CEDIFOP

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le foto si riferiscono alle attività del CEDIFOP, nei vari livelli di addestramento

lunedì 14 dicembre 2015

Sviluppo e prospettive del commercial diver Italiano. I percorsi formativi del CEDIFOP

(di Manos Kouvakis)


Completato nel dicembre 2015 il corso per l’offshore air diver del CEDIFOP, gli allievi hanno raggiunto i tempi di immersione, di fondo e le attività in acqua previsti dall’International Diving Schools Association (IDSA) per il level 3 presso le scuole CEDIFOP di Palermo e NYD di OSLO, sottolineando che è possibile una collaborazione fattiva fra scuole Full member IDSA, vista la similitudine dei programmi anche se svolti in paesi diversi.

In questi giorni è stato definito l'accordo fra CEDIFOP e IIS CERT srl (Istituto Italiano di Saldatura - Certificazioni) per il rilascio della certificazione di SALDATORE SUBACQUEO in accordo UNI EN ISO 15618-1 "Prove di qualificazione di saldatori per la saldatura subacquea - Saldatori subacquei per la saldatura iperbarica in ambiente bagnato".

La valutazione per la certificazione è riservata SOLO a chi ha conseguito l'attestato di "OTS-SALDATORE SUBACQUEO" del CEDIFOP (IDSA level 2), essa può essere effettuata anche durante l'esame finale del corso, cioè a chi ha i requisiti per l'iscrizione nell'istituendo "Repertorio Telematico" della Regione Sicilia (vedi DDL 698) visibile on line sul sito della Regione e la card nominativa corredata dei dati integrali di iscrizione, rilasciata dalla Regione Sicilia (spendibilità in ambito Europeo), per il livello di INSHORE AIR DIVER.
La prima valutazione per la certificazione, innanzi la commissione esaminatrice dell'IIS CERT srl, è prevista nel mese di Febbraio 2016 e avrà la durata di un (1) giorno, quella successiva nel mese di Luglio 2016.

A valutazione positiva, l'allievo riceverà il certificato dall'IIS CERT srl (Istituto Italiano di Saldatura - Certificazioni) per la saldatura subacquea in accordo UNI EN ISO 15618-1. Tale certificazione è diversa dall'attestato di qualifica professionale per "OTS-Saldatore subacqueo" rilasciato dal CEDIFOP.

Inoltre, fra le iniziative dell'ultimo periodo, è stata allestita una banca dati, riservata agli allievi ed ex allievi del CEDIFOP, che annovera circa 4.000 ditte di lavori subacquei in ambito portuale, inshore o offshore, a livello regionale, nazionale ed internazionale, completa dei riferimenti per eventuali contatti. Un progetto pilota in ambito nazionale sta perfezionando l'attuale banca dati del CEDIFOP per aumentare la sua efficacia nel mettere in contato domanda ed offerta in questo settore.


Gli allievi ed ex allievi del CEDIFOP, a partire dal corso OTS, possono accedere alla banca dati per aggiornare il loro curriculum o i loro dati personali, con tutte le informazioni utili a chi cerca personale altamente specializzato in questo settore.


Anche le ditte, che ne fanno richiesta, tramite un "nick" e "pass" personalizzato, possono accedere agli elenchi degli allievi ed ex allievi CEDIFOP, suddivisi per il livello di qualifica raggiunto (OTS, Inshore, Offshore), ma anche visionare la lista delle immersioni certificate che l'allievo ha effettuato durante il percorso formativo.


Si possono trovare nella banca dati riferimenti di ditte di lavori subacquei, divisi per paesi nel mondo, o divisi per regioni in Italia, ma anche l’elenco delle Piattaforme Metanifere Offshore in Italia, con relative coordinate, distanza dalla costa in Km e profondità del fondale in metri ivi presente, l’elenco delle condotte sottomarine (sealines) di proprietà dell’ENI S.p.A. e una vasta raccolta di link per i lavori in offshore nel mondo.


Sta facendo inoltre enormi passi in avanti la definizione della Legge Lentini (DDL 698) "Disciplina dei percorsi formativi per l’esercizio delle attività della subacquea industriale". Probabilmente diverrà legge a tutti gli effetti abbastanza presto. La legge prevede tre livelli di addestramento: un primo livello per l’inshore diver, o “sommozzatore” che va fino ai – 30 metri; un secondo livello per offshore air diver, detto anche di categoria “TOP UP” fino ai – 50 metri e un terzo livello per offshore sat diver, detto anche di categoria di “altofondalista” (saturazione) per profondità superiori ai – 50 metri. Prevede inoltre la obbligatorietà per i livelli 2 e 3 di un corso per il primo soccorso (diver medic). Tutti i percorsi formativi devono essere conformi nei contenuti agli standard relativi ai tempi di immersione e di fondo e alle attività in acqua, riconosciuti dall’International Diving Schools Association (IDSA), ai controlli che devono essere effettuati per il rispetto di obblighi e requisiti generali in materia di salute, sicurezza ed ambiente (HSE), anche in conformità alle linee guida di International Marine Contractors Association (IMCA). I titoli rilasciati al termine dei percorsi formativi sono soggetti alle procedure e modalità di registrazione e vidimazione previste a livello generale per le attività di formazione professionale ai sensi della vigente disciplina e sono riconoscibili, ai sensi della Direttiva 2005/36/CE, sull’intero territorio comunitario.

Al fine di agevolare la spendibilità dei titoli formativi conseguiti sul mercato del lavoro ed il loro riconoscimento in sede internazionale (con riferimento EQF alla qualifica n.6216 in raccordo con la Classificazione Internazionale delle professioni ‘ISCO-88Com’ - qualifica equivalente al numero 7.2.1.6. "Underwater workers"), l’Assessorato Regionale del lavoro della regione Sicilia, promuoverà la pubblicazione e l’aggiornamento sul proprio sito internet di un repertorio telematico dei soggetti formati rilasciando ad essi una card nominativa corredata dei dati integrali di iscrizione recante gli estremi dei titoli conseguiti secondo il livello di qualificazione conseguito (Inshore – offshore air o offshore sat), le informazioni di contatto, la foto del possessore e i dati personali.


Questa è la prima volta che l’Italia sta superando il livello dell'harbour diver, unica legislazione esistente dal lontano 1979, e si sta adeguando su alti livelli internazionali di formazione in questo settore.
Essendo CEDIFOP, anche, membro dell'AIAS (Associazione Italiana Ambiente e Sicurezza) e nello specifico con la sua partecipazione all'APA MARE, (oltre che all'UNI -Ente nazionale italiano di unificazione, che fa riferimento all'EN-ISO, per la parte dello sviluppo delle norme in Italia) sta promuovendo per il 2016 lo sviluppo di regole precise in tema di subacquea industriale e nell'ambito della sicurezza, che dovranno definire insieme con il DDL 698, percorsi ben precisi da prendere come esempio anche fuori dai confini Italiani.


La seguente tabella descrive in modo analitico e schematico il percorso di un commercial diver italiano in base al DDL 698:


sabato 28 novembre 2015

Certificazione IIS - CERT per i corsi di SALDATORE SUBACQUEO del CEDIFOP


Definito l'accordo fra CEDIFOP e IIS CERT srl (Istituto Italiano di Saldatura - Certificazioni) per il rilascio della certificazione di SALDATORE SUBACQUEO in accordo UNI EN ISO 15618-1 "Prove di qualificazione di saldatori per la saldatura subacquea - Saldatori subacquei per la saldatura iperbarica in ambiente bagnato".

La valutazione per la certificazione è riservata SOLO a chi ha conseguito l'attestato di "OTS-SALDATORE SUBACQUEO" del CEDIFOP (IDSA level 2), oppure durante l'esame finale del corso, cioè a chi ha i requisiti per l'iscrizione nell'istituendo "Repertorio Telematico" della Regione Sicilia (vedi DDL 698) visibile on line sul sito della Regione e la card nominativa corredata dei dati integrali di iscrizione, rilasciata dalla Regione Sicilia (spendibilità in ambito Europeo), per il livello di INSHORE AIR DIVER.


La prima valutazione per la certificazione con la commissione esaminatrice dell'IIS CERT SRL è prevista nel mese di febbraio 2016 e avrà la durata di un (1) giorno, quella successiva nel mese di luglio 2016.

A valutazione positiva, l'allievo riceverà il certificato dall'IIS CERT srl (Istituto Italiano di Saldatura - Certificazioni) per la saldatura subacquea in accordo UNI EN ISO 15618-1. Tale certificazione è diversa dall'attestato di qualifica professionale per "OTS-Saldatore subacqueo" rilasciato dal CEDIFOP.

CEDIFOP TOP UP 2015

Inizia da lunedì prossimo l'ultima settimana del corso TOP UP con lo stage ad OSLO (Norvegia) presso la scuola IDSA NYD. Gli allievi che partecipando saranno accompagnati dal docente del CEDIFOP Costantino Francesco, che seguirà il loro addestramento con esercitazioni di TUP DIVING ed immersioni alle basse temperature che ci sono in questo periodo in Norvegia, con l'utilizzo di HOT WATER SUITE, mentre gli esami si svolgeranno a Palermo per il giorno 10 dicembre prossimo.

 Il corso completa gli standard IDSA per l' OFFSHORE AIR DIVER, quindi l'inserimento al 2 livello all' istituendo registro regionale, nella categoria “TOP UP, in base al DDL 698, che al fine di agevolare la spendibilità dei titoli formativi ITALIANI sul mercato del lavoro ed il loro riconoscimento in sede internazionale (con riferimento EQF alla qualifica n.6216 in raccordo con la Classificazione Internazionale delle professioni ‘ISCO-88Com’ - qualifica equivalente al numero 7.2.1.6. "Underwater workers"), l’Assessorato Regionale della Famiglia, delle politiche sociali e del Lavoro, pubblicherà sul proprio sito internet (della Regione Sicilia) un repertorio telematico dei soggetti formati, recante gli estremi dei titoli conseguiti secondo il livello di qualificazione, e le informazioni di contatto. 

