CEDIFOP

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le foto si riferiscono alle attività del CEDIFOP, nei vari livelli di addestramento

lunedì 28 settembre 2015

Corso TOP UP e il DDL 698

(di Manos Kouvakis)


E’ iniziato l’1 settembre il nuovo corso "Top Up" del Cedifop per il livello di “Offshore Air Diver”. Il corso permetterà ai suoi partecipanti l'iscrizione al 2 livello dell'istituendo registro della Regione Sicilia (secondo il DDL 698 "Norme per il riconoscimento della professione e disciplina dei contenuti formativi per l’esercizio delle attività della subacquea industriale") per le attività fuori dall'ambito portuale, per una profondità fino ai - 50 metri (basso fondale). 

In Sicilia e nelle piattaforme siciliane i diver che vi opereranno, dopo l'approvazione del DDL 698, dovranno aver realizzato percorsi formativi che assicurano la migliore gestione degli impianti offshore dell'isola, e cioè secondo gli standard formativi che IDSA da alcuni decenni applica nei suoi corsi, come attualmente avviene anche nei percorsi formativi USA dell'ACDE. Il disegno di legge 698 presentato, nel mese di febbraio 2014 all’Assemblea Regionale Siciliana è rientrato nel settore Industria, dopo il passaggio nelle varie commissioni, l'organo d'esame finale sarà la ARS. E' nato dall'iniziativa di diversi deputati dell'Assemblea Regionale Siciliana, primo firmatario l'Onorevole Salvatore (Totò) Lentini, Presidente Gruppo Parlamentare Sicilia Democratica per le riforme.

IMCA, per essere presente in Sicilia, dovrà inserire l'Italia con la relativa iscrizione nel registro della regione Sicilia, nei livelli 2 (basso fondale) e 3 (alto fondale) nel prossimo suo che sostituirà l'attuale D05/15, per accogliere così gli operatori che hanno le carte in regola per lavorare in queste acque. Nessun altro operatore che ha avuto una formazione inadeguata, incompleta o parziale, che non garantisce la sicurezza e la massima professionalità durante le attività in ambito offshore, e cioè non iscritto nel registro regionale, potrà lavorare in queste acque e negli impianti inshore e offshore che si stanno moltiplicando nelle acque territoriali siciliane.

sabato 29 agosto 2015

Il percorso del DDL 698

(di Manos Kouvakis)


Il disegno di legge 698 “Norme per il riconoscimento della professione e disciplina dei contenuti formativi per l’esercizio delle attività della subacquea industriale” presentato, nel mese di febbraio 2014 all’Assemblea Regionale Siciliana rientra nel settore Industria, dopo il passaggio nelle varie commissioni, l'organo d'esame finale sarà la ARS.

E' nato dall'iniziativa di diversi deputati dell'Assemblea Regionale Siciliana, primo firmatario l'Onorevole Salvatore (Totò) Lentini, Presidente Gruppo Parlamentare Sicilia Democratica per le riforme, Vice Presidente Commissione III - Attività Produttive, Componente Commissione Esame delle attività dell'Unione Europea, Componente Commissione d'inchiesta e vigilanza sul fenomeno della mafia in Sicilia e parlamentare dell'ARS da due legislature.
Il DDL 698 risponde all’esigenza di regolamentare un settore dove, in Italia manca totalmente una legislazione, sia in ambito regionale che nazionale, cioè per le attività lavorative in ambito subacqueo, al servizio dell’industria, fuori dalle aree portuali. Esso, oltre a colmare il vuoto legislativo, uniformerà questa tipologia di attività che attualmente cambia da distretto a distretto, secondo le ordinanze che alcune capitanerie di porto hanno emanato, in assenza di una legislazione, rendendo, a volte cosi, più complessa e confusionaria l'attività lavorativa del settore.

Il DDL sottolinea che le attività subacquee costituiscono elemento di assoluto rilievo per l’economia ed il sistema produttivo siciliano. Accanto alle attività della subacquea a fini turistici ed amatoriali, che sono escluse dalla proposta legislativa, operano in Sicilia diverse imprese che svolgono le più disparate attività in ambiente marino, quali installazione, manutenzione, rimozione di impianti subacquei, di tubazioni e strutture tecnologiche connesse con le attività portuali, minerarie ed industriali.

