CEDIFOP

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le foto si riferiscono alle attività del CEDIFOP, nei vari livelli di addestramento

domenica 8 febbraio 2015

In libreria il libro "Garanzia Giovani - La Sfida", Sicilia lontana dal progetto europeo




Il libro, in libreria dal 18 febbraio pv ha un titolo eloquente: “Garanzia Giovani – La Sfida”. Da marzo sarà presentato in varie città italiane, Roma, Milano, Torino, in Sicilia a Palermo Trapani e Catania ecc.

Gli autori del testo Daniele Fano, già Capo Segreteria Tecnica del Ministro Giovannini e rappresentante italiano di “Garanzia Giovani” nell’Unione Europea, economista e manager, si occupa di valutazione delle politiche, di conti finanziari nazionali, di risparmio delle famiglie e di previdenza; Elisa Gambardella, laureata in Scienze Internazionali Diplomatiche presso l’Università di Genova, si occupa di European Youth Guarantee dal 2012, dapprima come referente in Italia del Partito Socialista Europeo e da ultimo nella Segreteria Tecnica del Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali e da Francesco Margiocco, giornalista del Secolo XIX, che segue dal 2007 la politica universitaria e scolastica italiana, ha collaborato al Corriere Economia-Corriere della Sera e all’agenzia di stampa Apcom, e ha lavorato alla Reuters, nel 2007, con una serie di inchieste pubblicate dal Secolo XIX, è stato tra i primi a occuparsi del Programma nazionale “Rientro dei cervelli” e dei suoi deludenti risultati. Editore Francesco Brioschi. 

Già il titolo “Garanzia giovani: la sfida” annuncia un progetto ambizioso per giovani Italiani in cerca di futuro, un programma nato in Europa, tratto dai risultati delle politiche occupazionali dei paesi del Nord. Un programma che richiederà anni, ma come dicono gli autori del libro, se non si inizia ora, quando? 

“Garanzia Giovani” è la prima iniziativa europea contro la disoccupazione.
D’ora in poi i giovani che non studiano e non lavorano, i cosiddetti Neet, non dovranno essere lasciati soli. È anche il primo esempio di politica europea nata non nelle cancellerie degli Stati, ma nel Parlamento dell’Ue, che nel febbraio 2012 ha proposto uno stanziamento per le regioni in cui la disoccupazione giovanile supera il 25%. L’Italia si è mossa prontamente, ha presentato un piano
nazionale e nel 2014 ha ricevuto 1,2 miliardi di euro sui 6 stanziati in tutta Europa per il periodo 2014-2020.
Il programma prende ufficialmente il via il primo maggio 2014. Subito piovono le critiche. La stampa tuona e chiede di non sprecare quel denaro. Ce la faremo a evitare un flop all’italiana? “Fallimento annunciato”, sentenzia qualcuno. Ma c’è un’alternativa?
Nel suo piccolo, Garanzia Giovani è un concentrato di risposte alla crisi.
Agisce dal lato della domanda, da quello dell’offerta e dal lato istituzionale. 
Le difficoltà ci sono: amministrazioni frammentate, nessun nesso forte tra istruzione e lavoro, diffidenze e paure radicate, oltre al contesto stesso della crisi.
Ma possiamo sprecare anche quest’occasione?



