CEDIFOP

CEDIFOP
le foto si riferiscono alle attività del CEDIFOP, nei vari livelli di addestramento

mercoledì 23 maggio 2012

Avviso 20, blitz della Corte dei Conti negli uffici del dipartimento Formazione professionale

di Arnaldo De Louis (22/5/2012) 



http://www.linksicilia.it/2012/05/avviso-20-blitz-dei-funzionari-della-corte-dei-conti-negli-uffici-del-dipartimento-formazione-professionale/

Dicono che stanno passando a setaccio una mole impressionante di documenti. Numeri, enti coinvolti, ripartizione dei fondi provincia per provincia. Sono i cinque funzionari della Corte dei Conti che lunedì mattina sono piombati, con un vero e proprio blitz, negli uffici del dipartimento regionale della Formazione professionale per controllare, uno per uno, tutti gli atti amministrativi che hanno portato alla ‘messa a punto’ del cosiddetto Avviso 20 – 286 milioni di euro la spesa prevista in tre anni – un mega piano di formazione professionale che ha suscitato aspre polemiche.



La presenza dei cinque funzionari della magistratura contabile non era stata messa nel conto dagli uffici del Regione siciliana. I vertici di questa branca dell’amministrazione, retta dall’assessore alla Formazione professionale, Mario Centorrino, e dal dirigente generale, Ludovico Albert, non immaginavano un epilogo così irrituale.


C’i sono stati, è vero, dei ritardi. Legati all’approvazione e alla pubblicazione del bilancio della Regione. Due passaggi amministrativi interconnessi. Non a caso, dopo la pubblicazione del bilancio sulla Gazzetta Ufficiale della Regione Siciliana (o meglio, dopo la pubblicazione del bilancio senza le parti impugnate dal commissario dello Stato) tutta la documentazione relativa all’Avviso 20 è stata spedita, come di consueto, agli uffici della Corte dei Conti.


Tutto sembrava a posto. Poi, lunedì scorso, a sorpresa, i funzionari della magistratura contabile si sono presentati negli uffici del dipartimento regionale della Formazione professionale. Da allora non hanno fatto altro che controllare tutta la documentazione. Una verifica che è ancora in corso.


L’Avviso 20 – come già ricordato – ha suscitato aspre polemiche sia per il merito (cioè per gli enti che sono stati finanziati e per quelli che sono stati esclusi), sia per il metodo seguito dagli uffici dell’assessorato.


Sul metodo le notizie, fino ad ora, sono frammentarie. Si sa che, qualche mese fa, gli uffici dell’assessorato regionale alla Formazione professionale hanno reso noto l’elenco provvisorio dei ‘fortunati’, cioè degli enti di formazione professionale che dovrebbero essere finanziati con i 286 milioni di euro. Il condizionale è d’obbligo perché, per l’appunto, si tratta dell’elenco provvisorio.


Le polemiche sono insorte perché, a fronte di enti formativi siciliani storici non finanziati, sono stati beneficiati enti formativi che non hanno nulla in più – in termini di gestione manageriale e professionale – di quelli non finanziati. Anzi, per essere più precisi, ‘qualcosa’ in più ce lo’hanno: sono enti riconducibili a parlamentari regionali e nazionali del Pd, ad esponenti dell’Mpa, di Fli, del Pdl, della Cisl e della Uil. In pratica, una lottizzazione partitica e sindacale (si calcola che oltre l’85 per cento 


dei 286 milioni di euro dell’Avviso 20 verrebbero assegnati a enti riconducibili a partiti o sindacati, con il dubbio che questi fondi, almeno in parte, possano essere utilizzati per finalità che poco hanno a che vedere con la formazione professionale: e questo sarebbe un fatto gravissimo, perché si tratta di di risorse finanziarie del Fondo sociale europeo che debbono, per legge, essere utilizzate solo per attività formative).




Alle polemiche legate alla spartizione dei 286 milioni tra partiti e organizzazioni sindacali (si ipotizza che tali risorse possano essere utilizzate, in modo surrettizio, da partiti e sindacati) si sommano le polemiche degli enti esclusi. Con circa 9 mila lavoratori posti in Cassa integrazione ‘teorica’. Perché teorica? Perché, di fatto, la Regione non ha versato all’Inps le risorse finanziarie – circa 10 milioni di euro – per consetire a questi 9 mila disoccupati di percepire la disoccupazione.




Non solo. All’atto della consegna della documentazione agli uffici della Corte dei Conti il governo della Regione ha deciso di non renderenota la graduatoria definitiva degli enti che dovrebbero  essere finanziati con le risorse dell’avviso 20. Una decisione discutibile, perché i 286 milioni di euro non sono di ‘proprietà’ del presidente della Regione, Raffaele Lombardo, non sono di proprietà dell’assessore al ramo, Mario Centorrino, non sono di ‘proprietà’ del dirigente generale del dipartimento regionale della Formazione professionale, Ludovico Albert. Si tratta, al contrario, di risorse pubbliche messe a disposizione da Bruxelles con il Fondo sociale europeo (Fse)
.




Trattandosi di fondi pubblici, e non essendo, il governo Lombardo – almeno fino a questo momento – una ‘tirannide’, sarebbe auspicabile rendere pubblica la graduatoria degli enti finanziati ed esclusi.

sabato 19 maggio 2012

Avviso 20, le bugie hanno le gambe lunghe

http://www.linksicilia.it/2012/05/avviso-20-le-bugie-hanno-le-gambe-lunghe/#comment-5203



da Antonio Spallino

Di promesse non mantenute, di propositi annunciati e mai realizzati e d’impegni sottoscritti e puntualmente disattesi potremmo riempirne pagine intere. L’ormai tristemente famoso trio LAC (Lombardo, Albert e Centorrino) di assicurazioni e garanzie ne hanno date tante che nessuno ormai ci crede. L’esempio più clamoroso, recentissimo, è la vicenda dell’Avviso 20.

Per prima cosa avevano solennemente affermato che l’avvio delle attività formative finanziate con l’Avviso in questione doveva coincidere con la chiusura del PROF 2011, in pratica a dicembre. Se ciò si fosse realizzato, la quasi totalità degli operatori sarebbero rientrati dalla CIGD e ripreso regolarmente servizio. Cosi pur troppo non è accaduto. Siamo già alla fine di maggio 2012 e d’avvio delle attività non se ne parla nemmeno. Non è così, Professor Centorrino?


Altra questione di non secondaria importanza è il mancato coofinanziamento regionale dell’Avviso 20. Più di qualcuno, fino a pochi giorni fa, ha sostenuto testardamente che il coofinanziamento regionale non era necessario. Notizia di pochi giorni fa, diramata dai Presidenti degli enti Forma e Cenfop, affermava che la Regione siciliana si era impegnata, tempo fa, con i funzionari dell’UE di coofinanziare l’Avviso 20 partecipando alla spesa con trenta milioni d’euro. Non è così Professor, Centorrino? Ed allora se è vero che la Regione siciliana deve coofinanziare l’Avviso 20 perché Lei o il Presidente Lombardo non avete previsto lo stanziamento della somma nell’apposito capitolo di bilancio della Regione?

Se la memoria non m’inganna sia Lei, assessore, sia il Presidente della Regione vi siete opposti alle richieste fatte dai vari deputati regionali appartenenti a quasi tutti le forze politiche. Non è così Professor Centorrino?

Arriviamo cosi al 27 aprile 2012, giorno in cui, a firma del dirigente generale del dipartimento regionale della Formazione professionale, dottor Ludovico Albert, compare sul sito dell’assessorato la seguente notizia: “Si comunica che con ddg n 1346 del 27/04/12 sono state approvate le graduatorie definitive dell’Avviso 20 e trasmesse alla Corte dei Conti per la registrazione per il tramite la ragioneria centrale del dipartimento dell’istruzione e della Formazione professionale”.

Questa notizia non è risultata veritiera. La prova sta nel fatto che la trasmissione alla Corte dei Conti è avvenuta l’altro ieri. Il perché è presto detto: il ddg 1346 del 27 aprile 2012 non poteva essere trasmesso alla Corte dei Conti perché all’appello mancava il coofinziamento regionale. Non è cosi, Professor Centorrino?

Lei, chiarissimo Professor Centorrino, continua, per il tramite la stampa, ad assicurare gli operatori che tutto è a posto e che l’Avviso 20 sarà registrato al più presto dalla Corte dei Conti. Personalmente mi auguro che sia come Lei dice. Come si usa dire, però, la domanda nasce spontanea. Mi vuole spiegare allora perché gli Enti, a cui sarebbero stati finanziati i corsi, continuano a mantenere il personale in Cassa integrazione guadagni in deroga, anzi mi correggo, continuano a mettere in Cassa integrazione guadagni?