Il DDL si propone di adottare una serie di norme che disciplinano lo svolgimento professionale delle attività della subacquea industriale e regolamentano i contenuti ed i percorsi formativi con riguardo alle qualifiche internazionalmente riconosciute, garantendo così la qualità dei servizi offerti e lo svolgimento in condizioni di sicurezza, nel rispetto dell’ambiente e la possibilità di vedere riconosciute le stesse nel mercato del lavoro europeo, anche in relazione al riconoscimento delle qualifiche stante l'attuale ordinamento comunitario (Direttiva 2005/36/CE).

L’articolo 1 reca le generalità della norma, mentre l’articolo 2 reca le definizioni, descrivendo in dettaglio compiti e mansioni degli operatori, con riferimento agli standard comunemente riconosciuti ed adottati nel settore.

L’articolo 3 disciplina le qualifiche professionali, enumerandole nei tre livelli internazionalmente riconosciuti, il primo che abilita ad operare fino a 30 metri di profondità, il secondo che abilita ad operare fino ai 50 metri di profondità (TOP UP) e il terzo, quello di “altofondalista” che abilita ad operare a profondità superiori ai 50 metri.

L’articolo 4 istituisce e disciplina il Registro degli Operatori della Subacquea Industriale, che sarà tenuto presso il Dipartimento regionale del Lavoro, dove potranno iscriversi i soggetti interessati allo svolgimento delle attività disciplinate da questa legge.

L’articolo 5 disciplina i contenuti ed i percorsi formativi necessari per l’iscrizione al Registro. I titoli potranno essere rilasciati da istituti pubblici o enti di formazione professionale accreditati, facendo puntuale riferimento ai contenuti formativi ed ai “tempi di fondo” stabiliti dall’I.D.S.A. Il riconoscimento di titoli rilasciati da altre Regioni, o riconoscibili ai sensi della Direttiva 2005/36/CE, è subordinato alla validità degli stessi in relazione alle rispettive norme ed al rispetto degli eguali standard di formazione e sicurezza.

L’articolo 6 disciplina lo svolgimento delle attività formative in ambito regionale, prevedendo come le stesse debbano conformarsi ai citati standard anche in relazione alle attività eventualmente svolte presso le aziende del settore.

Questo è il percorso che il DDL 698, ha avuto nel parlamento Siciliano fino ad oggi:
Annunciato (presentato) in aula il 06/02/2014.
Assegnato per l'esame alla V Commissione parlamentare (Cultura, Formazione e Lavoro) il 18/02/2014;
dopo diverse sedute di esame alla V Commissione, ha ottenuto il "parere favorevole" del governo regionale;
in data 24/11/2014 viene mandato alla II Commissione parlamentare (Bilancio e Programmazione), dove viene esaminato con esito positivo in data 16/07/2015. In data 28/07/2015 ottiene il voto positivo della V Commissione e viene "esitato" per l'esame in Aula e viene nominato come relatore d'aula (cioè la persona che presenterà il DDL 698 in aula) il presidente della V Commissione parlamentare l'Onorevole Marcello Greco.
Dopo queste fasi di lavori, il DDL 698 per completare il suo iter dovrà essere esaminato ed approvato dall'Aula dove è arrivato con il parere favorevole del governo e il parere positivo delle commissioni V e II, dopodiché sarà inviato al Presidente della Regione per essere pubblicato sulla GURS (Gazzetta Ufficiale della Regione Sicilia) per diventare legge a tutti gli effetti, vista la particolarità dello statuto della Regione Sicilia che gode in Italia di autonomia legislativa.

Quest'ultimo aspetto permetterà al DDL 698, anche se regionale, di avere un ampio riscontro a carattere nazionale e internazionale, perché permette l’iscrizione all’albo di qualsiasi operatore interessato (ambito UE) che abbia effettuato, con corsi specifici, la parte tecnica richiesta per l’iscrizione. L’iscrizione a tale registro, inoltre, è diversa dall’iscrizione al Registro Sommozzatori presso una Capitaneria di Porto, normata e disciplinata dai Decreti Ministeriali del 1979, 1981 e 1982 e valida per le attività lavorative all’interno delle aree portuali, in quanto tali decreti non stabiliscono regole per lavorare nelle acquee interne e fuori dai porti, sia in ambito inshore che in offshore.