La Raccomandazione Europea. Garanzia Giovani in pillole
I documenti ufficiali non invogliano sempre alla lettura! I punti che seguono sono tratti dalla Raccomandazione Europea e dovrebbero rappresentare una buona scorciatoia per capire un documento che, per gli autori, rappresenta una “pietra miliare”.
Garantire che tutti i giovani di età inferiore a 25 anni ricevano un’offerta qualitativamente valida di lavoro, proseguimento degli studi, apprendistato o tirocinio entro un periodo di quattro mesi dall’inizio della disoccupazione o dall’uscita dal sistema d’istruzione formale («garanzia per i giovani»). 
  • Garantire che i giovani abbiano pieno accesso alle informazioni. 
  • Rafforzare le partnership tra datori di lavoro e soggetti attivi sul mercato del lavoro. 
  • Garantire il coinvolgimento attivo delle parti sociali a tutti i livelli. 
  • Prendere in considerazione l’idea di creare «punti focali» (Focal Points o Groups) comuni, ovvero un’organizzazione che garantisca il coordinamento tra tutte le istituzioni e le organizzazioni coinvolte. 
  • Operare affinché i servizi per l’impiego, unitamente ad altri partner che sostengono i giovani, siano in grado di fornire un orientamento personalizzato. 
  • Offrire ai giovani che hanno abbandonato prematuramente gli studi, e in possesso di scarse qualifiche, la possibilità di riprendere il percorso scolastico e formativo o di seguire nuovi programmi d’insegnamento. 
  • Incoraggiare gli istituti scolastici, i centri di formazione professionale e i servizi per l’impiego a promuovere e a fornire ai giovani orientamenti sull’imprenditoria e sul lavoro autonomo, anche attraverso corsi per l’attività di imprenditore. 
  • Ridurre i costi non salariali della manodopera al fine di migliorare le prospettive di assunzione dei giovani. 

Nel libro, oltre all’analisi delle problematiche insite in “garanzia giovani” e all’indicazione di percorsi possibili, gli autori hanno voluto toccare con mano la realtà lungo tutta la penisola , raccogliendo nel libro oltre trenta interviste a protagonisti e studiosi 

Lucia Valente, Università di Roma, assessore al Lavoro, Regione Lazio: «Non si trova lavoro alzandosi la mattina, scendendo dal letto e andando su internet. Occorre essere attrezzati e poter usufruire di un servizio degno di questo nome, nella sanità, ma anche nell’istruzione, nella formazione e nel lavoro. E in questo campo, la Garanzia Giovani ci ha messo davanti alla verità, costringendoci a rispondere al quesito se siamo o no in grado di dare ai cittadini dei servizi per il lavoro degni di questo nome».
Max Uebe, Comunità Europea: «Il programma Garanzia Giovani è innanzitutto un investimento. Siamo convinti che le spese per prevenire la disoccupazione e l’inattività attraverso la Garanzia Giovani siano minori dei costi cui inevitabilmente si andrebbe incontro, nel tempo, per fornire sussidi e altre spese di natura sociale a sostegno di persone emarginate e scarsamente qualificate».
Agar Brugiavini, Università Ca’ Foscari, Venezia: «La reazione peggiore di una ragazza o un ragazzo colpiti da uno shock negativo, e che subiscono quindi una sequenza di periodi di inattività, è quella di lasciarsi andare o pensare che non hanno speranze. Bisogna costruire competenze prima e continuare a costruirle durante il periodo più difficile».

Scrivono gli autori del libro: 
“Nel nostro percorso ci siamo imbattuti in tante esperienze di formazione di qualità che danno la possibilità a chi le frequenta di costruirsi un valido percorso di creazione di competenze per aprirsi a un percorso lavorativo. Tra tante esperienze vogliamo citare quella dell’istituto professionale Meroni di Lissone, uno dei pochissimi istituti italiani, sono meno della metà, a praticare l’alternanza scuola-lavoro, e quella del Cedifop di Palermo, una scuola di metalmeccanica subacquea accreditata dalla Regione Sicilia, ma che non beneficia di contributi regionali e vive quindi delle quote di iscrizione pagate dai giovani e dalle loro famiglie.”

Esempio emblematico per la Regione Sicilia. 

Continuano gli autori del libro: 
“Mentre scriviamo, agosto 2014, 20 allievi si sono già iscritti al corso base che inizia il 20 settembre. Di questi, soltanto tre provengono dalla Sicilia, il resto da un ampio campione di regioni italiane (Friuli Venezia Giulia, Veneto, Lombardia, Valle d’Aosta, Piemonte, Emilia Romagna, Lazio, Sardegna, Campania) e persino dall’estero (Grecia)”.
Garanzia Giovani è un nuovo strumento di intervento, con nuove regole applicative e operative, con criteri e obiettivi positivi, ma dovrebbe anche essere gestito da un amministrazione che lavora a favore dei giovani e del progresso del territorio per garantire una giusta crescita, possibile fissando obbiettivi raggiungibili in prospettiva per un futuro migliore, non per il presente mantenimento di un sistema confusionario e senza gli auspicabili sbocchi occupazionali e di crescita sociale.