C’è sicuramente qualcosa che va… Ritiene, Lei, che sia corretto il comportamento degli Enti?

Per ultimo Le vorrei ricordare che gli operatori già posti in CIGD nel 2011 non hanno ricevuto l’integrazione del 20 per cento posto a carico della Regione. E ancora: perché non pubblica l’albo regionale ad esaurimento del personale con contratto a tempo indeterminato alla data del 31 dicembre 2008?

venerdì 18 maggio 2012

FP in Sicilia tra ‘banditi’, ingiustizie e collusioni


FP in Sicilia tra ‘banditi’, ingiustizie e collusioni

http://www.formazioneprofessionalesicilia.it/joomla/ultime/fp-in-sicilia-tra-banditi-ingiustizie-e-collusioni

---------------

Avviso 20: enti esclusi pronti al ricorso

http://www.qds.it/9841-avviso-20-enti-esclusi-pronti-al-ricorso.htm

---------------

Chef/ Scusi, mi dà tre etti di Avviso 20?

http://www.linksicilia.it/2012/05/chef-mi-da-tre-etti-di-avviso-20/

---------------

Formazione, Castiglione: "Situazione drammatica, sbloccare i fondi subito"

http://agrigento.blogsicilia.it/formazione-castiglione-situazione-drammatica-sbloccare-i-fondi-subito/87223/

---------------

MANI BUCATE L’entedi formazione fallisce, ma rinasce con i fondi europei (e assume mille persone)

http://manibucate.com/2012/05/08/mani-bucate-lente-di-formazione-fallisce-ma-rinasce-con-i-fondi-europei-e-assume-mille-persone/

---------------

Formazione professionale, il gioco al massacro di Lombardo, Centorrino e Albert

http://www.linksicilia.it/2012/05/formazione-professionale-il-gioco-al-massacro-di-lombardo-centorrino-e-albert/

---------------

martedì 8 maggio 2012

Certificazione medica D-20 / IMCA e corso IMCA per DIVER MEDIC del CEDIFOP


I partecipanti al corso IMCA del CEDIFOP per DIVER MEDIC (maggio e gennaio di ogni anno), possono ottenere la certificazione medica D-20 IMCA, con le visite internazionali al costo di € 50,00. La visita la farà la dott.ssa Laura Vernotico, riconosciuta dall'IMCA come medico, per gli esami di DIVER MEDIC del CEDIFOP.

I partecipanti al corso devono portare gli esami che hanno già fatto per l'iscrizione alla Capitaneria (il certificato IMCA in tal caso scadrà contestualmente alle visite per la capitaneria) oppure devono rifare almeno la prova da sforzo e la spirometria (che possono fare anche a Palermo dal Dott. Francavilla oppure dove vogliono loro). In tal caso la visita sarà completata dalla Dott.ssa L.Vernotico ed il certificato avrà validità di un anno.

Per ulteriori informazioni contattare la Dott.ssa Laura Vernotico, Specialista in Medicina dello Sport e Medicina del Nuoto e delle Attività Subacquee,
E-Mail : info@lauravernotico.com - Web: www.lauravernotico.com



Il prossimo corso IMCA per DIVER MEDIC del CEDIFOP: 
24/05/2012 - 02/06/2012

per info: 338.3756051 - 091.426935




domenica 29 aprile 2012

Differenze fra la subacquea ricreativa ed industriale


Open Water Diver, Advanced Open Water Diver, Emergency First Response, Rescue Diver, Divemaster e poi istruttore subacqueo. Ecco un percorso della subacquea sportivo/ricreativa per diventare  da appassionato ed inesperto un semiprofessionista (Divemaster) e successivamente un professionista (istruttore) in questo settore.

Nessuno penserebbe di “saltare” i livelli obbligatori in questo percorso, passando direttamente alla qualifica di Divemaster o di Istruttore senza prima acquisire i livelli intermedi previsti.

Ma quello che sembra ovvio e normale nella subacquea sportivo/ricreativa, diventa di difficile comprensione (purtroppo solo in Italia) se si applica all’altro scomparto della subacquea che è la subacquea industriale. Scomparti diversi fra di loro per la tipologia delle attrezzature usate, le tecniche di immersione, ma principalmente per i concetti base.

Facciamo alcuni esempi: l’uso dell’erogatore, normale nella subacquea sportiva, va considerato pericoloso, quindi “vietato” nella subacquea industriale.
Analizziamo il perché: l’operatore, inserito nella categoria dei metalmeccanici (sia in Italia che nel resto del mondo, come qualifica), è un lavoratore in un cantiere subacqueo, dove come in tutti i cantieri di lavoro, esiste la probabilità di un incidente durante il quale l’operatore può anche restare privo di sensi. Ora l’uso dell’erogatore può mettere in serio rischio l’incolumità dell’operatore, mentre “l’uso di idonei caschi che consentano la respirazione” (previsti in Italia sin dal 1992 dall’ Ordinanza n.77 della Capitaneria di Porto di Ravenna), può scongiurare questo pericolo.

La stessa ENI spa, nel documento Lettera HSE/SIC Prot. 16 del 21/5/2008 dal titolo "REQUISITI HSE PER I SUBAPPALTATORI DI LAVORI SUBACQUEI" scrive  testualmente:
“Gli autorespiratori autonomi ad aria (A.R.A.) presentano limiti e difficoltà intrinseci (le immersioni con attrezzatura subacquea alimentata dalla superficie costituiscono il metodo più sicuro e da preferire per le operazioni subacquee). Le attrezzature A.R.A. pertanto, non dovranno essere utilizzate nelle attività subacquee legate a costruzione, riparazione e manutenzione.”
Anche il concetto dell’immersione in coppia è una tecnica obbligatoria solo nella subacquea sportivo/ricreativa, ma non nella subacquea industriale, dove è possibile l’immersione anche di un solo operatore, per postazione, ma con una intera squadra che lo assiste e monitorizza dalla superficie (comunicazione, trasmissione aria, gestione ombelicale/cima, standby ecc).

(foto dal corso per OTS del CEDIFOP - attività formativa 2012)

Nella subacquea industriale possiamo parlare di immersioni in SCUBA (Self Contained Underwater Breathing Apparatus), cioè  aria presa da una bombola alle spalle e di immersione in SURFACE, cioè aria presa tramite un cavo ombelicale dalla superficie.
Faccio un semplice esempio per sottolineare la differenza: Un operatore che usa un casco rigido o morbido, collegato ad una bombola alle spalle è in Scuba, collegato con un ombelicale alla superficie è in Surface, lo stesso se usa un granfacciale, se collegato con la bombola è in Scuba, con la superficie tramite ombelicale è in Surface. Un operatore in immersione con l’erogatore è semplicemente “fuori norma” se l’immersione rientra nei parametri della subacquea industriale (immersione di attività lavorativa all’interno di un cantiere subacqueo).

Il contatto con la superficie, nella subacquea industriale, è obbligatorio e deve essere costante e continuo fra la squadra di superficie e l’operatore in immersione. Ciò avviene tramite il cavo ombelicale se è previsto (immersione in Surface), diversamente con una semplice cima (immersione in Scuba), che collega l’operatore in immersione con la squadra in superficie. Anche qui, la motivazione è principalmente la sicurezza; anche se l’immersione avviene in area portuale ad una profondità di qualche metro, siamo sempre all’interno di un cantiere dove può capitare un incidente che potrebbe coinvolgere l’operatore in immersione che può restare svenuto e intrappolato. Ora dalla superficie non sempre è possibile conoscere la posizione esatta dove si trova l’operatore in immersione, e in una eventuale ricerca, anche alcuni minuti per individuarne la posizione, possono risultare fatali per l’operatore che ha bisogno di un aiuto immediato. Mentre il collegamento, anche con una semplice cima, permetterebbe allo standby di intervenire, individuando immediatamente la posizione dell’infortunato, seguendo semplicemente la cima o l’ombelicale, offrendo assistenza immediata, che a volte può fare la differenza. Inoltre la cima può essere usata anche per una elementare comunicazione con la superficie.

Mi viene in mente l’incidente subacqueo, del 24 febbraio 2012, dove l’operatore che stava riparando una boa alla profondità di 20 metri, ha avuto un improvviso malore ed è stato recuperato privo di vita alla profondità di 50 metri. A voi le riflessioni sull’accaduto.