Il disegno di legge siciliano completa uno dei tre standard, quelli formativi, che troviamo in ambito internazionale, e che leggiamo anche in un similare Disegno di Legge presentato, nel novembre 2014, al Parlamento nazionale dall'Onorevole Bergamini che riporta: ...“Possiamo dividere in tre tipologie gli standard internazionali che rendono ottimale la gestione di un cantiere offshore nella subacquea industriale, assolutamente diverse fra di loro, ma nello stesso tempo, anche, complementari

1. Standard Formativi (IDSA), IDSA rappresenta l'unica didattica nella subacquea industriale a livello internazionale, cosi come in ambito sportivo abbiamo diverse didattiche PADI, CMAS, SSI, ecc.. E 'interessante sottolineare che percorsi nazionali come quelli provenienti dagli Stati Uniti, Canada, ecc. essi fanno sempre riferimento alla didattica IDSA (esempio l’ACDE/USA: http://www.acde.us )
2. Standard Operativi (IMCA), applicabili nel cantiere (qui rientra anche la normativa UNI 11366 “Sicurezza e tutela della salute nelle attività subacquee ed iperbariche professionali al servizio dell’industria - Procedure operative”)
3. Standard di Sicurezza (HSE), come, per esempio, le norme HSE del Regno Unito
Per il buon funzionamento di un cantiere offshore è intuitivo che le tre tipologie di standard devono coesistere.
IDSA come didattica fornisce un percorso formativo “ideale” per realizzare durante il periodo formativo i vari livelli di addestramento, che senza sostanziali differenze coincidono, a livello mondiale ai tre livelli, che noi abbiamo identificato nel documento dell’ENI SpA del 5 Agosto 2013 “Requisiti HSE per i fornitori di lavori subacquei”...

Nel DDL 698, negli articoli 2, 3 ,5 e 6 viene specificato che titoli rilasciati da altre Regioni, ovvero riconoscibili ai sensi della Direttiva 2005/36/CE, devono essere comunque conformi ai criteri di controllo e vidimazione previsti dalle relative norme dando il giusto peso a questi contenuti sottolineando che “devono essere conformi agli standard formativi internazionali in riferimento ai tempi di immersione e di fondo, stabiliti dalla didattica I.D.S.A. (International Diving Schools Association) per il livello di qualifica richiesta ed agli eventuali ulteriori standard relativi ai contenuti formativi prescritti a livello internazionale in materia di sicurezza e prevenzione, tutela della salute e dell’ambiente”


Il passaggio completo nel DDL 698, lo troviamo al comma 2 dell’articolo 6 che specifica che questi interventi “dovranno essere conformi nei contenuti agli standard internazionalmente riconosciuti dall’International Diving Schools Association (IDSA) e, per le parti eventualmente operate presso le imprese di cui al comma 3 dell’articolo 2, alle prescrizioni e linee guida fissate dalla normativa UNI 11366 “Norme per la sicurezza e la tutela della salute nelle attività subacquee ed iperbariche professionali al servizio dell’industria” e sui controlli che devono essere effettuati per il rispetto di obblighi e requisiti generali in materia di salute sicurezza ed ambiente (HSE), anche in conformità alle linee guida di International Marine Contractors Association (IMCA)”, descrivendo una corretta coesistenza degli standard formativi, operativi e di sicurezza.

E molto importante specificare che IDSA e IMCA si occupano di attività diverse e non possono essere confrontate, ma è ovvio che una loro coesistenza è di grandissima utilità nel settore.
Per gestire con professionalità un cantiere di lavoro è importante che chi vi opera abbia i requisiti di una ottima formazione che viene garantita dall'applicazione degli standard della didattica IDSA durante i percorsi formativi, cosi come l'applicazione degli standard operativi IMCA, nel cantiere, rispettando i criteri HSE di sicurezza.

Dall’altra parte, IMCA, in un documento pubblicato nel suo sito al seguente link: http://www.imca-int.com/media/90582/imca-fs-logo.pdf , specifica che “ Training and certification:

− There are only four training courses for which IMCA offers approval/recognition – Trainee air diving supervisor, Trainee bell diving supervisor, Assistant life support technician and Diver medic. Each requires a training establishment to apply for approval then satisfactorily undergo an audit of its documentation, facilities and course. Once IMCA has confirmed approval/recognition such establishments may use the wording ‘IMCA Approved’ or ‘IMCA Recognised’ in relation to these specific courses only

− No other courses are approved/recognised by IMCA and, therefore, no establishments should state ‘IMCA Approved’ or ‘IMCA Recognised’ in relation to any other course.”
A questo punto è importante sottolineare che, in un documento che IMCA ha indirizzato al CEDIFOP, in data 11 settembre 2013, specifica che “IMCA’s list of recognised diver qualifications only includes qualifications approved by government bodies”, facendo riferimento ad una serie di documenti che IMCA ha pubblicato negli anni, di cui l’ultimo è il D 05/15, nel quale IMCA ha inserito un elenco di paesi che hanno una legislazione specifica per la formazione dei commercial diver che operano in offshore e che hanno il controllo sul loro territorio.