giovedì 5 febbraio 2015

domenica 1 febbraio 2015

UNDERSEA MAGAZINE | SPORT DIVING, COMMERCIAL DIVING, MILITARY DIVING: Differenza tra "norma UNI" e "legge"

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La Sfida delle professionalità

(di Leonardo Lodato) 


“Garanzia Giovani - La sfida”, (Francesco Brioschi Editore), vede insieme le firme di Daniele Fano (già capo Segreteria tecnica del ministro Giovannini e rappresentante italiano per la Garanzia Giovani presso l’Unione europea), Elisa Gambardella (si occupa di European Youth Guarantee dal 2012, dapprima come referente in Italia del Pse e da ultimo nella Segreteria tecnica del ministro del Lavoro e delle Politiche sociali) e il giornalista Francesco Margiocco (tra i primi a occuparsi del Programma nazionale “Rientro dei cervelli”). In questo libro, come spiega Dario Di Vico nella prefazione, si tenta di dare ai giovani una strada da seguire per inserirsi in un mondo del lavoro le cui
porte sembrano chiuse a doppia mandata. “Nulla arriverà più dal cielo - scrive Di Vico -. La conquista di un posto di lavoro sarà un’interazione. Rendersi occupabili vuol dire prendersi cura di sé, del proprio curriculum e delle proprie abilità reali”. Abilità che, in
alcuni casi posso essere sviluppate o, meglio ancora, utilizzate, grazie ai preziosi suggerimenti che arrivano da alcuni protagonisti del mondo del lavoro, che hanno prestato la loro esperienza al fine di rendere questo volume ancor più sostanzioso. E’ il caso del Cedifop di Palermo, la scuola di subacquea industriale ormai riconosciuta a livello internazionale, diretta con passione e professionalità da Manos Kouvakis, che
affronta il delicato tema del lavoro giovanile e della formazione professionale.

domenica 25 gennaio 2015

"GARANZIA GIOVANI - LA SFIDA"


 
Il libro sarà ufficialmente in libreria il 18 febbraio pv. Nella foto la copertina. Nel libro fra le altre cose si parla anche del CEDIFOP. Dai primi di marzo sarà presentato in varie città italiane, Roma, Milano, Torino, Palermo ecc.

Garanzia Giovani è la prima iniziativa europea contro la disoccupazione.
D’ora in poi i giovani che non studiano e non lavorano, i cosiddetti Neet, non dovranno essere lasciati soli.
È anche il primo esempio di politica europea nata non nelle cancellerie degli Stati, ma nel Parlamento dell’Ue, che nel febbraio 2012 ha proposto uno stanziamento per le regioni in cui la disoccupazione giovanile supera il 25%. 




Gli autori:

Daniele Fano è stato Capo Segreteria Tecnica del Ministro Giovannini e rappresentante italiano per la Garanzia Giovani presso l’Unione Europea. Economista e manager, si occupa di valutazione delle politiche, di conti finanziari nazionali, di risparmio delle famiglie e di previdenza.

Elisa Gambardella, laureata in Scienze Internazionali Diplomatiche presso l’Università di Genova, si occupa di European Youth Guarantee dal 2012, dapprima come referente in Italia del Partito Socialista Europeo e da ultimo nella Segreteria Tecnica del Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali.

Francesco Margiocco, giornalista del Secolo XIX, segue dal 2007 la politica universitaria e scolastica italiana. Ha collaborato al Corriere Economia-Corriere della Sera e all’agenzia di stampa Apcom, e ha lavorato alla Reuters. Nel 2007, con una serie di inchieste pubblicate dal Secolo XIX, è stato tra i primi a occuparsi del Programma nazionale “Rientro dei cervelli” e dei suoi deludenti risultati.