CEDIFOP

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le foto si riferiscono alle attività del CEDIFOP, nei vari livelli di addestramento

venerdì 22 agosto 2014

300 giovani siciliani vorrebbero frequentare un corso di attività subacquea. Ma non hanno i soldi. Perché la Regione non li promuove?

da LinkSicilia - giornale On Line:
http://www.linksicilia.it/2014/08/trenta-giovani-siciliani-vorrebbero-frequentare-un-corso-di-attivita-subacqua-ma-non-hanno-i-soldi-perche-la-regione-non-li-promuove/


LE FOLLIE DELLA SICILIA. OLTRE UN MILIARDO E 200 MILIONI DI EURO DEL FONDO SOCIALE EUROPEO 2007-2013 NON UTILIZZATI. E I RAGAZZI CHE VORREBBERO IMPARARE QUESTO MESTIERE DEBBONO RINUNCIARE PERCHE’ NON HANNO LE RISORSE ECONOMICHE PER RIVOLGERSI AI PRIVATI. NATURALMENTE, INVECE DI INDIVIDUARE I RESPONSABILI DI QUESTA FOLLIA C’E’ CHI DA’ LA COLPA ALL’AUTONOMIA SICILIANA…

Ieri abbiamo pubblicato un articolo, a firma del nostro amico Manos Kouvakis, che illustra un disegno di legge, presentato all’Assemblea regionale siciliana da parlamentari di varie forze politiche – primo firmatario l’onorevole Totò Lentini – su come organizzare in Sicilia l’attività subacquea.

Già è singolare che in un’Isola come la nostra la Regione siciliana sia in ritardo su un argomento così importante, che potrebbe dare lavoro a tantissimi giovani siciliani. Ma è altrettanto singolare che il mondo della formazione professionale non abbia mai pensato a sollecitare la politica siciliana a normare un settore oggi senza punti di riferimento legislativi per potere, successivamente, organizzare corsi di formazione.

E dire che, tra i giovani siciliani, sono tanti quelli che vorrebbero specializzarsi in attività subacquea. Ce lo conferma lo stesso Manos che ci scrive:

“A settembre parte un corso da noi organizzato (Manos fa riferimento al suo centro di formazione professionale privato) PIENO DA UN MESE. Ma su 20 iscritti, solo 4 sono siciliani. Gli altri vengono da fuori, mentre registriamo circa 300 richieste di ragazzi siciliani che sperano che, prima o poi, avremo finanziamenti pubblici affinché possano frequentare i nostri corsi. Questo perchè non hanno le risorse economiche per pagarsi il corso di formazione nella nostra struttura. A me viene da piangere. Che tristezza!”.

Insomma, il centro di Manos non riceve fondi pubblici dalla Regione. E organizza solo corsi di formazione a pagamento. ma non tutti i giovani siciliani hanno i soldi per poter frequentare tale corso.

A Manos viene da piangere. A noi pure viene da piangere. Cadono le braccia! La verità è che, in Sicilia, c’è una grande domanda di formazione professionale. Ma con questo Governo regionale – che quando andrà a casa sarà sempre troppo tardi – la formazione professionale non serve per formare i giovani siciliani e avviarli al lavoro: al contrario, serve solo a fare ‘cassa’ elettorale. O, quanto meno, a provarci in modo pedestre!

E’ veramente uno schifo vedere un’Isola che con le attività subacquee potrebbe dare lavoro a un sacco di giovani in tanti settori e che, invece, tiene tutto bloccato (si pensi all'installazione e manutenzione di impianti subacquei, agli interventi connessi alle attività portuali, minerarie e industriali, fino all'archeologia subacquea, se è vero che c’è anche un importante ufficio regionale che si occupa di questo affascinante segmento delle attività culturali).

Si pensava che con un assessore giovane, anche se inesperto – ci riferiamo all'attuale ‘assessora’ Nelli Scilabra – ci sarebbe stata una ventata di novità. Invece assistiamo attoniti ai soliti giochi della vecchia politica: consulenti a destra e a manca, incarichi a società senza evidenza pubblica, interviste a tutto campo – ormai da quasi un anno! – su un progetto di riforma che non è mai approdato all’Ars.

Insomma: una gestione pessima, in stile vecchia Dc di stampo doroteo.

Poi arriva il nostro amico Manos e ci dice che 300 giovani siciliani vorrebbero frequentare un corso di formazione professionale sulle attività subacquea, ma non lo possono fare perché non hanno i soldi per pagarsi la formazione. Perché l’assessorato regionale alla Formazione, in una regione dove le attività economiche legate al mare dovrebbero essere tra le priorità di un Governo regionale, non ha ancora pensato a organizzarle.

Così, mentre 300 giovani siciliani si mordono le mani perché non hanno i soldi per frequentare un corso di formazione professionale sulle attività subacque, centinaia di milioni di euro di fondi europei destinati alla Sicilia restano non spesi!

Perché dal 2013 ad oggi, su 2,1 miliardi di euro di dotazione Fse (Fondo sociale europeo) destinati alla Sicilia, 800 sono stati, bene o male, spesi; 450 milioni di euro inviati a Roma per ‘rientrate’ sotto forma del contestatissimo Piano Giovani e altri 800 debbono ancora essere spesi.

La programmazione è, anzi, era quella del 2007-2013. Siamo nel 2014 e la Sicilia deve ancora spendere quasi tutti i 450 milioni di euro del Piano Giovani e 800 milioni di euro intonsi!

Il tutto in una Regione – la Sicilia – che ha il più alto tasso di disoccupazione d’Europa.

Siamo o no davanti a una follia?

E non ci venite a dire che la colpa è dell’Autonomia siciliana! Adesso, oltre a Pietrangelo Buttafuoco, anche direttore e condirettore del Giornale di Sicilia – Giovanni Pepi e Antonio Ardizzone – non trovano di meglio che prendersela con l’Autonomia siciliana.

Ma cosa c’entra l’Autonomia siciliana con un presidente della Regione inadeguato al ruolo che è stato chiamato a ricoprire? Che cosa c’entra l’Autonomia con un’ ‘assessora’ troppo giovane e inesperta (e mal consigliata) chiamata a gestire un settore difficile?

Cosa c’entra l’Autonomia siciliana con un Governo regionale che da due anni – da due anni! – tiene bloccati i fondi del Piano Giovani (e quando prova a utilizzarli combina un casino…) perché non riesce a trovare il modo per ‘capitalizzare’ queste risorse in termini elettorali?

Per cortesia, non continuiamo a confondere le istituzioni con gli uomini che non sono in grado di rappresentarle!

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