Questa ultima condizione, che l’Italia acquisirebbe con l’approvazione definitiva del DDL 698 “Norme per il riconoscimento della professione e disciplina dei contenuti formativi per l’esercizio delle attività della subacquea industriale”, con la creazione del registro presso l’assessorato Regionale al Lavoro, al quale potranno iscriversi coloro che hanno effettuato corsi di formazione professionale cosi come precedentemente specificato, utilizzando gli standard IDSA e che opereranno nell’ambito delle acque marittime regionali interne e nelle acque marittime non territoriali (offshore), quando alle attività di cui sopra sono connessi interessi regionali o quando alle medesime sono interessate persone e aziende nazionali.

Il riferimento specifico agli standard IDSA, permetterà l’applicazione della Direttiva 2005/36/CE sul riconoscimento dell’iscrizione al suddetto registro per l’intero territorio comunitario, dal momento che la direttiva stessa prevede il riconoscimento degli altri paesi della UE a condizione che esista il controllo dello stato membro nel percorso formativo e che i contenuti di questo percorso non siano inferiori ad un equivalente percorso realizzato nel paese in cui si fa richiesta di accettazione. Questo importante passaggio, permetterà da una parte, di non poter contestare i contenuti formativi di chi è stato inserito nel registro regionale, mentre allo stesso tempo, consentirà legittimamente di respingere l’inserimento di chi si presenta e chiede l’iscrizione avendo fatto dei percorsi con contenuti al di sotto della qualità che prevede tale iscrizione, cosa che negli ultimi anni siamo stati costretti a subire con percorsi formativi realizzati in alcuni paesi della UE, con standard assolutamente inaccettabili, che immettono nel mercato del lavoro operatori con una formazione incompleta e sostanzialmente pericolosa per la sicurezza del cantiere stesso.

In Sicilia e nelle piattaforme siciliane i diver che vi opereranno, dopo l'approvazione del DDL 698, dovranno aver realizzato percorsi formativi che assicurano la migliore gestione degli impianti offshore dell'isola, e cioè secondo gli standard formativi che IDSA da alcuni decenni applica nei suoi corsi, come attualmente avviene anche nei percorsi formativi USA dell'ACDE.
IMCA, per essere presente in Sicilia, dovrà inserire l'Italia con la relativa iscrizione nel registro della regione Sicilia, nei livelli 2 (basso fondale - Surface-Supplied Diver Certificates) e 3 (alto fondale - Closed Bell Divers Certificates) nel prossimo suo documento che sostituirà l'attuale D05/15, per accogliere così gli operatori che hanno le carte in regola per lavorare in queste acque. Nessun altro operatore che ha avuto una formazione inadeguata, incompleta o parziale, che non garantisce la sicurezza e la massima professionalità durante le attività in ambito offshore, e cioè non iscritto nel registro regionale, potrà lavorare in queste acque e negli impianti inshore e offshore che si stanno moltiplicando nelle acque territoriali siciliane.

Questo è il motivo per cui il DDL 698, è facilmente esportabile in paesi come Spagna, Grecia, Cipro, ed altri, che attualmente non hanno una legislazione specifica per l’offshore diving, o hanno una legislazione non recepita dall'IMCA.
Nello stesso modo il DDL 698, supportato dalla Direttiva 2005/36/CE, permetterà al possessore del tesserino della regione Sicilia per i livelli inshore e offshore di lavorare presso un paese UE e potrà essere respinto solo se si dimostrerà che la certificazione posseduta è di un livello inferiore rispetto a quella rilasciata in quel paese, cosa che ritengo impossibile, vista l'alta qualità della didattica IDSA.

Dovrebbe essere questo lo spunto, anche, per una maggiore collaborazione fra le varie scuole full member IDSA, che attualmente realizzano gli stessi programmi, definendo fra loro dei protocolli di collaborazione, approvati dall’IDSA per i livelli di iscrizione per i 0-30 (Inshore air diver), 30-50 metri (offshore air diver) o quelli di altofondale (offshore sat diver).