L’iscrizione al Repertorio avviene secondo numerazione progressiva individuale e prevede il rilascio all'iscritto di una card nominativa con le indicazioni Repubblica Italiana/Regione Sicilia con il livello di addestramento raggiunto (TOP UP) e i dati anagrafici del possessore. La card avrà una riconoscibilità immediata ai sensi della Direttiva 2005/36/CE sull'intero territorio comunitario. Le foto del percorso fino ad oggi e della settimana ad Oslo da lunedì prossimo, del corso del TOP UP sono visibili a partire da questo link: http://www.cedifop.it/2015-top-up-foto.html



lunedì 23 novembre 2015

CEDIFOP: UNA BANCA DATI DEDICATA A DISPOSIZIONE DEGLI ALLIEVI

di Manos Kouvakis

Una banca dati, riservata agli allievi ed ex allievi del CEDIFOP, permette di contattare più di 4.000 ditte di lavori subacquei in ambito portuale, inshore o offshore, a livello regionale, nazionale ed internazionale.



*) Un progetto pilota in ambito nazionale sta perfezionando la attuale banca dati del CEDIFOP per aumentare la sua efficacia nel mettere in contato domanda ed offerta in questo settore.
*) Gli allievi ed ex allievi del CEDIFOP, a partire dal corso OTS, possono accedere alla banca dati per aggiornare il loro curriculum o i loro dati personali, fornendo tutte le informazioni utili a chi cerca personale altamente specializzato in questo settore.
*) Anche le ditte, che ne fanno richiesta, tramite un "nick" e "pass" personalizzato, possono accedere agli elenchi degli allievi ed ex allievi CEDIFOP, suddivisi per il livello di qualifica raggiunto (OTS, inshore, offshore), ma anche visionare la lista delle immersioni certificate che l'allievo ha effettuato durante il percorso formativo.
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Si possono trovare nella banca dati:
*) Ditte di lavori subacquei in Italia e nel mondo (930)
*) Ditte di acquacoltura in UK (150)
*) Ditte di acquacoltura in Grecia (34)
*) Ditte di acquacoltura in Albania (47)
*) Ditte di lavori Subacquei Veneto (43)
*) Ditte di lavori Subacquei Sardegna (18)
*) Ditte di lavori Subacquei Liguria (17)
*) Ditte di lavori Subacquei Emilia Romagna (14)
*) Ditte di lavori Subacquei Sicilia (14)
*) Ditte di lavori Subacquei Campania (12)
*) Ditte di lavori Subacquei Lazio (12)
*) Ditte di lavori Subacquei Puglia (8)
*) Ditte di lavori Subacquei Lombardia (7)
*) Ditte di lavori Subacquei Venezia Giulia (7)
*) Ditte di lavori Subacquei Toscana (6)
*) Ditte di lavori Subacquei Piemonte (4)
*) Ditte di lavori Subacquei Abruzzo (4)
*) Ditte di lavori Subacquei Trentino Alto Adige (3)
*) Ditte di lavori Subacquei Calabria (2)
*) Ditte di lavori Subacquei Marche (1)
*) Ditte di lavori Subacquei Molise (1)
*) Ditte di lavori Subacquei Basilicata (1)
*) Elenco di aziende di lavori subacquei (3.753)
*) Piccole ditte di lavori subacquei in Italia (260)
*) Piccole ditte di lavori portuali in Italia (120)
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*) Il Top delle ditte Italiane
*) Alcuni link a cui è possibile fare riferimento
per poter trovare buone opportunità lavorative su piattaforme petrolifere
*) Elenco Piattaforme Metanifere "Off Shore" in Italia, con relative coordinate, distanza dalla costa in Km e profondità del fondale in metri ivi presente
*) Elenco delle condotte sottomarine (sealines) di proprietà della Soc. ENI S.p.A.

lunedì 2 novembre 2015

Una banca dati dedicata a disposizione degli allievi del CEDIFOP

(di Manos Kouvakis)


Una banca dati, riservata agli allievi ed ex allievi del CEDIFOP, permette di contattare circa 1700 ditte di lavori subacquei in ambito portuale, inshore o offshore, a livello regionale, nazionale ed internazionale.

Un progetto pilota in ambito nazionale sta perfezionando la attuale banca dati del CEDIFOP per aumetare la sua efficacia nel mettere in contato domanda ed offerta in questo settore.

Gli allievi ed ex allievi del CEDIFOP, a partire dal corso OTS, possono accedere alla banca dati per aggiornare il loro curriculum o i loro dati personali, fornendo tutte le informazioni utili a chi cerca personale altamente specializzato in questo settore.

Anche le ditte, che ne fanno richiesta, tramite un "nick" e "pass" personalizzato, possono accedere agli elenchi degli allievi ed ex allievi CEDIFOP, suddivisi per il livello di qualifica raggiunto (OTS, inshore, offshore), ma anche visionare la lista delle immersioni certificate che l'allievo ha effettuato durante il percorso formativo.



giovedì 22 ottobre 2015

Torna a Palermo la ALLSEAS SOLITAIRE

di Manos Kouvakis

Entrata ieri nei cantieri navali di Palermo un gigante del mare, la ALLSEAS SOLITAIRE (http://www.allseas.com/uk ), ceh aveva visitato già Palermo nel 2012 e nel 2013, prima di effettuare un lungo viaggio in Australia. Solitaire è la più grande nave posatubi del mondo, lunga 300 metri (esclusi gli apparecchi di posa dei tubi) con un equipaggio a regime di 420 persone, e la capacità di posizionare fino a 9 km di tubi al giorno. E’ giunta a Palermo per riparazioni sia di genere subacqueo che per attività in superficie e resterà nei cantieri navali di Palermo probabilmente fino alla fine del 2015. 

Qui le foto dell'ultima visita del nostro staff alla nave:



giovedì 1 ottobre 2015

SUBACQUEA INDUSTRIALE: ARS - RESOCONTO STENOGRAFICO 279ª SEDUTA MERCOLEDI’ 30 SETTEMBRE 2015

SUBACQUEA INDUSTRIALE

Repubblica Italiana 
Assemblea Regionale Siciliana 
XVI Legislatura 

RESOCONTO STENOGRAFICO 279ª SEDUTA 
MERCOLEDI’ 30 SETTEMBRE 2015 




...OMISSIS...



Discussione del disegno di legge: «Norme per il riconoscimento della professione e disciplina dei contenuti formativi per l'esercizio delle attività della subacquea industriale». (698/A) 

PRESIDENTE. Onorevoli colleghi, si passa, pertanto, alla discussione del disegno di legge “Norme per il riconoscimento della professione e disciplina dei contenuti formativi per l'esercizio delle attività della subacquea industriale”. (n. 698/A). Invito i componenti della V Commissione a prendere posto nell’apposito banco. Ha facoltà di parlare Greco Marcello, per svolgere la relazione. 

GRECO Marcello, presidente della Commissione e relatore. Grazie Presidente, onorevoli colleghi, le attività subacquee costituiscono elemento di assoluto rilievo per l’economia ed il sistema produttivo siciliano.

Accanto alle attività della subacquea a fini turistici ed amatoriali operano in Sicilia diverse imprese che svolgono le più disparate attività in ambiente marino di installazione, manutenzione, rimozione di impianti subacquei quali tubazioni e strutture tecnologiche connesse con le attività portuali, minerarie ed industriali. Nel contesto regionale, peraltro, tali attività hanno ictu oculi un peculiare rilievo in ragione della condizione di insularità e del correlato sviluppo costiero, della presenza di installazioni portuali di rilievo internazionale, delle attività connesse all'estrazione, al trasporto ed alla lavorazione degli idrocarburi, senza considerare le ulteriori attività svolte nelle acque marine ed interne. L’assenza di un’organica legislazione nazionale del settore ha posto e pone la problematica del riconoscimento delle qualifiche professionali e della disciplina dei contenuti formativi indispensabili allo svolgimento, in condizioni di sicurezza, delle attività subacquee.

Purtroppo, peraltro, la mancanza di tale disciplina ha permesso, sovente, che i lavori in immersione venissero svolti da personale non adeguatamente qualificato con conseguenze drammatiche, oppure costringendo le imprese a ricorrere forzatamente a personale straniero o comunque formato all'estero. Ulteriore problematica, peraltro, si pone in relazione al riconoscimento delle qualifiche anche riguardo alle previsioni dell’ordinamento comunitario, determinando in pratica un’incomprensibile penalizzazione per le imprese ed i lavoratori siciliani, complicando le relazioni economiche e commerciali coi nostri competitors e privandoli di una importante opportunità di occupazione e reddito. La competenza della Regione a legiferare riguardo all'esercizio delle attività sopra descritte trova ampia copertura nelle previsioni di rango costituzionale recate dagli articoli 14 e 17 dello Statuto, intervenendo peraltro rispetto al vuoto a livello di legislazione statale e senza interferire con materie riservate allo Stato stesso. Si propone pertanto di adottare un corpus organico di norme che disciplinino lo svolgimento professionale delle attività della subacquea industriale e regolamentino i contenuti ed i percorsi formativi con riguardo alle qualifiche internazionalmente riconosciute, garantendo così la qualità dei servizi offerti, lo svolgimento degli stessi in condizioni di sicurezza, nel rispetto dell’ambiente e la possibilità, per i soggetti che conseguano in Sicilia le qualifiche, di vedere riconosciute le stesse nel mercato del lavoro europeo, anche in considerazione dell’intrinseca natura internazionale delle imprese operanti nel comparto.

L’articolo 1 reca le generalità della norma, stabilendo come la Regione riconosca e disciplini, nell’ambito delle previsioni statutarie ed in conformità ai principi dell’ordinamento comunitario, le 21 XVI LEGISLATURA 279a SEDUTA 30 settembre 2015 Assemblea Regionale Siciliana attività professionali subacquee a servizio dell’industria, la cui pratica rimane libera ma viene disciplinata a tutela della sicurezza sui luoghi di lavoro, della qualità dei servizi e della libera concorrenza.