(foto dal corso per OTS del CEDIFOP - attività formativa 2012)

La stessa IMCA sconsiglia l'uso di SCUBA (e vieta l’uso dell’erogatore) nel modulo D014  dal titolo “IMCA International Code of Practice for Offshore Diving”, capitolo 7.3.1., perché presenta dei limiti intrinseci e non è adeguato, mentre nel modulo IMCA  D033 dal titolo “Limitations in the Use of SCUBA Offshore”, rimanda l’utilizzo delle pratiche in SCUBA per il solo inshore (AODC065), (anche qui esclude l’uso dell’erogatore), criticando comunque questa tecnica, per la limitazione della quantità di aria che il subacqueo può portare con se, in particolar modo  se il diver sta lavorando sodo, respirando affannosamente. Inoltre il diver incontrerebbe un maggiore impedimento nei movimenti in ambienti ristretti aumentando la probabilità di rimanere impigliato; in tal caso la modalità in Surface fornirebbe aria illimitata finché il problema non si risolve.  Anche nel caso di decompressione con l’ausilio del computer,  tarato per le immersioni ricreative, può a volte  non essere affidabile per i più pesanti tipi di lavoro che si affrontano in questa attività.  Al contrario, un subacqueo che sta utilizzando attrezzature e tecnica di Surface ha un continuo monitoraggio dalla squadra di superficie, durante lo svolgimento delle sue attività.
Il supervisore può quindi controllare il tempo che trascorre il diver ad una determinata profondità e garantire che adeguate  procedure di decompressione vengano eseguite in maniera corretta. IMCA sottolinea inoltre che la maggiore mobilità vantata da un subacqueo in SCUBA potrebbe creare situazioni di pericolo nel caso di immersioni in mare aperto con forti correnti, dove in presenza di una situazione di emergenza il collegamento con la superficie può risultare determinante.

Si può facilmente capire che i concetti di base delle due tipologie di immersioni sono assolutamente diversi, niente di più pericoloso che voler mischiare i concetti e provare ad addestrare gli operatori a fare attività della subacquea industriale con tecniche della sportiva, cosa a cui purtroppo spesso assistiamo con risultati che spesso parlano di vittime, che in moltissimi casi potevano essere evitate.

Poi assistiamo alle solite reazioni, con la presentazione di qualche interpellanza in parlamento, ogni volta che un evento luttuoso riempie le cronache dei giornali, ma sono ben poca cosa e non risolvono un grave problema che coinvolge vite umane, in incidenti spesso evitabili, causa anche della legislazione vigente formulata da più di 30 anni.

giovedì 5 aprile 2012

Scuba, Surface, Top Up e legislazione Italiana


Negli ultimi decenni abbiamo assistito a diversi tentativi di proporre una legge specifica nel settore della subacquea con ben 9 proposte di legge presentate o elaborate nelle ultime legislature – 3 proposte durante la legislatura attuale - con diverse proposte di legge presentate e ripresentate nelle varie legislature, molte hanno cercato di fare delle “ammucchiate” fra le due tipologie di subacquea, sportiva ricreativa e subacquea industriale, creando solo più confusione, senza risolvere realmente i problemi di sicurezza e procedure connesse. 

Occorre una legge che recepisca queste differenze e le diverse esigenze fra le due tipologie di subacquea, cosa che era presente nella prima proposta legislativa, presentata nel 1997, “Disciplina delle attività subacquee ed iperbariche professionali”, con il Disegno di legge 2339 del senatore Battaglia rimodulata e rivista nel più recente disegno di legge 2369 “Disposizioni concernenti le attività professionali subacquee e iperbariche”, presentato dall’On. Lo Presti nel 2009, unici disegni di legge che affrontano i problemi del settore della subacquea senza mischiare la parte sportiva e la parte commerciale/industriale, fra le ben otto proposte legislative presentate dal 1997 ad oggi. 

Ma approfondiamo di più il mondo della subacquea industriale, sezionando ed analizzando un percorso tipo: parliamo delle due tipologie di immersioni secondo standard e canoni internazionali: le attività in Basso Fondale e attività in Alto Fondale. 



La differenza principale fra le due tipologie è semplicemente il gas che si respira durante l’immersione, se l’immersione è fatta ad aria (aria o aria arricchita) allora rientriamo nelle immersioni in Basso Fondale, mentre se si fa uso di miscele (elio al posto dell’azoto con percentuali variabili nelle diverse profondità, ma anche di attrezzature particolari come la campana chiusa ecc.), parleremo di immersioni in Alto Fondale. 

Tutte le immersioni rientrano in queste due tipologie, senza eccezioni e vie di mezzo, quindi nella subacquea industriale le immersioni o sono in basso o sono in alto fondale. 

La profondità massima per le immersioni in Basso Fondale non può superare i – 50 metri, oltre tale limite è obbligatorio usare durante le immersioni le tecniche dell’Alto Fondale. Questa limitazione assoluta verso il basso potrebbe diventare relativa per immersioni a profondità inferiori, dove a volte questi limiti possono essere abbassati, per praticità e maggiore sicurezza, lì dove esiste la possibilità di utilizzo di attrezzature per alto fondale (esempio: se facciamo una immersione in saturazione a – 40 metri, avremo un’immersione di alto fondale ai – 40 metri). 

Ma torniamo a parlare delle immersioni standard in basso fondale, cioè immersioni ad aria a profondità massima di – 50 metri. 

Esse vanno divise in 2 categorie: le immersioni ad aria, che avvengono dalla superficie, cioè il diver si immerge da una superficie (banchina o imbarcazione), l’ombelicale parte dalla superficie e nel caso di emergenza lo standby interviene dalla superficie. Queste immersioni, secondo le definizioni dell’HSE-UK, riguardano sia l’inshore diving che l’offshore diving (Diving at Work Regulations 1997 List of Approved Diving Qualifications dated 9 August 2011), e le immersioni ad aria con l’uso di un “basket” o di una “campana aperta”, con la particolarità dello standby che si immerge insieme con il diver nel basket o nella campana aperta, arrivando alla profondità programmata, dove il diver “esce” per effettuare l’attività prevista, mentre lo standby rimane in attesa all’interno della campana aperta o del basket, pronto ad intervenire in caso di necessità. Questo tipo di immersione è spesso conosciuta con il nome di “TOP UP” (trova applicazione solo nell’offshore diving, secondo le definizioni dell’HSE-UK). 

La prima categoria di immersione può arrivare fino ad un massimo di -30 metri di profondità, mentre la seconda (TOP UP) va dai -30 ai -50 metri. Ma anche qui con la specifica che se si effettua un’immersione con l’uso di un basket o di una campana aperta ad una profondità inferiore possiamo parlare di tecniche di TOP UP usate per profondità anche inferiore a -30 metri. 

Purtroppo qui la confusione regna sovrana in Italia, sia a causa di una legislazione specifica mancante, sia di tantissime informazioni errate pubblicate da “soggetti” che dovrebbero essere punto di riferimento per quanti vogliono conoscere questo mondo. 



Spesso leggiamo di corsi di formazione proposti dove, facendo un paragone, uno prima acquisisce la patente di guida per il camion e dopo quella per il … motorino (cioè in una elencazione di categorie, mettono prima lo SCUBA, poi l’altofondale e in seguito il… TOP UP), o si legge di corsi dove si pubblicizza il rilascio di attestati per profondità di – 50 metri (!!), con uso di tecniche sportive, addirittura in alcuni casi addizionano all’attestato per OTS il titolo di guida subacquea ... 3 stelle CMAS!!!. Ancora peggio, troviamo corsi per OTS fatti interamente in aula e senza alcuna immersione durante il periodo formativo. C’è, inoltre, chi usa questi corsi, per trovare manovalanza gratuita, usando i malcapitati studenti in cantieri di lavoro, camuffati da attività in stage e ancora chi pubblicizza di “brevetti” (e non attestati) OTS o, chi suggerisce come unico rimedio di rivolgersi all’estero per avere una formazione adeguata, mortificando ancora di più questo settore in Italia. 

Naturalmente tutto a discapito della sicurezza e dei ragazzi che poi si trovano in mano “carte” non spendibili in ambito lavorativo.

venerdì 23 marzo 2012

PROFESSIONE SOMMOZZATORE strumenti tecniche formazione





Acitrezza (CT) 21 Aprile 2012 - ore 16,00 -19,00



PER RICHIEDERE IL PASS DI INGRESSO: Tramite il sito www.infinitomare.it o invia una e-mail con OGGETTO-NOME- CELLULARE a INFO@INFINITOMARE.IT


L'incontro è un interessante appuntamento dove si parlerà della subacquea professionale/industriale , l'incontro presenta e mostra le tecniche alcune attrezzature in uso le attività caratterizzanti interessanti i video ,alcune esercitazioni di vestizione in aula ,e i percorsi formativi che occorrono per trasformare una passione in un mestiere o intraprendere la "via del Mare" come SOMMOZZATORE Professionale.

