diver Training)
2.
Full Member (Specialist Diving)
ASSOCIATE Schools who are either considering Full
Membership or who wish to be associated with the work of the Association.
AFFILIATE Government Departments, Diving
Contractors and other Organisations concerned with or interested in the work of
the Association.
INDUSTRIAL Clients, Diving
Contractors, Suppliers, Manufacturers and other relevant organisations who wish
to show their support for the work of the Association in the form of
Sponsorship.
RECIPROCAL An
exchange of Membership with Organisations whose aims are similar to those of IDSA , and from which both sides
can benefit. This type of Membership is
agreed by an exchange
The IDSA
DIVER TRAINING STANDARDS
The IDSA Diver Training System is based on a modular
approach. Each Standard, or Level of Competence, is made up from a combination
of modules (see Tables 1 and 2 on page 3).
The modules may be taught in two ways :
Either Combined
as an integrated course,
Modules may be combined to run a course leading to one of
the IDSA Levels, for example, if modules A & B are combined, successful
students would be eligible to receive the IDSA Level 1 (SCUBA) qualification.
Or Individually
Note : The order in which the
elements of each Module or combination of Modules are taught may be altered
to suit the facilities, staff and equipment available, provided they are progressive.
The current Modules are described in the Tables which follow.
TABLE 1 : The IDSA
DIVER TRAINING MODULES
|
|||
MODULE TYPE
|
DETAIL
|
||
A
|
Preparatory
|
Diving principles and theory common to both SCUBA and
Surface Supply. Must be combined with either the SCUBA or Standard Surface
Supply Modules.
|
Theory
only
|
B
|
SCUBA
|
Training and assessment in the use
of SCUBA and simple work t tasks
|
30m
|
C
|
Surface Supply Inshore
|
Training and assessment in the use
of Surface Orientated Air Diving
Equipment and common inland/inshore work tasks
|
30m
|
D
|
Surface Supply Offshore
|
Training and
assessment in air diving operations using an open (wet) bell acting as Bellman and Diver and/or
using a Hot Water suit.
|
50m
|
E
|
Closed
Mixed Gas
|
Training and assessment in the use and operation
of a closed bell – acting as Bellman and Diver using the appropriate
breathing gas mixture
|
100m
|
TABLE 2 : The
|
|||
MADE UP of MODULES
|
DETAIL
|
Note 1
|
|
Commercial SCUBA Diver
|
A + B
|
Competent to dive safely using open
circuit self-contained air breathing equipment. Has a working knowledge of
the following tasks :- ,
Elementary rigging, the Use of
Lifting Bags, Diver Search Techniques, the Use of Hand Tools and Visual
Inspection - see Note 2
|
30m
|
Surface Supplied Inshore Air Diver
|
A + B + C
|
Competent to dive safely both inland
& inshore using open circuit self-contained air breathing equipment and
surface orientated air diving equipment.
Has a working knowledge of the Level 1 tasks plus Chamber Operations, the use of Power Tools, thermal Arc Cutting
equipment, Air Lifts and Jetting equipment, simple Underwater Construction
tasks - see Note 2. The principles of
the following subjects are also taught, but in-water experience is not
mandatory ;-Bolt Guns, Explosives, Wet Welding, Diving in Polluted Waters
|
30m
|
A + B+ C + D
|
Competent to dive inland, inshore &
offshore using, open circuit self-contained air breathing equipment, surface
orientated air diving equipment, and from an open bell. Able to use a hot-water suit. Has a working
knowledge of the work tasks listed in Levels 1 & 2.
|
50m
|
|
All Modules
|
A level 3 diver who is competent to
take part in closed bell operations, acting as Bellman and Diver, using the
appropriate breathing gas mixture
|
100m
|
|
NOTES :
1. Depth Limits : The depths shown in the right hand column of the tables
are those which a diver is competent to achieve on successful completion of
training. He/she may go deeper with
further experience and/or training as assessed by a Diving Contractor and
allowed by National Legislation.
2. Task
training The Task
training set out in the modules will provide the trainee with a general
appreciation of the techniques and problems involved in carrying out the
specified underwater work. For the diver to be considered a competent worker it
will generally be necessary for further
specialist training to be undertaken,
especially for cutting, welding, explosives, NDT and offshore air diving.
IDSA PUBLICATIONS
Full details of the way in which the Association operates are
contained in two documents - The 'Diver Training Standards' (DTS) and the
'Operational and Administrative Procedures' (OAP). Both documents may be downloaded from our
Website www.idsaworldwide.org and are
designed to give a complete framework for the Approval of Schools and the Standards
they should teach. They are particularly
relevant to Countries which as yet do not have their own National Standards. They have the advantage of being independent
as they have been created by the consensus view of the Members, and are
therefore not influenced by any national allegiance. The Standards contain
details of the 5 IDSA Diver Training
Standards, information concerning Applications for Membership : Auditing : the Issue
of Qualification cards and other relevant matters.
lunedì 25 giugno 2012
Pulizia in cavitazione al corso IDSA Level 2
Marco Montanari, in qualità di Coordinatore Nazionale NOS, ha partecipato al corso IDSA Level 2 organizzato dal CEDIFOP (http://www.cedifop.it/), durante il quale ha illustrato le capacità della Caviblaster, pulitrice subacquea in cavitazione. Un esemplare di Caviblaster viene dato da NOS in uso al CEDIFOP, affinchè possa procedere alla formazione pratica degli OTS sull'utilizzo di questa innovativa tecnologia, l'unica certificata e autorizzata.
Giugno 2012 - Corso di FP per il rilascio della certificazione IDSA level 2
Cantieri Navali Porto di Palermo.
Idrogetto cavitazionale: le nuove tecnologie: esercitazioni con la CAVIBLASTER, omologata CE dal marzo 2010 e con certificazione ambientale TUV. Si tratta di una applicazione che sfrutta l'effetto della cavitazione in ambiente subacqueo che tipicamente si genera quando un elica supera il suo ottimale regime di rotazione. Impiegata in tutto il mondo, questa tecnologia americana - ampiamente utilizzata con pieno successo - non usa il getto d'acqua come uno scalpello meccanico ma lo utilizza invece come una sorgente di cavitazioni le cui implosioni generano shock waves. Se opportunamente indirizzate e focalizzate esse scaricano la loro energia per la disincrostazione di strutture in immersione. E'così possibile la pulizia di carene, tubazioni, cavi elettrici e quant'altro senza minimamente abradere le eventuali vernici protettive presenti. Le attrezzature che utilizzano questa tecnologia hanno anche il vantaggio di operare in condizioni di estrema sicurezza per il subacqueo, poiché il getto risulta inoffensivo a più di 7-8 centimetri dall'ugello di uscita. La manovrabilità di questi utensili a "getto cavitazionale" e con impugnatura "a pistola" è ottima grazie ad un speciale sistema di bilanciamento a "retro-getto" che ne compensa totalmente la spinta naturale, rendendo il lavoro leggero, più preciso e sicuro. Le dimensioni compatte consentono un ottimo lavoro anche su superficie e strutture molto complicate.
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