L’articolo 2 reca le definizioni, descrivendo in dettaglio compiti e mansioni caratteristici degli operatori (commi 1 e 2), delle imprese (comma 3) e l’ambito di applicazione (commi 4 e 5), con riferimento agli standard comunemente riconosciuti ed adottati nel settore.

L’articolo 3 disciplina le qualifiche professionali, enumerandole nei tre livelli internazionalmente riconosciuti di “Operatore Tecnico subacqueo” (OTS, abilitato ad operare fino a 30 metri di profondità), di “Top Up” (abilitato ad operare fino ai 50 metri di profondità) e di “altofondalista” (abilitato ad operare a profondità superiori ai 50 metri).

L’articolo 4 istituisce e disciplina il Registro degli Operatori della Subacquea industriale, che insisterà presso il Dipartimento regionale del Lavoro, ove potranno iscriversi i soggetti interessati allo svolgimento delle attività disciplinate dalla presente legge in possesso dei titoli formativi e delle iscrizioni richieste dalla disciplina statale (Libretto di Ricognizione).

La gestione del Registro verrà operata dagli uffici del Dipartimento nell’ambito dell’ordinaria dotazione organica e strumentale senza nuovi o ulteriori oneri per la Regione. L’articolo 5 disciplina i contenuti ed i percorsi formativi occorrenti per l’iscrizione al Registro di cui al precedente articolo. L’articolo 6 disciplina lo svolgimento delle attività formative in ambito regionale, prevedendo come le stesse debbano conformarsi ai citati standard anche in relazione alle attività eventualmente svolte presso le aziende del settore. L’articolo 7 reca disposizioni attuative e finali.

Con apposito Decreto del Presidente della Regione, su proposta degli Assessori competenti, verranno definite entro 90 giorni le modalità di attuazione della presente disciplina (comma 1). I titoli già rilasciati, purché conformi alle specifiche indicate in materia di contenuti formativi, costituiscono titolo idoneo all’iscrizione al Registro di cui all’articolo 4 e, soprattutto, per il riconoscimento ai sensi della citata disciplina comunitaria, della qualifica come valevole per l’intero territorio europeo (comma 2). 

PRESIDENTE. La discussione generale al disegno di legge n. 698/A è rinviata ad una prossima seduta. Intanto se il relatore lo chiede, potremmo iscrivere lo stesso disegno di legge al n. 1 del IV punto, attualmente iscritto al n. 2 del IV punto. 

GRECO Marcello, presidente della Commissione e relatore. Sono d’accordo ad iscrivere il disegno di legge n. 698/A ‘Norme per il riconoscimento della professione e disciplina dei contenuti formativi per l’esercizio delle attività della subacquea industriale’ al n. 1) del IV punto dell’ordine del giorno. 

PRESIDENTE. Resta così stabilito. 



...OMISSIS...

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http://www.ars.sicilia.it/DocumentiEsterni/ResSteno/16/16_2015_09_30_279_P.pdf

lunedì 28 settembre 2015

Corso TOP UP e il DDL 698

(di Manos Kouvakis)


E’ iniziato l’1 settembre il nuovo corso "Top Up" del Cedifop per il livello di “Offshore Air Diver”. Il corso permetterà ai suoi partecipanti l'iscrizione al 2 livello dell'istituendo registro della Regione Sicilia (secondo il DDL 698 "Norme per il riconoscimento della professione e disciplina dei contenuti formativi per l’esercizio delle attività della subacquea industriale") per le attività fuori dall'ambito portuale, per una profondità fino ai - 50 metri (basso fondale). 

In Sicilia e nelle piattaforme siciliane i diver che vi opereranno, dopo l'approvazione del DDL 698, dovranno aver realizzato percorsi formativi che assicurano la migliore gestione degli impianti offshore dell'isola, e cioè secondo gli standard formativi che IDSA da alcuni decenni applica nei suoi corsi, come attualmente avviene anche nei percorsi formativi USA dell'ACDE. Il disegno di legge 698 presentato, nel mese di febbraio 2014 all’Assemblea Regionale Siciliana è rientrato nel settore Industria, dopo il passaggio nelle varie commissioni, l'organo d'esame finale sarà la ARS. E' nato dall'iniziativa di diversi deputati dell'Assemblea Regionale Siciliana, primo firmatario l'Onorevole Salvatore (Totò) Lentini, Presidente Gruppo Parlamentare Sicilia Democratica per le riforme.

IMCA, per essere presente in Sicilia, dovrà inserire l'Italia con la relativa iscrizione nel registro della regione Sicilia, nei livelli 2 (basso fondale) e 3 (alto fondale) nel prossimo suo che sostituirà l'attuale D05/15, per accogliere così gli operatori che hanno le carte in regola per lavorare in queste acque. Nessun altro operatore che ha avuto una formazione inadeguata, incompleta o parziale, che non garantisce la sicurezza e la massima professionalità durante le attività in ambito offshore, e cioè non iscritto nel registro regionale, potrà lavorare in queste acque e negli impianti inshore e offshore che si stanno moltiplicando nelle acque territoriali siciliane.

sabato 29 agosto 2015

Il percorso del DDL 698

(di Manos Kouvakis)


Il disegno di legge 698 “Norme per il riconoscimento della professione e disciplina dei contenuti formativi per l’esercizio delle attività della subacquea industriale” presentato, nel mese di febbraio 2014 all’Assemblea Regionale Siciliana rientra nel settore Industria, dopo il passaggio nelle varie commissioni, l'organo d'esame finale sarà la ARS.

E' nato dall'iniziativa di diversi deputati dell'Assemblea Regionale Siciliana, primo firmatario l'Onorevole Salvatore (Totò) Lentini, Presidente Gruppo Parlamentare Sicilia Democratica per le riforme, Vice Presidente Commissione III - Attività Produttive, Componente Commissione Esame delle attività dell'Unione Europea, Componente Commissione d'inchiesta e vigilanza sul fenomeno della mafia in Sicilia e parlamentare dell'ARS da due legislature.
Il DDL 698 risponde all’esigenza di regolamentare un settore dove, in Italia manca totalmente una legislazione, sia in ambito regionale che nazionale, cioè per le attività lavorative in ambito subacqueo, al servizio dell’industria, fuori dalle aree portuali. Esso, oltre a colmare il vuoto legislativo, uniformerà questa tipologia di attività che attualmente cambia da distretto a distretto, secondo le ordinanze che alcune capitanerie di porto hanno emanato, in assenza di una legislazione, rendendo, a volte cosi, più complessa e confusionaria l'attività lavorativa del settore.

Il DDL sottolinea che le attività subacquee costituiscono elemento di assoluto rilievo per l’economia ed il sistema produttivo siciliano. Accanto alle attività della subacquea a fini turistici ed amatoriali, che sono escluse dalla proposta legislativa, operano in Sicilia diverse imprese che svolgono le più disparate attività in ambiente marino, quali installazione, manutenzione, rimozione di impianti subacquei, di tubazioni e strutture tecnologiche connesse con le attività portuali, minerarie ed industriali.

Il DDL si propone di adottare una serie di norme che disciplinano lo svolgimento professionale delle attività della subacquea industriale e regolamentano i contenuti ed i percorsi formativi con riguardo alle qualifiche internazionalmente riconosciute, garantendo così la qualità dei servizi offerti e lo svolgimento in condizioni di sicurezza, nel rispetto dell’ambiente e la possibilità di vedere riconosciute le stesse nel mercato del lavoro europeo, anche in relazione al riconoscimento delle qualifiche stante l'attuale ordinamento comunitario (Direttiva 2005/36/CE).

L’articolo 1 reca le generalità della norma, mentre l’articolo 2 reca le definizioni, descrivendo in dettaglio compiti e mansioni degli operatori, con riferimento agli standard comunemente riconosciuti ed adottati nel settore.

L’articolo 3 disciplina le qualifiche professionali, enumerandole nei tre livelli internazionalmente riconosciuti, il primo che abilita ad operare fino a 30 metri di profondità, il secondo che abilita ad operare fino ai 50 metri di profondità (TOP UP) e il terzo, quello di “altofondalista” che abilita ad operare a profondità superiori ai 50 metri.

L’articolo 4 istituisce e disciplina il Registro degli Operatori della Subacquea Industriale, che sarà tenuto presso il Dipartimento regionale del Lavoro, dove potranno iscriversi i soggetti interessati allo svolgimento delle attività disciplinate da questa legge.

L’articolo 5 disciplina i contenuti ed i percorsi formativi necessari per l’iscrizione al Registro. I titoli potranno essere rilasciati da istituti pubblici o enti di formazione professionale accreditati, facendo puntuale riferimento ai contenuti formativi ed ai “tempi di fondo” stabiliti dall’I.D.S.A. Il riconoscimento di titoli rilasciati da altre Regioni, o riconoscibili ai sensi della Direttiva 2005/36/CE, è subordinato alla validità degli stessi in relazione alle rispettive norme ed al rispetto degli eguali standard di formazione e sicurezza.

L’articolo 6 disciplina lo svolgimento delle attività formative in ambito regionale, prevedendo come le stesse debbano conformarsi ai citati standard anche in relazione alle attività eventualmente svolte presso le aziende del settore.

Questo è il percorso che il DDL 698, ha avuto nel parlamento Siciliano fino ad oggi:
Annunciato (presentato) in aula il 06/02/2014.
Assegnato per l'esame alla V Commissione parlamentare (Cultura, Formazione e Lavoro) il 18/02/2014;
dopo diverse sedute di esame alla V Commissione, ha ottenuto il "parere favorevole" del governo regionale;
in data 24/11/2014 viene mandato alla II Commissione parlamentare (Bilancio e Programmazione), dove viene esaminato con esito positivo in data 16/07/2015. In data 28/07/2015 ottiene il voto positivo della V Commissione e viene "esitato" per l'esame in Aula e viene nominato come relatore d'aula (cioè la persona che presenterà il DDL 698 in aula) il presidente della V Commissione parlamentare l'Onorevole Marcello Greco.
Dopo queste fasi di lavori, il DDL 698 per completare il suo iter dovrà essere esaminato ed approvato dall'Aula dove è arrivato con il parere favorevole del governo e il parere positivo delle commissioni V e II, dopodiché sarà inviato al Presidente della Regione per essere pubblicato sulla GURS (Gazzetta Ufficiale della Regione Sicilia) per diventare legge a tutti gli effetti, vista la particolarità dello statuto della Regione Sicilia che gode in Italia di autonomia legislativa.