FOTO


https://www.facebook.com/media/set/?set=a.192612577519165.41986.100003112727469&type=1


PROGRAMMA

•IL CENTRO STUDI CEDIFOP (presentazione)
•LEGISLAZIONE VIGENTE IN ITALIA
•IL SOMMOZZATORE (O.T.S.) IN ITALIA (iscrizione capitaneria)
•LA FIGURA DEL SOMMOZZATORE IN AMBITO INTERNAZIONALE (foto e pw)
•SCUBA E SURFACE IN INSHORE E OFFSHORE (foto e pw)
•RICONOSCIMENTO HSE DEI CORSI DEL CEDIFOP: OFFSHORE DIVING e INLAND/INSHORE DIVING (foto e pw)
•DIFFERENZE TRA HSE, IMCA E IDSA
•LA FORMAZIONE DEI SOMMOZZATORI DEL CEDIFOP (video)
•DIMOSTRAZIONE DI UNA POSTAZIONE IN SURFACE (dimostrazione all'uso delle attrezzature esposte)



attrezzature esposte

•elmo aperto
•kirby morgan 17
•kirby morgan 18
•gran facciali
•elmo da palombaro
•ombelicale
•pannello per la comunicazione ed aria
•pannello per la videocamera subacquea e comunicazione
•harness


VIDEO

1) TOP UP
     1.a) CAMPANA CHIUSA E SATURAZIONE:
     1.b) CAMPANA APERTA:
     1.c) SALTO IN CAMERA:
     1.d) BASKET:

2) DIVER MEDIC

3) CORSO OTS I e II LIVELLO:
     3.a) CORSO OTS:
     3.b) OTS II LIVELLO (IDSA LEVEL 2):

4) VARIO:
     4.a) PALOMBARO:
     4.b) ELMO APERTO
     4.c) SMIT SALVAGE - ROTTERDAM:
     4.d) RESCUE IN SSDE:
     4.e) SORBONA E TAGLIO:


CHI E' CEDIFOP

•IDSA Full Member - Diver Training (Full Member n. FF 24)
•Centro di Formazione IMCA Approved Training Provider (IMCA Reference IDM/01 - Certificate number 024)
•Programmi validati da HSE (approval EU D/556308/09)
•Centro accreditato dalla Regione Siciliana (CIR CC_0127-01)
•Certificazione di qualità ISO 9001/UNI EN ISO 9001 2008 n. IT07/1477 per la progettazione ed erogazione di corsi di formazione professionale.
•Socio Effettivo UNI (Ente Nazionale Italiano di Unificazione)
•Centro IRRA PADI (RESORT R-798829)
• Socio Sostenitore HDS Italia
•Cedifop è l'unica scuola in Italia ad essere Full Member IDSA (15 scuole nel mondo
•Cedifop è una delle 19 scuole riconosciute dall'IMCA per la certificazione Diver Medic
•Cedifop è UNICA SCUOLA IN ITALIA AD AVERE PERCORSI PER L'OFFSHORE RICONOSCIUTI HSE e con CERTIFICAZIONI NORVEGESI

venerdì 16 marzo 2012

Quali riconoscimenti per il corso "OTS bassi fondali" del comitato Enfap di Palermo?

Finalmente le cose cominciano ad andare al loro posto. Cosi durante la riunione della V Commissione Cultura Formazione e Lavoro (Seduta n. 230 del 27.07.11) XV Legislatura dell'Asssemblea Regionale Siciliana, che ha competenza nelle seguenti materie: pubblica istruzione, beni ed attività culturali, lavoro, formazione professionale, emigrazione, è stato rilevato dalla dott.ssa PATRIZIA LO CAMPO, dirigente dell'assessorato per l'istruzione e la formazione, che "il corso ENFAP consente la sola iscrizione presso gli albi tenuti dalle capitanerie di porto". Inoltre il dr. NINO EMANUELE, Capo di gabinetto dell'assessore per l'istruzione e la formazione, premesso che per la programmazione del prossimo anno si terrà conto di quanto evidenziato in ordine all'ottemperanza dei corsi per subacqueo agli standards internazionali IDSA (International Diving Schools Association) e HSE (Health and Safety Executive), dichiara che, "per l'anno in corso, sarà trasmessa una prescrizione all'ente ENFAP in ordine alla opportuna pubblicità del mancato possesso degli stessi requisiti".

Il testo integrale della seduta si può leggere sul seguente link: www.cedifop.it/ARS_Commissione.pdf  )

Continua, invece il percorso legislativo dell'Interrogazione Parlamentare N. 2010 - "Chiarimenti circa il corso per 'operatore tecnico subacqueo'" per bassi fondali inserito nel PROF 2011 presentata dal deputato On. Lentini Salvatore.

Ci si augura, che altri organi preposti ai controlli, seguano questo esempio, attribuendo le giuste responsabilità a chi ha sbagliato, cosi come si chiede al Presidente della Regione e all'Assessore per l'Istruzione e la Formazione Professionale, nell'interrogazione parlamentare presentata "quali iniziative intendano adottare laddove l'ente dovesse risultare sprovvisto dei prescritti requisiti ed accertare e sanzionare le eventuali responsabilità circa l'inserimento - eventualmente illegittimo - del corso di cui in oggetto". (Il testo dell'interrogazione si può leggere sul seguente link: www.cedifop.it/ots_enfap.pdf )

I vecchi tempi vissuti nell'illegalità dei favoritismi stanno cambiando, a tutto beneficio della qualità della formazione professionale di OTS, che a fatica cerca di affaciarsi a livelli internazionali, almeno in Sicilia, da dove speriamo arrivi un segnale forte e chiaro in questo settore, che da più di 30 anni, a causa di una mancata legislazione, non riesce ad imporsi a livelli internazionali, malgrado le indiscutibili qualità che storicamente i sommozzatori Italiani hanno avuto.

giovedì 8 marzo 2012

CEDIFOP, è l'UNICA scuola riconosciuta (post audit) dall'IDSA in Italia

(http://www.idsaworldwide.org/html/members.html).

Una fra le 15 scuole accreditate nel mondo. Le altre scuole sono in:

Asia (2), 
  • India YAK Diving Academy
  • Singapore KBA Training Centre Pte Ltd
Africa (1), 
  • Morocco C.M.P.P. Centre Méditerranéen de Plongée  Professionnelle
Europa (10), 
  • Belgium SYNTRA
  • Belgium CFPME Centre de Formations pour Petites et Moyennes Enterprises
  • Denmark Royal Danish Navy Diving School
  • Finland Luksia
  • Italy CEDIFOP
  • Netherlands Netherlands Diving Centre
  • Norway Norwegian School of Commercial Diving (NYD)
  • Sweden Swedish Armed Forces Diving and Naval Medicine Centre
  • Sweden Farenjas Diving School
  • U.K. Interdive

USA (2). 
  • U.S.A. Divers Academy International
  • U.S.A. The Ocean Corporation

La DIDATTICA dell'IDSA stabilisce i tempi di fondo, le attività, le attrezzature e gli standard operativi da adottare ed applicare durante i corsi, nei vari livelli di addestramento, dal livello OTS (base) fino a quello per il TOP UP


giovedì 23 febbraio 2012

Protocollo d’intesa firmato da: Istituto Tecnico Nautico "Gioeni - Trabia" di Palermo e il CEDIFOP


Nell’ambito delle attività extrascolastiche per la diffusione, nelle scuole, della “cultura” del mare e delle sue professioni, l’istituto Tecnico Nautico "Gioeni-Trabia" di Palermo e il CEDIFOP hanno firmato un protocollo d’intesa per per l'organizzazione di iniziative formative legate nel settore marittimo, sia con finanziamenti pubblici, sia con iniziative private.

Nel recente passato, protocolli d’intesa similari sono stati stilati dal  CEDIFOP con altri istituti del territorio palermitano, quali l’Istituto Tecnico Industriale Statale “ITIS A,Volta” di Palermo e l’Istituto Provinciale Cultura e Lingue “IPCL Ninni Cassarà” di Palermo (protocollo stilato con la Provincia Regionale di Palermo), che ha dato il via a diverse iniziative che annualmente coinvolgono un gran numero di studenti che frequentano questi istituti, nel conoscere nuovi mestieri e possibilità di sbocchi occupazionali legati al mare.

Il direttore del CEDIFOP Manos Kouvakis considera di particolare interesse questo protocollo, sia per l’affinità delle attività formative nel settore marittimo delle due scuole, sia per la prestigiosa storia dell’Istituto Tecnico Nautico "Gioeni - Trabia" di Palermo, fondato nel 1789 da Monsignor Gioeni dei duchi d'Angiò, che consapevole dell'importanza economica dell'isola per la sua centralità nel Mediterraneo, decise di fondare a Palermo un Seminario nautico "capace di fornire alla città e alla Sicilia, gente di mare adeguata".
Nel 1887, come tutti gli altri Istituti Nautici del Regno anche il Nautico di Palermo passò alle dipendenze del Ministero della Pubblica Istruzione; solo dal 1964 l'Istituto Tecnico Nautico occupa la sede di Piazza Santo Spirito che a tal uso é stata progettata, in corso Vittorio Emanuele, in un contesto storico marittimo di tutto rispetto.