Quest'ultimo aspetto permetterà al DDL 698, anche se regionale, di avere un ampio riscontro a carattere nazionale e internazionale, perché permette l’iscrizione all’albo di qualsiasi operatore interessato (ambito UE) che abbia effettuato, con corsi specifici, la parte tecnica richiesta per l’iscrizione. L’iscrizione a tale registro, inoltre, è diversa dall’iscrizione al Registro Sommozzatori presso una Capitaneria di Porto, normata e disciplinata dai Decreti Ministeriali del 1979, 1981 e 1982 e valida per le attività lavorative all’interno delle aree portuali, in quanto tali decreti non stabiliscono regole per lavorare nelle acquee interne e fuori dai porti, sia in ambito inshore che in offshore.

Il disegno di legge siciliano completa uno dei tre standard, quelli formativi, che troviamo in ambito internazionale, e che leggiamo anche in un similare Disegno di Legge presentato, nel novembre 2014, al Parlamento nazionale dall'Onorevole Bergamini che riporta: ...“Possiamo dividere in tre tipologie gli standard internazionali che rendono ottimale la gestione di un cantiere offshore nella subacquea industriale, assolutamente diverse fra di loro, ma nello stesso tempo, anche, complementari

1. Standard Formativi (IDSA), IDSA rappresenta l'unica didattica nella subacquea industriale a livello internazionale, cosi come in ambito sportivo abbiamo diverse didattiche PADI, CMAS, SSI, ecc.. E 'interessante sottolineare che percorsi nazionali come quelli provenienti dagli Stati Uniti, Canada, ecc. essi fanno sempre riferimento alla didattica IDSA (esempio l’ACDE/USA: http://www.acde.us )
2. Standard Operativi (IMCA), applicabili nel cantiere (qui rientra anche la normativa UNI 11366 “Sicurezza e tutela della salute nelle attività subacquee ed iperbariche professionali al servizio dell’industria - Procedure operative”)
3. Standard di Sicurezza (HSE), come, per esempio, le norme HSE del Regno Unito
Per il buon funzionamento di un cantiere offshore è intuitivo che le tre tipologie di standard devono coesistere.
IDSA come didattica fornisce un percorso formativo “ideale” per realizzare durante il periodo formativo i vari livelli di addestramento, che senza sostanziali differenze coincidono, a livello mondiale ai tre livelli, che noi abbiamo identificato nel documento dell’ENI SpA del 5 Agosto 2013 “Requisiti HSE per i fornitori di lavori subacquei”...

Nel DDL 698, negli articoli 2, 3 ,5 e 6 viene specificato che titoli rilasciati da altre Regioni, ovvero riconoscibili ai sensi della Direttiva 2005/36/CE, devono essere comunque conformi ai criteri di controllo e vidimazione previsti dalle relative norme dando il giusto peso a questi contenuti sottolineando che “devono essere conformi agli standard formativi internazionali in riferimento ai tempi di immersione e di fondo, stabiliti dalla didattica I.D.S.A. (International Diving Schools Association) per il livello di qualifica richiesta ed agli eventuali ulteriori standard relativi ai contenuti formativi prescritti a livello internazionale in materia di sicurezza e prevenzione, tutela della salute e dell’ambiente”


Il passaggio completo nel DDL 698, lo troviamo al comma 2 dell’articolo 6 che specifica che questi interventi “dovranno essere conformi nei contenuti agli standard internazionalmente riconosciuti dall’International Diving Schools Association (IDSA) e, per le parti eventualmente operate presso le imprese di cui al comma 3 dell’articolo 2, alle prescrizioni e linee guida fissate dalla normativa UNI 11366 “Norme per la sicurezza e la tutela della salute nelle attività subacquee ed iperbariche professionali al servizio dell’industria” e sui controlli che devono essere effettuati per il rispetto di obblighi e requisiti generali in materia di salute sicurezza ed ambiente (HSE), anche in conformità alle linee guida di International Marine Contractors Association (IMCA)”, descrivendo una corretta coesistenza degli standard formativi, operativi e di sicurezza.

E molto importante specificare che IDSA e IMCA si occupano di attività diverse e non possono essere confrontate, ma è ovvio che una loro coesistenza è di grandissima utilità nel settore.
Per gestire con professionalità un cantiere di lavoro è importante che chi vi opera abbia i requisiti di una ottima formazione che viene garantita dall'applicazione degli standard della didattica IDSA durante i percorsi formativi, cosi come l'applicazione degli standard operativi IMCA, nel cantiere, rispettando i criteri HSE di sicurezza.

Dall’altra parte, IMCA, in un documento pubblicato nel suo sito al seguente link: http://www.imca-int.com/media/90582/imca-fs-logo.pdf , specifica che “ Training and certification:

− There are only four training courses for which IMCA offers approval/recognition – Trainee air diving supervisor, Trainee bell diving supervisor, Assistant life support technician and Diver medic. Each requires a training establishment to apply for approval then satisfactorily undergo an audit of its documentation, facilities and course. Once IMCA has confirmed approval/recognition such establishments may use the wording ‘IMCA Approved’ or ‘IMCA Recognised’ in relation to these specific courses only

− No other courses are approved/recognised by IMCA and, therefore, no establishments should state ‘IMCA Approved’ or ‘IMCA Recognised’ in relation to any other course.”
A questo punto è importante sottolineare che, in un documento che IMCA ha indirizzato al CEDIFOP, in data 11 settembre 2013, specifica che “IMCA’s list of recognised diver qualifications only includes qualifications approved by government bodies”, facendo riferimento ad una serie di documenti che IMCA ha pubblicato negli anni, di cui l’ultimo è il D 05/15, nel quale IMCA ha inserito un elenco di paesi che hanno una legislazione specifica per la formazione dei commercial diver che operano in offshore e che hanno il controllo sul loro territorio.

Questa ultima condizione, che l’Italia acquisirebbe con l’approvazione definitiva del DDL 698 “Norme per il riconoscimento della professione e disciplina dei contenuti formativi per l’esercizio delle attività della subacquea industriale”, con la creazione del registro presso l’assessorato Regionale al Lavoro, al quale potranno iscriversi coloro che hanno effettuato corsi di formazione professionale cosi come precedentemente specificato, utilizzando gli standard IDSA e che opereranno nell’ambito delle acque marittime regionali interne e nelle acque marittime non territoriali (offshore), quando alle attività di cui sopra sono connessi interessi regionali o quando alle medesime sono interessate persone e aziende nazionali.

Il riferimento specifico agli standard IDSA, permetterà l’applicazione della Direttiva 2005/36/CE sul riconoscimento dell’iscrizione al suddetto registro per l’intero territorio comunitario, dal momento che la direttiva stessa prevede il riconoscimento degli altri paesi della UE a condizione che esista il controllo dello stato membro nel percorso formativo e che i contenuti di questo percorso non siano inferiori ad un equivalente percorso realizzato nel paese in cui si fa richiesta di accettazione. Questo importante passaggio, permetterà da una parte, di non poter contestare i contenuti formativi di chi è stato inserito nel registro regionale, mentre allo stesso tempo, consentirà legittimamente di respingere l’inserimento di chi si presenta e chiede l’iscrizione avendo fatto dei percorsi con contenuti al di sotto della qualità che prevede tale iscrizione, cosa che negli ultimi anni siamo stati costretti a subire con percorsi formativi realizzati in alcuni paesi della UE, con standard assolutamente inaccettabili, che immettono nel mercato del lavoro operatori con una formazione incompleta e sostanzialmente pericolosa per la sicurezza del cantiere stesso.

In Sicilia e nelle piattaforme siciliane i diver che vi opereranno, dopo l'approvazione del DDL 698, dovranno aver realizzato percorsi formativi che assicurano la migliore gestione degli impianti offshore dell'isola, e cioè secondo gli standard formativi che IDSA da alcuni decenni applica nei suoi corsi, come attualmente avviene anche nei percorsi formativi USA dell'ACDE.
IMCA, per essere presente in Sicilia, dovrà inserire l'Italia con la relativa iscrizione nel registro della regione Sicilia, nei livelli 2 (basso fondale - Surface-Supplied Diver Certificates) e 3 (alto fondale - Closed Bell Divers Certificates) nel prossimo suo documento che sostituirà l'attuale D05/15, per accogliere così gli operatori che hanno le carte in regola per lavorare in queste acque. Nessun altro operatore che ha avuto una formazione inadeguata, incompleta o parziale, che non garantisce la sicurezza e la massima professionalità durante le attività in ambito offshore, e cioè non iscritto nel registro regionale, potrà lavorare in queste acque e negli impianti inshore e offshore che si stanno moltiplicando nelle acque territoriali siciliane.

Questo è il motivo per cui il DDL 698, è facilmente esportabile in paesi come Spagna, Grecia, Cipro, ed altri, che attualmente non hanno una legislazione specifica per l’offshore diving, o hanno una legislazione non recepita dall'IMCA.
Nello stesso modo il DDL 698, supportato dalla Direttiva 2005/36/CE, permetterà al possessore del tesserino della regione Sicilia per i livelli inshore e offshore di lavorare presso un paese UE e potrà essere respinto solo se si dimostrerà che la certificazione posseduta è di un livello inferiore rispetto a quella rilasciata in quel paese, cosa che ritengo impossibile, vista l'alta qualità della didattica IDSA.

Dovrebbe essere questo lo spunto, anche, per una maggiore collaborazione fra le varie scuole full member IDSA, che attualmente realizzano gli stessi programmi, definendo fra loro dei protocolli di collaborazione, approvati dall’IDSA per i livelli di iscrizione per i 0-30 (Inshore air diver), 30-50 metri (offshore air diver) o quelli di altofondale (offshore sat diver).

E’ altrettanto ovvio, che per quando riportato nel D 05/15 dell’IMCA, IDSA non potrebbe avere un riconoscimento diretto, perché non rappresenta un Paese che può legiferare, ma una didattica. La stessa IMCA, in un documento dal titolo “Competence Assessment of Experienced Surface Supplied Divers” del 25 May 2004, con il quale ha creato una quasi impossibile procedura da applicare a quei contractors IMCA che si trovano nei paesi non menzionati nel documento D-05/15, con il quale abilita 4 centri, il Diving Diseases Research Centre (UK), l'Interdive (UK) il KB Associates (Singapure) e il National Hyperbaric Centre (UK) ad operare presso le sedi dei Contractors IMCA che hanno sede nei paesi non riportati nel documento D-05/15, esclusivamente per i loro dipendenti di lunga durata che non sono cittadini di paesi che rientrano fra quelli del D-05/15, specifica nel capitolo 7 “The Assessment” che “The assessment should be based upon the IDSA standards – modules A (Preparatory), C (standard surface supply) and D (deep surface supply).”

mercoledì 26 agosto 2015

Una giornata di attività dal corso OTS del CEDIFOP con la didattica IDSA

di Manos Kouvakis


Abbiamo preso come esempio una giornata del mese di Novembre 2015, giornata del corso per OTS che inizierà il 21 Settembre, a Palermo.

La giornata prevede 8 ore di esercitazioni pratiche con una immersione in area portuale.

Le 8 ore di attività formative saranno gestite dai docenti Costantino Francesco e Lorico Luca del CEDIFOP.
La materia è "Addestramento subacqueo".

La giornata inizia alle ore 8.00 e fino alle 9.00 si procede con codice di attività P and B (P = Preparazione delle attrezzatura e spostamento verso il sito di immersione,  B = Briefing del/degli Istruttori)

Dalle ore 9.00 fino alle ore 13.00 si procede con codice di attività SCUBA and SSDE (Surface) B4.3 : a, b, c, d, e - B4.4 : a, b, c - C5.2 : a, b, c

Legenda:

B4 : EMERGENZE SUBACQUEE

Scopo : Comprendere ed applicare le procedure necessarie per affrontare un emergenza, sia come subacqueo che come membro di un team di subacquei:

Sottosezione : B4.3 In qualità di subacqueo in stand by l'allievo deve essere abile nel :

( a ) Vestirsi completamente e rapidamente, in accordo con le caratteristiche del sito e le condizioni ambientali.
( b ) Entrare in acqua velocemente non appena il supervisor ne da autorizzazione.
( c ) Seguire la cima guida fino a raggiungere il subacqueo in difficoltà.
( d ) Effettuare il recupero di emergenza in base alle attrezzatura a disposizione e le caratteristiche ambientali.
( e ) Recuperare il subacqueo in difficoltà sulla piattaforma di immersione.

Sottosezione : B4.4 Come membro del team di superficie l'allieve deve essere abile nel :

( a ) Assistere nel recupero dall'acqua del subacqueo in difficoltà. ( b ) Entrare in acqua in seguito all'autorizzazione al recupero.

e

C5 : EMERGENZE SUBACQUEE

Scopo : Comprendere ed applicare le procedure necessarie per affrontare un emergenza, sia come subacqueo che come membro di un team di subacquei:

Sottosezione C 5.2 In qualità di stand by in acqua, l'allievo deve essere abile nel:

( a ) Raggiungere il compagno in caso di emergenza.

( b ) Effettuare il recupero di emergenza in base alle attrezzatura a disposizione e le caratteristiche ambientali.

( c ) Recuperare il subacqueo in difficoltà ed aiutarlo durante le operazioni di recupero sulla barca di appoggio


Dalle ore 13.00 fino alle ore 14.00 si procede con codice di attività IO and AE (IO = Osservazioni orali degli Istruttori e valutazione alla fine di ogni sessione di addestramento pratico - AE Valutazione in seguito a sessioni specifiche di addestramento pratico - guarda 'Detailed programme IDSA Level 2')

Dalle ore 14.00 pausa pranzo fino alle ore 15.00

Dalle ore 15.00 alle ore 16.00 si procede con codice di attività ECC (Operazioni di pulizia e cura delle attrezzature. Manutenzione straordinaria) utilizzando le sotto-sessioni dei moduli IDSA B8 : a, b, d - C9 : a, b, d, e*

cioè (legenda):

B8 : MANUTENZIONE E RIPARAZIONE

Scopo : Conoscere ed eseguire la manutenzione ordinaria di:

( a ) Mute -
( b ) Attrezzatura personale -
( d ) Compressori di alta e bassa pressione e loro filtri d'aria

e

C9 : MANUTENZIONE E RIPARAZIONE

Scopo : Saper effettuare manutenzione ordinaria sulle seguenti attrezzature:

( a ) Pannelli riduttori. -
( b ) Caschi per immersione con fornitura d'aria in continua ed a richiesta.
( d ) Ombelicali -
( e ) Sistemi di comunicazione

Nell'ultima ora si ripete l' ECC con B8 : a, b, d - C9 : a, b, d, e* e si conclude la giornata con EI (extra IDSA - firma dei registri e compilazioni di moduli vari)

Per noi è una giornata normale, come tante altre, durante i corsi e nei vari livelli di insegnamento della nostra scuola. Questo esempio è anche il motivo per cui non possiamo accettare titoli da OTS che non seguono questa didattica per proseguire la preparazione, nei livelli successivi di addestramento (saldatore /TOP UP/altofondale) con noi.

domenica 23 agosto 2015

La Categoria degli OTS è tutelata dalle leggi italiane

(di Manos Kouvakis)

Ancora in attesa di risposta l'Interrogazione parlamentare al senato del senatore Aracri, sull'accettazione di corsi OTS "fasulli" da parte di alcune capitaneria di porto in Italia.

In particolare l'atto di Sindacato Ispettivo n° 4-02769, presentato il 7 ottobre 2014 (http://www.senato.it/japp/bgt/showdoc/showText…), fra le altre cose, dice:
..."si è constatato che moltissime Capitanerie di porto negli ultimi anni abbiano accettato "certificati" non conformi a quanto sopra, specialmente quelli rilasciati in seguito ad esami effettuati con procedimenti meramente privati, senza che all'interno delle commissioni di esame partecipassero rappresentanti delle istituzioni così come previsto dalla legge;
vi sono certificazioni rilasciate a seguito di corsi realizzati in 17 giorni con inclusi gli esami finali o, addirittura, corsi di 4 week-end; certificazioni che non vengono repertoriate e registrate presso un ente pubblico ma recano solo con la firma di un rappresentate dell'ente o di un assessore provinciale che li sigla in data successiva allo svolgimento degli esami all'interno dell'ente" ...

Aspettiamo la risposta del senato a questo atto ispettivo, che farà un po di "pulizia" in questo settore, distinguendo chi ha certificazioni fasulle, quindi ha commesso dei reati di tipo penale, come riporta il senatore Aracri nella sua interrogazione:
..."la certificazione di "Operatore Tecnico Subacqueo" o "OTS", con relativa iscrizione al registro sommozzatori presso una Capitaneria di porto rappresenta l'appartenenza ad una categoria professionale tutelata dalle leggi italiane sull'esercizio abusivo di una professione, e in particolare dagli articoli 348 del codice penale, rubricato "Abusivo esercizio di una professione" che recita: «Chiunque abusivamente esercita una professione, per la quale è richiesta una speciale abilitazione dello Stato, è punito con la reclusione fino a sei mesi o con la multa da centotré euro a cinquecentosedici euro», e dall'articolo 110 del codice penale, rubricato "Pena per coloro che concorrono nel reato" che recita: «Quando più persone concorrono nel medesimo reato, ciascuna di esse soggiace alla pena per questo stabilita, salve le disposizioni degli articoli seguenti». Quest'ultima disposizione coinvolge anche le Capitanerie di porto che hanno accettato iscrizioni non conformi a quanto previsto dalla legislazione attuale;" ...

C'è bisogno di un forte segnale che riporta nella legalità, per poter parlare di crescita, un settore che è rimasto indietro ormai da troppo tempo.

venerdì 21 agosto 2015

Una storia Europea

di Manos Kouvakis

"Non so con quali armi verrà combattuta la Terza guerra mondiale ma la Quarta verrà combattuta con clave e pietre" (Albert Einstein). 

Non so se in questo periodo noi viviamo la terza guerra mondiale, caratterizzata dagli attacchi dei terroristi, l'ISIS, il flusso esasperato di immigrati verso l'Europa, la crisi Ucraina, gli scontri fra la Grecia e la Germania sul terreno dell'Euro, lo scombussolamento climatico, la crisi energetica. Di certo non ci si può aspettare una guerra tradizionale e difficilmente una guerra atomica. Ma di certo c'è una continua escalation di eventi che in sordina ogni giorno influenzano il nostro futuro.

Fatti anche piccoli, che potrebbero essere insignificanti se valutati individualmente, ma collocati al posto giusto e nel modo giusto ci mandano segnali di allarme, quotidianamente, e bisogna capire che è arrivata l'ora di tenere alta la nostra attenzione, la guardia, per cercare di capire cosa c'è dietro tutto questo e in che modo influenza la nostra vita.

Uno di questi fatti, potrebbe essere, anche se in modo poco incisivo nel panorama generale, il problema della Grecia, la sua permanenza nell'euro, il terzo piano di "salvamento" che attualmente viene discusso nei tavoli internazionali e l'opposizione costante e ferrea della Germania.

Si deciderà in questi giorni il terzo piano di salvataggio di 85 miliardi, in cambio di tasse e riforme che vengono chieste alla Grecia di Tsipras. L'UE è d'accordo, ad eccezione della Germania di Angela Merkel che ha insistito sino all'ultimo su una uscita controllata della Grecia dall'Europa, passando poi ad una posizione più "morbida" di un prestito ponte molto più limitato. Intanto la Germania ha concluso una operazione da 1,23 miliardi di €, come riporta l'"efimerida tis kiverniseos" Greca, analoga della nostra GURI, portando due compagnie tedesche, in parte con capitale dello stato germanico, alla gestione di alcuni importanti aeroporti greci per i prossimi 30 anni.