Le prime “attività” in comune inizieranno da quest’anno scolastico, con la visita di alcune classi dell’Istituto Nautico per assistere alla gestione di un cantiere di lavori subacquei, gestito dagli allievi del CEDIFOP, secondo i dettami dell’ordinanza n.50/2011 della Capitaneria di Porto di Palermo e le indicazioni del documento  HSE/SIC “Requisiti HSE per i subappaltatori di lavori subacquei” dell’ENI spa, per le immersioni dalla superficie in surface.
Questa prima iniziativa, di “presentazione” avrà luogo nel mese di aprile 2012. Sono in fase di programmazione iniziative per gli anni successivi.

        
Nella foto il Preside dell’Istituto Tecnico Nautico "Gioeni - Trabia" Prof. Vincenzo Augugliaro e il direttore del CEDIFOP Manos Kouvakis

sabato 11 febbraio 2012

Incontro IMCA - IDSA


Nel mese di novembre 2011, il Presidente dell’IDSA Leo Lagarde e l’Amministratore Alan Bax hanno incontrato il direttore esecutivo dell’IMCA Hugh Williams, per una discussione informale e scambio di informazioni relative alle attività delle due associazioni. L'incontro è stato apprezzato da entrambe le parti, che manterranno i contatti anche in futuro, cosi come hanno fatto in passato 

Nella foto da destra a sinistra: Leo Lagarde (IDSA), Jill Williams (IDSA), Hugh Williams (IMCA) e Alan Bax (IDSA) (rivista IDSA n. 19 – gennaio 2012, pagina 9)

lunedì 6 febbraio 2012

Rivista M.A.R.E

E' in stampa il numero 25 della rivista M.A.R.E., la potete trovare anche all'EUDI, Stand B8 del padiglione 6, dove potete ricevere anche una lettura on-line gratuita della rivista




È in stampa il numero 25 di MARE. Un numero ricchissimo di avvincenti storie: novità sull’uso del Nitrox; due viaggi, uno alle pelagie e un altro nella Polinesia Francese, la presentazione della scuola per OTS di Palermo CEDIFOP; un’interessante articolo sugli antropomorfi, presentato dal nostro Bartoli, dove chi è interessato può finalmente capire il segreto dei giunti compensati dei moderni ADS; tanta storia e un’incredibile resoconto sulla vita del transatlantico REX; una fantastica presentazione dell’Antartide con eccezionali fotografie, in occasione del centenario della conquista del polo Sud a opera di Anundsen e in chiusura, la seconda puntata di “Strani eventi a Starling Bird, dove il nostro Bati ci trasporta sempre più nel mistero dei fantasmi…marini.È importante sottolineare che con il n.25, MARE ritorna ad essere anche la rivista di riferimento dei professionisti del mare.Un contenitore apparentemente senza limiti, capace con i suoi potenti mezzi, che altro non sono che la sua redazione e i suoi collaboratori, di realizzare: ciò che potrete vedere solo su MARE.È altresì importante ricordare che il periodico trimestrale MARE nasce su un motoveliero, ancorato nel Golfo dei Poeti.

giovedì 2 febbraio 2012

CEDIFOP, 20 anni di attività nel settore della formazione


Nata nel 1992, come ASSOCIAZIONE no-profit, CEDIFOP svolge prevalentemente attività di formazione nel settore subacqueo. CEDIFOP è un ente di Formazione accreditato dalla Regione Siciliana per la gestione di corsi di formazione anche nel settore subacqueo, con certificato di qualità  ISO 9001/UNI EN ISO 9001 2008 n. IT07/1477, per la progettazione ed erogazione di corsi di formazione professionale.

La sua sede operativa all’interno del Porto di Palermo, al Molo Sammuzzo, sottolinea l’importanza che CEDIFOP da alla formazione nel settore subacqueo.

Dal 1993 ad oggi, CEDIFOP ha realizzato diversi corsi, sia con finanziamenti pubblici F.S.E. (Fondo Sociale Europeo) per Operatori Tecnici Subacquei, ricadenti nell’area della subacquea industriale, sia per Guide Turistiche Subacquee, ricadenti nell’area della subacquea sportiva ricreativa, sia con finanziamenti privati (corsi liberi) cioè corsi con riconoscimento pubblico ma a pagamento, questi ultimi limitatamente al settore della subacquea industriale.

Altri corsi programmati dal CEDIFOP, di tipo POF, PON, POR, sono stati realizzati o sono in fase di attivazione, con partner pubblici quali l’Istituto Provinciale di Cultura e Lingue “Ninni Cassarà” e l’ Istituto Tecnico Industriale Statale “A. Volta” di Palermo, in collaborazione con la Lega Navale di Favignana, un altro corso tecnico per i dipendenti della GESAP (società per la gestione di servizi aeroportuali) di Palermo, per la specializzazione dei loro dipendenti nella saldatura a TIG ed altri.

CEDIFOP è FULL Member DIVER TRAINING I.D.S.A. (International Diving Schools Association), ciò significa che è stato autorizzato al rilascio di certificazioni IDSA (brevetti nel settore della subacquea industriale). E' una delle 15 scuole esistenti a livello mondiale, unica scuola riconosciuta dall'IDSA in Italia, che applica questa didattica (http://www.idsaworldwide.org/html/members.html). Le atre scuole accreditate sono in Asia (2), Africa (1), Europa (10) ed U.S.A (2).

La didattica IDSA, stabilisce la tipologia delle attrezzature da utilizzare, la tipologia delle esercitazioni da realizzare e i tempi di permanenza sul fondo nei vari livelli di addestramento (SCUBA, SCUBA and SURFACE SUPPLIED, SURFACE SUPPLIED-TOP UP e CLOSED BELL).

IDSA, nell'ultima "TABLE of EQUIVALENCE" nella "List of Schools teaching the IDSA Standards together with their National equivalent", riporta CEDIFOP,  come unico referente per l'Italia,  insieme ad Australia, Belgio, Canada, Danimarca, Finlandia, Francia, India, Italia, Marocco, Norvegia, Nuova Zelanda, Olanda, South Africa, Svezia, UK e USA, che effettua corsi nel settore della subacquea industriale con l'applicazione degli standard di:  ADCI Consensus Standards (References) – 5th Edition, IDSA Diver Training Standards - Revision 4 October 2009, HSE List of approved qualifications  - April 1999, e IMCA International Code of Practice for Offshore Diving -  Rev 1 October 2007.

Questi riconoscimenti hanno favorito la programmazione di una serie di corsi per il completamento del percorso formativo del Commercial Diver per il basso fondale, a partire dal corso per OTS, fino ad arrivare alla qualifica di SURFACE SUPPLIED-TOP UP.


Gli attestati di qualifica professionale, di base, per “Operatore Tecnico Subacqueo Specializzato”, rilasciati dal CEDIFOP, sono riconosciuti da H.S.E. (Health and Safety Executive) ed inseriti nella loro "Diving at Work Regulations 1997 - List of Approved Diving Qualifications" (ultimo aggiornamento del 9 August 2011), nella schedula 1: OFFSHORE DIVING e schedula 2: INLAND INSHORE DIVING per SCUBA and SURFACE SUPPLIED (cioè sia per i lavori nei porti o acque interne o per lavori su piattaforma con la limitazione di immersioni dalla superficie, cioè fino ad un massimo di -30 metri), in accordo con le disposizioni della normativa UNI 11366 "Sicurezza e tutela della salute nelle attività subacquee ed iperbariche professionali al servizio dell'industria - Procedure operative" e secondo le indicazioni della ENI spa, nella lettera HSE/SIC Prot. 16 del 21/05/2008, dal titolo “Requisiti HSE per i subappaltatori di lavori subacquei”, attualmente in vigore in Italia.

CEDIFOP, dal 2011, è un centro di formazione IMCA Approved Training Provider (IMCA Reference IDM/01 - Certificate number 024), cioè riconosciuto dall'IMCA (http://www.imca-int.com/divisions/diving/profile/personnel/training/courses-medic.html) per la realizzazione di corsi per DIVER MEDIC, che è uno dei 4 corsi che IMCA realizza (http://www.imca-int.com/documents/factsheets/IMCA-Logo.pdf), unico accessibile per chi ha solo la semplice qualifica di OTS.

Inoltre CEDIFOP, nella qualità di socio UNI, è inserito, attraverso il suo direttore Manos Kouvakis, nella commissione UNI per la sicurezza, che si occupa anche degli aggiornamenti della norma UNI 11366.

CEDIFOP, è anche un centro IRRA - RESORT, dal 2004,  riconosciuto dalla Professional Association of Diving Instructors (PADI) per il rilascio di certificazioni (brevetti) nel settore della subacquea sportivo/ricreativa e socio sostenitore dell’ HDS Italia (The Historical Diving Society) dal 2008.