Forse tutto questo potrebbe essere più chiaro facendo alcuni piccoli conteggi: La Germania ad oggi ha beneficiato di un guadagno di circa 100 miliardi di € dai prestiti dati fino ad ora alla Grecia, essi dovranno essere restituiti con tanto di interessi, anche se non particolarmente alti (circa il 2,4%) , ma niente regali.

A ciò si aggiunge che la Germania ha beneficiato nel recente passato anche delle disgrazie altrui, visto che i titoli tedeschi crescevano in modo diametralmente opposto tra i Bund tedeschi e quello delle obbligazioni di Atene. Si è notato, da studi fatti su questo specifico argomento, che ogni notizia valeva circa una 20ina di punti base al giorno, è accaduto anche durante gli ultimi avvenimenti, come al primo il rifiuto di Tsipras sull'accettazione della Troica o quando è stato indetto il referendum, in entrambi i casi il rendimento dei Bund tedeschi è aumentato e quello dei titoli greci è sceso, mentre con l'accettazione da parte della Grecia dell'ultimo memorandum, l'andamento si è invertito.

Il rifiuto e la chiusura della Germania della Merkel è una difesa degli interessi Tedeschi. Ma è questa l'Europa che noi vogliamo? e dove ci porterà tutto questo?

Possiamo a questo punto affermare che la Germania è cresciuta sulle spalle di altri paesi, fingendo d'essere quello che non è, cioè la locomotiva dell'Europa, usando l'EURO in un mercato comune per i suoi scopi, evitando così che altri paesi europei potessero "giocare" con le svalutazioni a loro favore, di volta in volta in una Europa con valute diverse. Mentre cosi, in una Europa dove diversi paesi sono impegnati in liti politiche interne, una Germania più attenta, lasciata libera di agire, trova terreno fertile per sviluppare i suoi programmi individuali.

Non a caso paesi più stabili economicamente come l'UK (sterlina) la Norvegia (Corona norvegese) o la Svezia (Corona svedese) sono rimasti fuori dall'euro.

La Germania nel frattempo aumenta il suo Expo, sfruttando a suo vantaggio, anche la posizione geografica nel centro dell'Europa, mentre i paesi del sud, per lo stesso motivo, diventano non competitivi, e sfrutta l'indebolimento dei paesi limitrofi investendo sull'acquisto dei loro titoli di stato aumentando il loro indebitamento.

In tutto questo va considerato anche il fattore energetico. Il governo tedesco intende approntare un quadro normativo, per regolamentare la fratturazione idraulica per la produzione di gas di scisto, un tipo di gas metano derivato da argille, prodotto a profondità tra 2000 e i 4000 metri e raggiungibile solo attraverso tecniche di perforazione particolari come la fratturazione idraulica. 

Questa estrazione, anche se suscita timori per i rischi ambientali, tenta di aggirare la dipendenza 
dal gas russo, che appare sempre più pericolosamente vicina. Energia prodotta sul posto e non acquistata, ma ha il difetto di costi elevati se confrontati con quelli che il mercato internazionale può offrire oggi, e specialmente quello che potrà offrire domani, cioè una energia a costi più bassi, che creerebbero un forte sbilanciamento delle competitività a discapito della Germania.

Anche qui la Grecia diventa un ostacolo per i tedeschi: i piani di Tsipras e quel gasdotto russo, che il premier greco ha ratificato ultimamente e che porterebbe il gas russo a prezzi bassi in Europa, piano che era stato smantellato in passato con i tentativi di farlo passare dall'Ucraina, a ciò si aggiunge la possibilità dello sfruttamento degli enormi giacimenti che si trovano nei mari della Grecia, e tutto ciò fa paura ai tedeschi.

Una Grecia sana, con una crescita interna, potrà investire e far crescere questi progetti, mentre una Grecia affannata, piena di problemi, difficilmente investirà e farà crescere nell'immediato questo settore, rimandando per anni questo scontro sull'acquisizione dell'energia a prezzi concorrenziali. Alla Germania è quello che attualmente rimane come speranza. E il rifiuto del risanamento del debito greco potrebbe essere letto anche sotto questa ottica.

Ma ormai, nel settore energetico, è cominciata una vera e propria rivoluzione, che non si può fermare ma si può provare a rallentare, nell'arco di una 40ina-50ina di anni creerà un polo formato dai paesi europei Grecia, Italia (Sicilia) Malta e Cipro, a cui si aggiungeranno i paesi Africani ed Asiatici che si affacciano nel Mediterraneo, per lo sfruttamento delle riccissime risorse che si trovano in queste acque, che competerà con l'attuale industria petrolifera del Mare del Nord che è “vicina al collasso” per la diminuzione dei prezzi. Situazione che ha portato ad un continuo taglio del personale per risparmiare soldi. Si considera che quasi nessun progetto nel Mare del Nord è redditizio con il petrolio al di sotto dei 60 dollari al barile (http://www.bbc.co.uk/news/business/market_data/commodities/143908/intraday.stm). Cosi nei giacimenti maturi, si comincia a valutare in prospettiva ipotesi di chiusura, per i costi sempre più elevati dell'estrazione.



Se avrà inizio la produzione nel Mar Mediterraneo, con costi di estrazione molto più bassi, questo darà il colpo di grazia ai produttori e quindi anche alla economia di quei paesi dei mari del nord attualmente coinvolti, da diversi decenni, nell'estrazione con conseguenze drammatiche anche per la loro economia.

Tornando alla Grecia, va anche tenuto in considerazione che può contare su alleati forti oltre oceano, che hanno bisogno di difendere la loro stessa supremazia militare nel mar mediterraneo, garantita da decenni di alleanze con lo stato Greco, vista la particolare posizione geografica che occupa nel mediterraneo. Questo permette al governo greco di "assicurarsi" quelle pressioni politiche che possono cambiare gli equilibri in una situazione che poteva sembrare a senso unico, ma che può trasformarsi in una vittoria se si riuscirà a "tagliare" parte del debito greco, cosa impensabile con i governi Greci precedenti, ma che Tsipras sta rendendo possibile, anche se ha dovuto "sacrificare" diverse concessioni.

Forse Tsipras ha messo nella bilancia i pro e i contro, con una visione che non si limita ad oggi ma guarda al domani, un progetto che vede la prosperità del popolo greco in un domani non molto lontano e sa che i sacrifici che chiede al suo popolo sono indispensabili, obbligatori, e rappresentano l'unica soluzione immediata per raggiungere lo scopo finale. Non si tira indietro. E stranamente il PIL greco ha avuto, a sorpresa, un piccolo cenno in positivo, dopo anni.

Una guerra non dichiarata, ma combattuta aspramente in tutte le sedi e in tutti i modi, da chi, da un fronte e dall'altro, difende i suoi interessi di stato.

Ma è solo fra Grecia e Germania in questo momento la disputa? Certo che no. Lo è fra paesi "attenti" e paesi "distratti" a tutto quello che succede quotidianamente a Bruxelles, quest'ultimi sono quelli che non curano i loro interessi nella sede del parlamento Europeo, specialmente quando in patria ci sono problemi e divisioni politiche. Solo se il "problema" colpisce direttamente loro si fanno sentire, emblematico l'assurgere a problema del tema migratorio solo dopo che ha investito direttamente i Paesi forti dell'UE (Germania, Francia, Inghilterra), mentre fino ad ieri il tema era solo ed esclusivamente considerato di periferia. 

Questa è l'Europa dove oggi noi viviamo. Ma è l'Europa che vogliamo?

Forse la protesta di Tsipras, ha seminato oggi un seme che se riuscirà a crescere, porterà presto un cambio di vento, verso una direzione più favorevole a tutti noi, ma dobbiamo remare insieme.

martedì 18 agosto 2015

Corso TOP UP del CEDIFOP

Inizierà giorno 1 settembre il prossimo corso "TOP UP" del CEDIFOP per il livello di OFFSHORE AIR DIVER. Il corso permetterà ai suoi partecipanti l'iscrizione al 2 livello dell'istituendo registro della Regione Sicilia (secondo il DDL 698 "Norme per il riconoscimento della professione e disciplina dei contenuti formativi per l’esercizio delle attività della subacquea industriale") per le attività fuori dall'ambito portuale, per una profondità fino ai - 50 metri (basso fondale).

In Sicilia e nelle piattaforme siciliane i diver che vi opereranno, dopo l'approvazione del DDL 698, dovranno aver realizzato percorsi formativi che assicurano la migliore gestione degli impianti offshore dell'isola, e cioè secondo gli standard formativi che IDSA da alcuni decenni applica nei suoi corsi, come attualmente avviene anche nei percorsi formativi USA dell'ACDE.

IMCA, per essere presente in Sicilia, dovrà inserire l'Italia con la relativa iscrizione nel registro della regione Sicilia, nei livelli 2 (basso fondale) e 3 (alto fondale) nel prossimo suo documento che sostituirà l'attuale D05/15, per accogliere così gli operatori che hanno le carte in regola per lavorare in queste acque.

Nessun altro operatore che ha avuto una formazione inadeguata, incompleta o parziale, che non garantisce la sicurezza e la massima professionalità durante le attività in ambito offshore, e cioè non iscritto nel registro regionale, potrà lavorare in queste acque e negli impianti inshore e offshore che si stanno moltiplicando nelle acque territoriali siciliane.

martedì 4 agosto 2015

DDL 698: L'iter della proposta di legge all'ARS

di Manos Kouvakis

Siamo a pochi giorni dalla chiusura estiva dell’ARS, in attesa di avere notizie sul DDL 698 “Norme per il riconoscimento della professione e disciplina dei contenuti formativi per l'esercizio delle attività della subacquea industriale”, un disegno di legge che, anche se di carattere regionale, è di grande importanza strategica per la sua rilevanza,  perché, ha le caratteristiche affinché l’Italia, tramite il registro della Regione Sicilia, venga annoverata nel documento IMCA D05/15 dove attualmente sono riportati Australia, Brasile, Canada, India, Nuova Zelanda, Sud Africa, mentre i paesi europei sono Svezia, Olanda, Norvegia, Francia e UK tramite la certificazione dell’HSE britannica, con un modello simile a quello che sta per essere proposto per l’Italia tramite la certificazione della Regione Sicilia, con l’approvazione del DDL 698.

Bisogna anche sottolineare che la Sicilia gode di uno statuto speciale e di autonomia legislativa, sancita dalla Legge Costituzionale 26 febbraio 1948, n. 2 “Conversione in legge costituzionale dello Statuto della Regione siciliana, approvato col decreto legislativo 15 maggio 1946, n. 455” che conferisce al DDL 698, una volta approvato definitivamente, il giusto peso normativo, per i riconoscimenti in ambito regionale, nazionale e comunitario.

Ma sembra che per il DDL 698, la cui storia è iniziata il 06 Feb 2014,  tutto vada a rilento. E’ un’impressione giusta? Vediamolo con i numeri:

In questo momento all’ARS ci sono  820 disegni di legge  di cui

75 ancora non Assegnati o in attesa di un  evento
218 assegnati alla Prima Commissione - Affari Istituzionali 
33 assegnati alla Seconda Commissione - Bilancio 
102 assegnati alla Terza Commissione - Attività produttive 
160 assegnati alla Quarta Commissione - Ambiente e Territorio
143 assegnati alla Quinta Commissione - Cultura, Formazione e Lavoro
119 assegnati alla Sesta Commissione - Servizi Sociali e Sanitari


Il DDL 698 è una delle 143 leggi assegnate per l’esame alla V Commissione, dove  è stato già esaminato in data 12 novembre 2014 e il Governo regionale ha espresso parere favorevole durante la votazione dei vari articoli ed emendamenti della proposta legislativa.  Successivamente il DDL 698 è stato inviato alla Commissione Bilancio, ai  sensi dell'articolo  65,  comma 7, del Regolamento  Generale dell'Assemblea Regionale Siciliana, ai fini  della copertura finanziaria, parere espresso dalla II Commissione Bilancio dell’ARS in data 16 luglio 2015.

Come tipologia, il DDL 698, rientra nella categoria Industria ed è il più recente dei 3 disegni di Legge di questa categoria.

Vediamoli insieme partendo da quello più “vecchio”:

1) DDL 285 "Norme urgenti in materia di industria ed iniziative sul sistema del risparmio energetico" del 12 Marzo 2013
Iter
12 Mar 2013 Annunziato Seduta n. 26 AULA
21 Mar 2013 Assegnato per esame Commissione TERZA
21 Mar 2013 Assegnato per parere Commissione QUARTA
Attuale
08 Apr 2013 Annunzio assegnazione Seduta n. 32 AULA

2) DDL 679 "Promozione e organizzazione dei distretti produttivi" del 23 Gennaio 2014
Iter
23 Gen 2014 Annunziato Seduta n. 122 AULA
11 Feb 2014 Assegnato per esame Commissione TERZA
Attuale
18 Feb 2014 Annunzio assegnazione Seduta n. 130 AULA

3) DDL 698 “Norme per il riconoscimento della professione e disciplina dei contenuti formativi per l'esercizio delle attività della subacquea industriale” del 6 febbraio 2014
Iter
06 Feb 2014 Annunziato Seduta n. 124 AULA
11 Feb 2014 Assegnato per esame Commissione QUINTA
18 Feb 2014 Annunzio assegnazione Seduta n. 130 AULA
18 Mar 2014 Esaminato in commissione Seduta n. 142 - Commissione QUINTA
07 Ott 2014 Esaminato in commissione Seduta n. 188 - Commissione QUINTA
12 Nov 2014 Esaminato in commissione Seduta n. 196 - Commissione QUINTA
24 Nov 2014 Inviato Commissione Bilancio
Attuale
16 Lug 2015 Parere espresso Commissione SECONDA Seduta n. 213

Si vede a vista d’occhio, che il DDL 698, nella sua “lentezza” ha fatto e sta facendo passi da gigante.

Ora si aspetta l’ultimo atto, cioè l’apertura di una finestra legislativa per il voto in aula, per completare la trasformazione del DDL 698 in una legge a tutti gli effetti.

Quel momento segnerà l’inizio di un nuovo percorso, per potersi confrontare in ambito europeo e internazionale con gli altri paesi, in un comparto in cui l’Italia ha un ritardo legislativo di ben 37 anni, con 14 disegni di legge presentati al parlamento Nazionale dal 1997 ad oggi e mai trasformati in legge. Ora la Sicilia darà la possibilità di indicare, anche in questo campo, la strada maestra da percorrere affinché l’Italia torni ad essere presente e concorrenziale in ambito Europeo e Internazionale, con un  nuovo modello da imitare per i paesi che ancora non hanno legiferato in questo settore e confrontarsi, ad armi pari, con chi in questo settore è in regola con una legislazione pertinente.

venerdì 31 luglio 2015

33° meeting dell’IDSA a CORK – IRLANDA




(di Manos Kouvakis)




Si terrà, dal 16 al 18 Settembre, a Cork in Irlanda il meeting n. 33 dell’IDSA (International Diving Schools Association), fondata nel 1982, alla quale aderiscono le più importanti Scuole Diving, a livello mondiale, dedite alla formazione di subacquei industriali.

Il meeting è organizzato dalla sezione Diving della Marina Militare Irlandese, http://www.military.ie/en/home/ guidata da Tenente Comandante Tony O'Regan NS, che ospiterà la riunione annuale dell’associazione; l'incontro si svolgerà nella principale base Navale che si trova sull'isola di Haulbowline, sulla costa sud occidentale dell'Irlanda, a Cork, che è la seconda città della Repubblica d'Irlanda e il più grande porto naturale dell’Irlanda. La Sezione Diving, costituitasi sul finire del 1960 utilizza parte dell'isola per l’addestramento, la formazione e la logistica.


Gli incontri avverranno nella sala conferenze presso il National Maritime College of Ireland (NMCI), un moderna e sofisticata istituzione ad un chilometro dalla sezione Diving; l’Istituto ha tutte le strutture necessarie per addestrare il personale marittimo a tutti gli aspetti dell’Offshore e alle operazioni di emergenza


E’ un appuntamento annuale fisso per il CEDIFOP, sempre presente dal 2008 in poi, con l’interscambio di idee ed esperienze fra le scuole full member che aderiscono all’associazione, ma anche con tutti gli altri membri associati e affiliati che partecipano ai meeting per promuovere lo sviluppo di norme internazionali comuni di formazione nella subacquea industriale. Queste riunioni annuali hanno anche la finalità di cooperare e confrontarsi su questioni che possano migliorare le opportunità di inserimento lavorativo per i commercial diver formatisi nelle scuole aderenti all’associazione, ma anche fornire una guida alle aziende, fissando gli standard di immersione nelle varie profondità, migliorando la sicurezza e l’abilitazione dei Contractors a partecipare a bandi di gara oltre i confini nazionali in una situazione di parità.


Con la sua esperienza crescente CEDIFOP ha avuto sempre maggiori spazi all’interno delle riunioni annuali dell’associazione, portando le sue idee all’attenzione internazionale delle scuole che vi partecipano, fino alla proposta di un modello legislativo che fa riferimento all’esperienza siciliana del DDL 698 “Norme per il riconoscimento della professione e disciplina dei contenuti formativi per l’esercizio delle attività della subacquea industriale”, proposto come modello durante il meeting dell’anno scorso ad Oslo (Norvegia) e che sicuramente avrà di nuovo il massimo dell’attenzione anche durante il meeting Irlandese.


Cedifop ha aderito all’associazione nel 2005, superando una serie di audit è diventato full member (cioè abilitato al rilascio delle certificazioni IDSA nel 2009), mantiene ad oggi tale status e risulta essere l’unica scuola Italiana accreditata full member da questa associazione, mentre le altre scuole sono in Asia (1) Africa 1, USA (1) ed Europa (13) di cui una solo in Italia, il CEDIFOP.

giovedì 16 luglio 2015

Una lettura diversa della crisi greca: Tsipras ha perso una battaglia, ma Russia e Cina...

di Manos Kouvakis


tratto da "LA VOCE DI NEW YORK":
http://www.lavocedinewyork.com/Una-lettura-diversa-della-crisi-greca-Tsipras-ha-perso-una-battaglia-ma-Russia-e-Cina-/d/13304/


Il leader greco ha accettato tutte le penalizzazioni per non uscire dall’Eurozona. E il motivo c’è: deve difendere l’accordo con la Russia (gasdotto) e l’accordo con la Cina nel porto del Pireo. Ed è proprio per i suoi rapporti con Russia e Cina che mezza Europa ha cercato di mettere la Grecia fuori dall’Unione. Ma non ci sono riusciti



In questi giorni è iniziata una dura battaglia che ha visto i greci e Tsipras da una parte, contro i tedeschi della Merkel e Schäuble dall’altra. Battaglia ampiamente vinta da questi ultimi con la firma di un trattato umiliante per i Greci. Tsipras ha dovuto difendere con le unghie e con i denti la permanenza della Grecia nell’Euro, accettando alla fine qualsiasi cosa gli è stata proposta. Ha perfino buttato la propria giacca sul tavolo delle trattative dicendo: “Prendete pure questa, tanto non ho nient'altro”

In queste ore si sta cercando di ratificare l’accordo sottoscritto nel Parlamento greco. Con le maggiori TV tedesche in collegamento diretto che seguono, passo dopo passo, le votazioni, traducendo letteralmente le discussioni che avvengono in questi minuti in Grecia. Si sta cercando di trasformare in legge la pesante tassazione che Tsipras ha accettato, per poter così contare, forse, su un piccolo prestito ponte, con l’obiettivo dare respiro alle banche greche che ormai si trovano davanti al baratro del fallimento.