 Diversi sono i protocolli d’intesa e le convenzioni con enti pubblici o privati, sottoscritti dal CEDIFOP, fra questi si citano quello con la Provincia Regionale di Palermo, con il Comune di Balestrate, con l’Istituto Provinciale Cultura e Lingue “Ninni Cassarà” di Palermo, con l'Istituto Tecnico Industriale Statale "Alessandro Volta" di Palermo di Palermo, con l'Istituto Tecnico Nautico "Gioeni Trabia" di Palermo, con la Lega Navale Italiana - sezione di Favignana (TP), e aziende e/o associazioni quali la piscina Hydra Sport di Villabate (PA), l’A.L.P.E. Sub s.r.l. di Palermo, i Cral dell’AMIA e delle Ferrovie dello Stato, ecc. per la realizzazione ottimale dei corsi di qualifica professionale gestiti e la divulgazione della cultura del mare, realizzando anche diversi convegni e partecipando a manifestazioni e meeting nazionali ed internazionali in questo settore.

Le attività del CEDIFOP, sono spesso tema di articoli pubblicati su giornali e riviste specialistiche del settore sia a tiratura locale, regionale, nazionale,  ma anche a tiratura internazionale, con più di 200 articoli pubblicati negli ultimi 5 anni (http://www.cedifop.it/corsi-2005/stampacdf.htm) di cui ben 42 nel 2011.


  di Manos Kouvakis

martedì 31 gennaio 2012

CEDIFOP: Completato il terzo corso IMCA per DIVER MEDIC




Svolti il 27 e il 28 gennaio 2012, gli esami del 3° corso IMCA per Diver Medic organizzato dal CEDIFOP a Palermo. Hanno partecipato otto allievi, già OTS (Operatori Tecnici Subacquei), cosi come prevede IMCA. 

L’utilità di questo corso permette ai componenti di una squadra di lavoro di OTS qualificati, di  poter gestire eventualità di soccorso complesse nei lavori offshore dove è previsto che ci sia fra i partecipanti chi ha le competenze di Diver Medic.

 Il conseguimento del brevetto IMCA per Diver Medic, inoltre, rappresenta una qualifica necessaria per il raggiungimento del livello "Top Up". 

Il corso è stato sviluppato seguendo le direttive previste da IMCA (International Marine Contractors Association), che raggruppa oltre 700 aziende di 50 stati.

Sul piano didattico sono state effettuate esercitazioni con test di verifica giornalieri (questionari a risposta multipla), in modo da monitorare l’apprendimento degli allievi su quanto appreso il giorno precedente. 

Le lezioni sono state svolte dal docente del Cedifop Marcello Vinciguerra e dal medico anestesista Dott. Massimiliano Casagrande. La commissione di esami era composta dal docente del Cedifop Costantino Francesco e dalla Dott.ssa Laura Vernotico, Specialista in Medicina dello Sport e Medicina del Nuoto e delle Attività Subacquee.

Ecco alcuni degli argomenti trattati durante gli esami finali del corso: incidente da decompressione neurologico – incidente in campana con fuoriuscita di gas – trauma cervicale a seguito di caduta da 7 metri di altezza – pallonata da 30 metri di profondità (incidente da decompressione, Embolia gassosa arteriosa,) con arresto cardiocircolatorio – procedure di emergenza per diver svenuto in acqua e conseguente ipotermia – caduta da 5 metri con frattura di gamba e sospetto trauma vertebrale – ustione al volto da agente chimico con interessamento degli occhi – amputazione di dito durante immersione e comunicazione con il C.I.R.M.

Il prossimo corso per Diver Medic / IMCA del CEDIFOP è previsto dal 24 maggio al 2 giugno 2012

                                                                                                                    (di Manos Kouvakis )



lunedì 23 gennaio 2012

Esami corso OTS del CEDIFOP

Il 17 e 18 Gennaio 2012 si sono svolti gli esami del corso 01/PA/2011, per OTS, del Cedifop. La Commissione di Esami, nominata con Decreto Assessoriale n. 48/F.P./GEST del 16/01/2011, composta dal Funzionario Dipartimento Istruzione e Formazione Professionale Urso Francesca, in qualità di Presidente, dal (CP) C.C. Caddemi Luciano, nominato dalla Capitaneria di Porto di Palermo e dai due docenti del Cedifop Vinciguerra Marcello e Costantino Francesco ha esaminato con successo i 20 gli allievi arrivati da tutta Italia e dall’estero per frequentare il corso: Amiante Luigi (Gioia Tauro -RC), Arena Ermes (Messina), Arena Valerio (Messina), Azzara Aurelio (Messina), Costanza Matteo (Palermo), D'Alessandro Antonio (Nardò - LE), Ferrero Tommaso (Brindisi), Fiumanò Cristian (Messina), Giardina Davide (Messina), Iacono Dimitri (Sassari), Lisini Riccardo (Oristano), Nozary Hossein (Teheran - Iran), Oteri Giovanni (Messina), Paglialonga Antonio (Nardò - LE), Picciolo Vincenzo (San Paulo - Brasile), Santoro Manuel (Palermo), Stagno Antonio (Milazzo - ME), Terrano Antonio (Stromboli-Lipari), Trischitta Antonino (Messina) e Trivellato Paolo (Latisana -UD). I nuovi Ots, potranno iscriversi al Registro Sommozzatori del Ministero dei Trasporti gestito dalle Capitanerie di Porto sul territorio nazionale, per ottenere il “Libretto di Ricognizione” rilasciato dalle capitanerie stesse in base al Decreto Ministeriale 13 gennaio 1979 “Istituzione della categoria dei sommozzatori in servizio locale”


giovedì 19 gennaio 2012

Modifiche al decreto legislativo 3 aprile 2006 n. 152, in materia di promozione degli investimenti offshore


1. L'articolo 6, comma 17, primo periodo, del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, è sostituito dal seguente: "Ai fini della tutela dell'ambiente e dell'ecosistema, sono vietate le attività di ricerca, di prospezione nonché di coltivazione di idrocarburi liquidi e gassosi di cui agli articoli 4, 6 e 9 della legge 9 gennaio 1991, n. 9, da svolgersi all'interno delle acque delimitate dal perimetro delle aree protette di cui al Decreto 27 aprile 2010 del Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare e successive modificazioni e integrazioni; nel caso di istituzione di nuova area protetta restano efficaci i titoli abilitativi già rilasciati alla data di inserimento della stessa nell'elenco di cui al decreto 27 aprile 2010 e sue modifiche e integrazioni".

2. All'articolo 6, comma 17, secondo e quarto periodo, del decreto legislativo 3 aprile 2006 n. 152, le parole "dodici miglia" sono sostituite con le parole "cinque miglia".

3. All'articolo 6, comma 17, secondo periodo, del decreto legislativo 3 aprile 2006 n. 152, le parole "linee di base" sono sostituite con le parole "linee di costa".

4. All'articolo 6, comma 17, sesto periodo, del decreto legislativo 3 aprile 2006 n. 152, dopo le parole "stessa data" sono aggiunte le seguenti parole "in base ai quali possono essere rilasciati i provvedimenti conseguenti o comunque connessi ai titoli stessi, comprese le proroghe e il rilascio delle concessioni conseguenti a un rinvenimento in un permesso di ricerca già rilasciato prima della data di entrata in vigore del presente comma o, in caso lo stesso permesso ricada in una area protetta di nuova istituzione, prima della data di inserimento nell'elenco di cui al decreto 27 aprile 2010 e sue modifiche e integrazioni".

5. Le attività di cui all'articolo 53 del Decreto del Presidente della Repubblica 24 maggio 1979, n.886, sono svolte secondo le norme vigenti, le regole di buona tecnica di cui alla norma UNI 11366.


RELAZIONE 
Le modifiche proposte riguardano l'articolo 6, comma 17, del decreto legislativo n. 152/2006, come introdotto dal decreto legislativo n. 128/2010.

La disposizione vigente disciplina due tipologie di divieti: il primo, inerente lo svolgimento di attività riguardanti gli idrocarburi sia liquidi che gassosi in mare all'interno del perimetro delle aree marine e costiere a qualsiasi titolo protette per scopi di tutela ambientale, in virtù di leggi nazionali, regionali o in attuazione di atti e convenzioni internazionali e nelle zone di mare poste entro dodici miglia marine dal perimetro esterno di tali aree; il secondo, relativo ai soli idrocarburi liquidi nella fascia marina compresa entro cinque miglia dalle linee di base delle acque territoriali lungo l'intero perimetro costiero nazionale.