Ma tutto questo è ormai storia che viene ripetuta di continuo da tutti. Io vorrei fare alcune riflessioni su alcuni argomenti, diversi da quelli su cui tutti stanno discutendo in queste ore.

E’ lampante che il piano tedesco era quello di buttare fuori la Grecia dall’Europa e dall’Euro. Tsipras, perdendo una grande battaglia, ha alzato bandiera bianca, accettando tutto quello che gli veniva proposto per salvare la permanenza della Grecia fra i Paesi dell’Euro. E l’ha fatto forse contro ogni previsione, nonostante le richieste del gotha europeo, giorno dopo giorno, diventavano sempre più dure.

Ma perché la Germania vuole questo? Certamente la questione di simpatia c’entra poco, quando tutto ruota attorno ad interessi e affari e la Grecia è coinvolta in moltissime operazioni di questo genere. Eccone alcune.

Tsipras-Putin, asse nell’energia dopo lo stop al progetto South Stream. Tsipras rompe il fronte europeo del


gas aprendo la strada alla partecipazione della Grecia a una pipeline russo-turca per portare in Europa il gas russo, aggirando l'Ucraina. Questo avviene, come già accennato, dopo il fallimento del progetto South Stream (a cui partecipava anche l’Eni, che è tuttora socia al 20% di South Stream Transport Bv, joint venture incaricata di costruire e gestire la tratta offshore nelle acque del Mar Nero). Ma il destino di South Stream (di cui fanno parte anche Gazprom al 50%, più la francese Edf e la tedesca Wintershall, entrambe al 15%) oggi è quanto mai incerto. La Saipem (società del gruppo Eni) che per la tratta sottomarina aveva già cominciato a lavorare grazie a tre contratti di appalto (l'ultimo dei quali, il più ricco, da 2 miliardi di dollari), ha interrotto i lavori per volontà di chi non voleva che arrivasse in Europa il gas russo. Lo stesso Vladimir Putin in persona ha dichiarato da Istanbul, in conferenza stampa col presidente turco Tayyip Erdogan: “Se l'Europa non vuole realizzarlo, non verrà realizzato”.

Sulla stessa linea anche il governo italiano, che molto recentemente ha cambiato orientamento, con il ministro dell'Industria che ha detto che per l'Italia “South Stream non è più nella lista delle priorità”. Ma Tsipras e Putin hanno ripescato questo piano abbandonato, e lo stesso Tsipras, in riferimento alla partecipazione di Atene al progetto del gasdotto che attraverserà la Turchia, ha precisato che ogni Stato membro, “ha diritto a firmare accordi bilaterali in campo energetico”. Questo progetto può assicurare la “sicurezza energetica rispettando le regole sia della Grecia che dell’Unione Europea”.

Tsipras ha più volte sottolineato che la Grecia, pur facendo parte dell’Unione Europea, è un Paese sovrano e quindi ha il diritto di tutelare i propri interessi nazionali in linea “con il suo ruolo geopolitico di Paese mediterraneo e balcanico”, aggiungendo che Atene è contraria alle sanzioni imposte dalla UE a Mosca, una forma di “guerra economica” che non condivide affatto: “Spero - ha affermato il leader greco - che sorga una nuova primavera nelle relazioni tra i nostri due Paesi”.

Dal canto suo, Putin ha detto che la Grecia “può diventare un importante centro di distribuzione” grazie al gasdotto russo-turco che Mosca intende costruire con Ankara dopo la cancellazione del progetto South Stream. “La Grecia però non ci ha chiesto aiuto finanziario”, ha precisato il leader del Cremlino, il quale ha aggiunto che Mosca potrebbe partecipare ad alcuni dei programmi di privatizzazione in Grecia e investire in progetti per la realizzazione di infrastrutture. Il 2016, ha aggiunto, sarà l’anno della valorizzazione dei rapporti culturali fra Russia e Grecia.

A questo va aggiunto che, secondo le ricerche dell’US Geological Survey, che compie importanti studi nel settore, la Grecia potrebbe custodire sotto i suoi mari un tesoro del valore di 600 miliardi di dollari e che, insieme con Israele, Cipro, Libano, Turchia e Siria, potrebbe formare un fortissimo polo nella gestione di queste risorse. In particolare, le riserve sottomarine si troverebbero nelle acque a sud di Creta e avrebbero una portata di ben 3 mila e 500 miliardi di metri cubi di gas naturale, mentre il petrolio ammonterebbe a più di un miliardo di barili. Considerando che nel 2011 l’Europa ha consumato più o meno 500 miliardi di metri cubi di gas, la piccola Grecia potrebbe costituire un’importante fonte alternativa e integrativa rispetto al gas russo.

Una Grecia piena di difficoltà economiche ritarderebbe questo tipo di investimenti. Tale ritardo favorirebbe il polo attualmente esistente fra i Paesi dei mari del Nord che si trovano vicini al collasso. Con il prezzo del greggio in calo, nel Mare del Nord le aziende petrolifere tremano. Così fonti bene informate definiscono l’industria petrolifera britannica nel Mare del Nord. In questo scenario, una Grecia distrutta non sarebbe un pericolo per i prossimi decenni.

Porto di Pireo: durante le privatizzazioni fatte dal 2010 ad oggi, lo Stato greco ha fatto passare nelle mani dei cinesi tutta la gestione del porto di Pireo. I cinesi, con cospicui investimenti, lo hanno trasformato nel principale ingresso di merci che arrivano dalla Cina che poi, una volta sdoganate, vengono smistate in tutta Europa. Attività che subirebbe una battuta di arresto se Pireo uscisse dai confini dell’Europa, con le merci che, una volta arrivate in questo porto, dovrebbero successivamente affrontare la dogana in un altro punto, in un altro Stato, con grossissimi problemi di logistica.


Il porto del Pireo visto dall'alto

Attraverso società come la COSCO (China Ocean Shipping Company) la Cina, nel corso degli ultimi anni, ha portato avanti un'opera di penetrazione economica. La quantità di cargo e container salpati dai porti cinesi è cresciuta, negli ultimi cinque anni, di circa il 35% anno.

Strategia economica e politica, tenendo conto che le imprese cinesi sono società controllate dallo Stato, non possono che andare di pari passo: le scelte economiche sono funzionali alla strategia politica di Pechino e viceversa. Partendo da questa considerazione si comprende in modo chiaro la ragione per cui la COSCO ha scelto di investire in Grecia, assicurandosi per 500 milioni, attraverso la propria controllata COSCO Piraeus Container Terminal S. A., la gestione per 35 anni - e l’opzione per altri cinque - delle banchine II e III del porto del Pireo, cioè lo sbocco a mare della capitale Atene. L’investimento complessivo, comprese le opere di ammodernamento delle banchine, è stato stimato attorno ai 3,4 miliardi, e la banchina III è appena divenuta operativa dopo i lavori di ampliamento (mentre la II era attiva già dal 2009).

Pireo è il più grande porto della Grecia e uno dei più importanti del Mediterraneo orientale. Certamente meno importante, in termini di traffico merci, dei grandi porti del Nord Europa, ma rispetto a questi molto più facilmente alla portata dei container cinesi, attraverso il Canale di Suez. Va poi considerato che la Grecia è vicina a mercati emergenti come quelli della Turchia, dell’Europa orientale e dei Balcani, attraverso i quali le merci cinesi possono raggiungere anche il Nord Europa. Pechino intende usare il Pireo come porta di accesso ai mercati europei, ipotesi confermata dal fatto che negli ultimi anni sempre meno container cinesi sono transitati nei porti di Napoli e di Istanbul, precedenti destinazioni privilegiate. Non a caso la COSCO negli ultimi anni si è mostrata fortemente interessata sia al processo di privatizzazione dell’Autorità Portuale del Pireo che delle ferrovie e degli aeroporti greci. Lo scopo, ovviamente, è quello di creare una corsia di passaggio “protetta” che permetta alle merci cinesi di transitare per le banchine controllate dalla COSCO, dirette verso il cuore degli altri mercati europei, avendo in più la capacità di gestire i flussi commerciali provenienti da altri Paesi.

Immigrazione clandestina: Italia e Grecia sono in questo momento la porta d’ingresso di una grossa percentuale di immigrati clandestini che, tramite il Canale di Sicilia o le isole greche sparse nell’Egeo, riescono ad entrare in Europa. L’uscita della Grecia dall’Europa permetterebbe immediatamente di risolvere il problema dell’immigrazione clandestina, almeno per chi approda in Grecia, diminuendo così di una forte percentuale questi flussi.

Ma tutto queste non sono che piccole riflessioni, che pongono sotto i riflettori diversi un problema ben più grave di complicità e interessi internazionali, che coinvolgono una piccola Grecia. Con un Tsipras che, di fatto, ha rotto equilibri ben consolidati a favore dei Paesi che oggi dominano l’Europa. E l’ha fatto con le sue aperture verso la Russia, come riferisce Bloomberg, che riporta le dichiarazioni di Tsipras secondo cui "la nuova architettura di sicurezza europea deve includere la Russia”. Mentre “la Grecia come Stato membro dell'UE, può essere un ponte tra l'Occidente e la Russia". Tsipras sta diventando il pericolo numero 1 per i potenti dell’Europa che si accaniscono contro il popolo greco che lo ha eletto e supportato con il recente referendum e i sondaggi.

Tsipras ha perso una battaglia, in questi giorni, con l’accettazione delle pesanti condizioni poste dai tedeschi e firmando per un accordo che porta la Grecia ad avere un debito ingestibile. Debito che le nega qualsiasi possibilità di crescita. I grandi d’Europa lo sanno, ma forse non hanno mai letto la storia greca, piena di periodi contrassegnati da grandi problemi che per altri sarebbero stati insuperabili, ma che i greci hanno saputo affrontare. E’ evidente che non hanno visto le immagini recenti di un popolo che si mette a ballare in piazza Sintagma dopo il risultato del recente referendum senza preoccuparsi del domani.

Tsipras ha perso una pesante battaglia, ma la guerra è appena iniziata. E le simpatie maggiori, da parte dei popoli del mondo, non sono indirizzate certamente verso i centri di potere europei.