La norma ha avuto rilevanti impatti economici sulle attività del settore e ha ingenerato dubbi interpretativi e applicativi di varia natura, senza peraltro apportare un significativo miglioramento della tutela ambientale.
L'intervento normativo ha lo scopo di specificare l'ambito di estensione del divieto mediante il riferimento esplicito all'Elenco ufficiale delle aree protette di cui al Decreto 27 aprile 2010 del Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare; viene inoltre chiarita la funzione protettiva della norma, confinata allo spettro di mare sovrastante il sottosuolo marino.

Si vuole, ancora, rendere possibili le attività di ricerca e prospezione di idrocarburi in una area più vicina alle coste senza compromettere l'ecosistema che è, in ogni caso, già protetto dalle stringenti normative nazionali di tutela ambientale. Il limite proposto delle 5 miglia appare adeguato a garantire la protezione ambientale rispetto alle attività di ricerca e prospezione salvaguardandone al contempo le ricadute economiche non solo per le imprese del settore ma anche per lo Stato e gli enti locali. Così come il riferimento alle linee di costa anziché alle linee di base rende omogeneo l'impianto della norma e ne garantisce un'applicazione parametrata a un dato fisico certo, le linee di costa, piuttosto che convenzionale e incerto, come le linee di base.

Con l'ultima modifica si vuole, infine, porre rimedio a una questione interpretativa, relativa all'efficacia dei titoli abilitativi già rilasciati in relazione all'esercizio dell'attività mineraria già in essere, peraltro oggetto di una richiesta di intervento in sede consultiva del Consiglio di Stato, ancora non emesso. In questo modo si garantisce la tutela dei diritti acquisiti da parte degli operatori del settore e la salvaguardia della legittima aspettativa degli operatori impegnati nella ricerca.

In termini generali, la norma in oggetto ha provocato conseguenze fortemente negative sugli investimenti nel settore estrattivo nazionale, in un settore che ha visto nel 2009 investimenti che hanno superato il miliardo di euro e che contribuisce in maniera significativa alla formazione di un patrimonio di know how di altissima specializzazione attraverso investimenti per circa 300 milioni di euro l'anno nella ricerca, coinvolgendo università e politecnici.

I divieti imposti sfavoriscono il rimpiazzo della produzione nazionale di petrolio e gas naturale dei giacimenti maturi, che attualmente contribuisce a circa il 6% del fabbisogno nazionale di petrolio e gas. La produzione di idrocarburi in Italia assicura una strategica fonte di approvvigionamento di materie prime a fronte di una dipendenza estera del1'84%. Inoltre, la disposizione oggetto di modifica ha comportato i seguenti effetti:

- riduzione degli investimenti in tecnologie e servizi forniti dalle imprese italiane con un crollo dei progetti in corso, stimabile in circa 3-4 miliardi di euro nei prossimi anni, con abbandono degli investimenti in corso sul territorio italiano da parte delle imprese italiane ed estere operanti nel settore (recente esempio la EXXON);
- riduzione dei posti di lavoro nel settore stimabile in 65 mila addetti di cui 15 mila direttamente coinvolti nell'attività nazionale;
- riduzione del 50% del gettito fiscale nell'arco di 3-4 anni, nel 2009 il solo settore E&P e per la sola attività in Italia (escludendo l'indotto), contribuisce alla fiscalità per oltre un miliardo e 200 milioni di euro l'anno comprensivo di royalties e canoni. Sono state stimate minori entrate fiscali a seguito della disposizione in oggetto per circa 600 milioni euro l'anno.

Si sottolinea come lo sviluppo delle attività di prospezione e coltivazione di idrocarburi sia tra i parametri oggetto di valutazione da parte delle Agenzia di rating per la stima della solidità economica degli Stati. A titolo esemplificativo, si rileva che tra le ragioni che hanno indotto, lo scorso 9 settembre, Standard & Poor's ad alzare il rating di Israele ad 'A+' da 'A', c'è stata proprio la decisione del governo israeliano di sviluppare le attività di ricerca e prospezione degli idrocarburi nelle proprie acque territoriali.

Con le modifiche proposte si ritiene che saranno a breve riavviati investimenti da parte di 20 operatori per oltre 4 miliardi di euro. Sarà evitato, inoltre, un contenzioso relativo agli affidamenti ingenerati per titoli abilitativi rilasciati e sospesi, con conseguente esposizione debitoria dello Stato a titolo risarcitorio per danno emergente e per lucro cessante - stimabile per non meno di 300 milioni di euro -, nonché relativa alle spese di decommissioning degli impianti esistenti.

L'ultimo comma riguarda lo sviluppo e la promozione delle attività offshore. Le aziende italiane che si dedicano ai lavori subacquei sono più di 1.500, con un fatturato di oltre 700 milioni di euro per il solo settore degli idrocarburi offshore in acque nazionali e all'estero. Al fine di favorire la crescita e la concorrenzialità degli operatori italiani che operano nel settore, soprattutto nel mercato internazionale, si rende necessario completare il quadro normativo di riferimento. Infatti, l'articolo 53 del Decreto del Presidente della Repubblica 24 maggio 1979, n.886, mentre prescrive che, ai fini della sicurezza e salute dei lavoratori, le operazioni da effettuarsi con l'impiego di operatori subacquei devono essere effettuate nel rispetto delle norme specifiche in materia e delle regole della buona tecnica, nulla specifica in merito alle effettive modalità di conduzione delle stesse. Per questi motivi, il rinvio esplicito alla norma UNI 11366 "Sicurezza e tutela della salute nelle attività subacquee e iperbariche professionali al servizio dell'industria" fornirà un puntuale riferimento alla gestione delle attività subacquee che, per la specificità ambientale che le caratterizza, necessita di norme specifiche che possano garantire il raggiungimento dei più alti livelli di sicurezza a tutti i lavoratori subacquei e la possibilità di concorrere sul mercato internazionale con proprie norme e regole senza dover ricorrere ad organizzazioni straniere per le omologazioni delle procedure operative aziendali, necessarie per partecipare alle gare di appalto internazionali.

venerdì 6 gennaio 2012

Collaborazione Italia/Norvegia per la riuscita del primo corso Italiano per il TOP UP secondo gli standard della didattica IDSA


Con gli esami del 01/12/2011, svolti a Palermo, si è concluso il primo corso pilota per il TOP UP, che ha visto la collaborazione delle due scuole full member IDSA, che hanno permesso non solo di completare un percorso secondo rigidi standard previsti dalla didattica IDSA, ma anche di superare, per la prima volta in Italia, uno stallo che da anni impediva a strutture italiane di raggiungere tali livelli.

Un percorso, abbastanza complesso, partito grazie alla autorizzazione dell'Assessorato Regionale dell’Istruzione e della Formazione Professionale Siciliano, che ha autorizzato lo svolgimento di questo corso pilota, riconoscendo la validità della didattica IDSA, monitorando le attività svolte con i suoi uffici di controllo, ispettorato del lavoro e ufficio provinciale del lavoro, come garanzia di un corso che ha visto gli allievi del CEDIFOP, e per la prima volta in Italia, completare questo percorso.

Gli allievi del CEDIFOP, che avevano precedentemente seguito corsi per OTS, portando a completamento i tempi previsti dalla didattica IDSA per SCUBA e SSDE, cioè le immersioni dalla superficie, hanno completato il modulo 3 della didattica IDSA con una serie di immersioni fra i -30 e -50 metri, in collaborazione con ALPE SUB srl, principalmente al campo boe ENI ed ESSO di Palermo, con una serie di specifiche esercitazioni, basate sull'utilizzo delle tabelle US NAVY 6. Gli allievi si sono soffermati più volte nell'intervento dello stand by dal basket a profondità prossime ai -50 metri, e sulle procedure di emergenza in caso di assenza di comunicazioni e in caso di subacqueo inconscio sul fondo.

Successivamente gli allievi, accompagnati da un docente del CEDIFOP, si sono trasferiti presso la scuola (IDSA) NYD di OSLO, per il completamento del percorso formativo, secondo gli accordi fra le due scuole, integrando con una serie di esercitazioni specifiche le attività svolte a Palermo, secondo la didattica IDSA, del tipo: uso della campana aperta (open bell), uso della muta ad acqua calda (hot water suit), esercitazioni del tipo "salto in camera" (dive surface decompression), immersioni SSDE con temperature intorno ai 0° C e infine introduzione al corso di saturazione (altofondale) con trasferimento dalla campana chiusa (closed bell) alla TUP (Transfer Under Pressure). Questo stage, voluto fortemente dal CEDIFOP, oltre ad arricchire la formazione degli allievi con un percorso integrativo svolto presso una delle migliore scuole attualmente esistenti in Europa, ha tracciato le linee guida per un corso con validità internazionale per le immersioni in offshore fino ai -50 metri, secondo standard internazionali vigenti.

A fine stage, gli allievi del CEDIFOP, hanno ottenuto una certificazione individuale ed integrativa dalla NYD con specifiche delle attività svolte, che sarà integrata al certificato di qualifica professionale rilasciato dalla Regione Siciliana e alla Card dell’IDSA per il level 3, dove sono state riportate congiuntamente le 2 scuole frequentate, CEDIFOP (Palermo/Italia) e NYD (Oslo/Norvegia).

L’obbiettivo principale che si è posto CEDIFOP, con lo svolgimento di questo corso in Italia, è quello di indicare una strada che valorizzi i percorsi fatti in Italia, a livello internazionale, visto che una specifica legislazione a livello nazionale, è ferma al lontano 1982, motivo che ha provocato, in varie regioni Italiane, anche per la mancanza di uno specifico controllo regionale, la proliferazione di corsi e titoli assolutamente insufficienti per quello che attualmente è considerato normale in altri stati europei e non, a cui la Regione Siciliana ha contribuito in maniera determinante facendosi garante della correttezza formativa in questo percorso formativo.

Non va comunque dimenticato, che anche se in Italia manca una legislazione specifica, l’esigenza forte di colmare questo vuoto, la possiamo vedere in una serie di ordinanze emanate da diverse capitaneria di porto, che sempre più numerose, prendono le distanze da immersioni sportive, camuffate da immersioni di subacquea industriale, bandendo l’uso dell’erogatore, dell’immersione in coppia e tecniche della subacquea sportiva, lontane dai principi della subacquea industriale. Anche la normativa UNI 11366, pubblicata nel 2010 ha timidamente cominciato a introdurre questi principi. Nel parlamento Italiano, tre proposte legislative presentate, pressano sull’esigenza di una suluzione legislativa di questo problema, che negli ultimi anni ha provocato diversi morti in Italia, fino a indurre il parlamentare Onorevole Aldo Di Biagio a seguito dell’ennesimo incidente verificatosi in un cantiere subacqueo, durante il suo intervento in aula, alla Camera dei Deputati, sull’ordine dei lavori del 28 Aprile 2011, a sottolineare la gravità dell’attuale situazione in Italia, con il seguente passaggio del discorso: “Mi assumo ogni responsabilità nell’affermare con certezza e risolutezza che la promulgazione e conseguente applicazione di queste disposizioni avrebbe potuto salvare la vita a questo giovane. Si continua a parlare di sicurezza sul lavoro, come di un diritto cogente ed inviolabile di ogni cittadino. Ma le norme a tutela di essa restano spesso inapplicate o addirittura inesistenti per motivi puramente burocratici. Il mio è un invito alla riflessione, alla responsabilità e alla sensibilità di ognuno di noi e del Governo affinché si proceda rapidamente alla conclusione di questo iter e si dia finalmente giustizia ai tanti – troppi – morti per l’incuria del nostro ordinamento.” (http://nuovo.camera.it/412?idSeduta=469&resoconto=stenografico&tit=00080&fase=)

Importantissimo diventa a questo punto sottolineare che ENI spa, nella sua lettera HSE/SIC Prot. 16 del 21/05/2008, attualmente in vigore in Italia, dal titolo “Requisiti HSE per i subappaltatori di lavori subacquei”, nelle pagine 9 e 10, descrive esattamente l’obbligatorietà di applicare questa tipologia di norme, nelle immersioni che prevedono lavori offshore fino ai -30 metri, con intervento dalla superficie, e l’obbligatorietà del TOP UP (uso della campana aperta o del basket) per tutte le attività in basso fondale dai -30 ai -50 metri, mentre per le immersioni oltre i -50m prevede l'utilizzo dei sistemi di saturazione per l'alto fondale, sotto forma di un "sistema integrato per immersioni profonde", adeguatamente certificato e sottoposto a manutenzione, conformemente a quanto richiesto dalle Società di Classificazione competenti in PVHO.
 di Manos Kouvakis 

giovedì 5 gennaio 2012

Northern Awarded UK Offshore Licence

Northern is pleased to announce that NP Solent Limited, a wholly owned subsidiary, has been awarded part blocks 98/13 and 98/14 in the UK 26th Licensing Round.

The new licence is located offshore adjacent to Northern's Isle of Wight onshore licence, PEDL 240, awarded in May 2008. The part blocks 98/13 and 98/14 cover the offshore extension from PEDL 240 of a prospect that has been mapped prior to 2008 using both seismic and well data and is located in the same petroleum basin as the Wytch Farm oil field.

There is no firm drilling commitment attached to the licence award.

The licensees in part blocks 98/13 and 98/14 are:

  • NP Solent Ltd 62.5% (Operator)
  • Magellan Petroleum (UK) Ltd 22.5%
  • Encore Oil Plc 7.5%
  • Montrose Industries Ltd 5.0%
  • Oil & Gas Investments Ltd 2.5%
(A map of the licence is being placed on the Northern website, www.northpet.com)

Derek Musgrove, Managing Director of Northern said:

“We are very pleased to have been offered part blocks 98/13 and 98/14. This allows the Joint Venture to evaluate the oil and gas potential of the mapped well defined prospect that extends from the Isle of Wight into the English Channel. This award is the result of competitive bids under the 26th Licensing Round.

Northern recognises that the prospect is in an Area of Outstanding Natural Beauty (AONB) and a Heritage Coast. At Northern we well understand the attendant challenges that are posed in conducting field operations in an environmentally safe and responsible manner. To date, Northern has an exemplary track record for its drilling operations, the most recent of which was Markwells Wood-1, completed in January 2011, which is currently undergoing flow testing operations in West Sussex."

In accordance with the AIM Rules – Guidance for Mining and Oil & Gas Companies, the information contained in this announcement has been reviewed and signed off by the Exploration and Technical Director of Northern, Mr Graham Heard CGeol FGS, who has over 30 years experience as a petroleum geologist.

mercoledì 4 gennaio 2012

Brevetto IMCA per DIVER MEDIC



Corso DIVER MEDIC Brevetto IMCA al CEDIFOP, 
dal 19/01/2012 al 28/01/2012









Brevetto IMCA 
per
DIVER MEDIC


Informazioni per il prossimo corso DIVER MEDIC/IMCA del CEDIFOP
Durata: 10 giorni (inclusi esami) - ore 60
numero Max di partecipanti: 10
orario giornaliero: 08.00 - 14.00

Certificazione rilasciata a fine corso, previo esame finale: Brevetto DIVER MEDIC/IMCA
costo: € 1.200.00

Docenti del corso:
Parte Tecnica: Vinciguerra Marcello/ Costantino Francesco (ore 39)
Parte medica: Dott. Casagrande Massimiliano (ore 9)

Commissione Esami:
Parte Tecnica: Costantino Francesco/Vinciguerra Marcello
Parte medica: Dott.ssa Vernotico Laura

Per prenotazioni e informazioni scrivere a:
CENTRO STUDI CEDIFOP
Molo Sammuzzo, Porto di Palermo
90139 Palermo
oppure telefonare ai numeri: 091.426935 - 338.3756051


Rilascio Certificazioni visite Internazionali IMCA
(modulo D-20/IMCA)
Si possono prenotare le visite, con la Dott.ssa Vernotico Laura,
per il rilascio del modulo D-20/IMCA presso CEDIFOP
Per prenotazioni e informazioni :
Dott.ssa LAURA VERNOTICO

Specialista in Medicina dello Sport e Medicina del Nuoto e delle Attività Subacquee
Ordine dei Medici di Fdi Ferrara n°3656

Mobile 338 3097509
E-Mail : info@lauravernotico.com


lunedì 2 gennaio 2012

CEDIFOP: Resoconto di quello che abbiamo realizzato durante il 2011

  1. n. 2 corsi per OTS
  2. n. 2 corsi IMCA per DIVER MEDIC
  3. un corso per la certificazione IDSA level 2
  4. un corso per il TOP UP
inoltre
  • sono stati pubblicati n. 42 articoli fra riviste e giornali vari che parlano del CEDIFOP
  • siamo diventati un centro IMCA ufficiale per il DIVER MEDIC
  • la Regione Sicilia ha adottato ufficialmente la didattica IDSA per la formazione degli OTS in Sicilia
  • siamo diventati unico centro in Italia ed uno dei 15 centri nel mondo abilitati al rilascio delle certificazioni IDSA
  • abbiamo realizzato stage sull'attività dei commercial diver con le scuole Palermitane: IPCL "Ninni Cassarà", ITIS "A.Volta" e la scuola elementare "E.Salgari"
  • abbiamo stilato un protocollo d'intesa con la scuola Norvegese NYD di Oslo
  • abbiamo partecipato attivamente al 29 meeting internazionale dell'IDSA realizzato a KARLSKRONA (SVEZIA) 
  • abbiamo gettato le basi affinché diverse iniziative importantissime, si definiscano durante il 2012