E’ altrettanto ovvio, che per quando riportato nel D 05/15 dell’IMCA, IDSA non potrebbe avere un riconoscimento diretto, perché non rappresenta un Paese che può legiferare, ma una didattica. La stessa IMCA, in un documento dal titolo “Competence Assessment of Experienced Surface Supplied Divers” del 25 May 2004, con il quale ha creato una quasi impossibile procedura da applicare a quei contractors IMCA che si trovano nei paesi non menzionati nel documento D-05/15, con il quale abilita 4 centri, il Diving Diseases Research Centre (UK), l'Interdive (UK) il KB Associates (Singapure) e il National Hyperbaric Centre (UK) ad operare presso le sedi dei Contractors IMCA che hanno sede nei paesi non riportati nel documento D-05/15, esclusivamente per i loro dipendenti di lunga durata che non sono cittadini di paesi che rientrano fra quelli del D-05/15, specifica nel capitolo 7 “The Assessment” che “The assessment should be based upon the IDSA standards – modules A (Preparatory), C (standard surface supply) and D (deep surface supply).”

mercoledì 26 agosto 2015

Una giornata di attività dal corso OTS del CEDIFOP con la didattica IDSA

di Manos Kouvakis


Abbiamo preso come esempio una giornata del mese di Novembre 2015, giornata del corso per OTS che inizierà il 21 Settembre, a Palermo.

La giornata prevede 8 ore di esercitazioni pratiche con una immersione in area portuale.

Le 8 ore di attività formative saranno gestite dai docenti Costantino Francesco e Lorico Luca del CEDIFOP.
La materia è "Addestramento subacqueo".

La giornata inizia alle ore 8.00 e fino alle 9.00 si procede con codice di attività P and B (P = Preparazione delle attrezzatura e spostamento verso il sito di immersione,  B = Briefing del/degli Istruttori)

Dalle ore 9.00 fino alle ore 13.00 si procede con codice di attività SCUBA and SSDE (Surface) B4.3 : a, b, c, d, e - B4.4 : a, b, c - C5.2 : a, b, c

Legenda:

B4 : EMERGENZE SUBACQUEE

Scopo : Comprendere ed applicare le procedure necessarie per affrontare un emergenza, sia come subacqueo che come membro di un team di subacquei:

Sottosezione : B4.3 In qualità di subacqueo in stand by l'allievo deve essere abile nel :

( a ) Vestirsi completamente e rapidamente, in accordo con le caratteristiche del sito e le condizioni ambientali.
( b ) Entrare in acqua velocemente non appena il supervisor ne da autorizzazione.
( c ) Seguire la cima guida fino a raggiungere il subacqueo in difficoltà.
( d ) Effettuare il recupero di emergenza in base alle attrezzatura a disposizione e le caratteristiche ambientali.
( e ) Recuperare il subacqueo in difficoltà sulla piattaforma di immersione.

Sottosezione : B4.4 Come membro del team di superficie l'allieve deve essere abile nel :

( a ) Assistere nel recupero dall'acqua del subacqueo in difficoltà. ( b ) Entrare in acqua in seguito all'autorizzazione al recupero.

e

C5 : EMERGENZE SUBACQUEE

Scopo : Comprendere ed applicare le procedure necessarie per affrontare un emergenza, sia come subacqueo che come membro di un team di subacquei:

Sottosezione C 5.2 In qualità di stand by in acqua, l'allievo deve essere abile nel:

( a ) Raggiungere il compagno in caso di emergenza.

( b ) Effettuare il recupero di emergenza in base alle attrezzatura a disposizione e le caratteristiche ambientali.

( c ) Recuperare il subacqueo in difficoltà ed aiutarlo durante le operazioni di recupero sulla barca di appoggio


Dalle ore 13.00 fino alle ore 14.00 si procede con codice di attività IO and AE (IO = Osservazioni orali degli Istruttori e valutazione alla fine di ogni sessione di addestramento pratico - AE Valutazione in seguito a sessioni specifiche di addestramento pratico - guarda 'Detailed programme IDSA Level 2')

Dalle ore 14.00 pausa pranzo fino alle ore 15.00

Dalle ore 15.00 alle ore 16.00 si procede con codice di attività ECC (Operazioni di pulizia e cura delle attrezzature. Manutenzione straordinaria) utilizzando le sotto-sessioni dei moduli IDSA B8 : a, b, d - C9 : a, b, d, e*

cioè (legenda):

B8 : MANUTENZIONE E RIPARAZIONE

Scopo : Conoscere ed eseguire la manutenzione ordinaria di:

( a ) Mute -
( b ) Attrezzatura personale -
( d ) Compressori di alta e bassa pressione e loro filtri d'aria

e

C9 : MANUTENZIONE E RIPARAZIONE

Scopo : Saper effettuare manutenzione ordinaria sulle seguenti attrezzature:

( a ) Pannelli riduttori. -
( b ) Caschi per immersione con fornitura d'aria in continua ed a richiesta.
( d ) Ombelicali -
( e ) Sistemi di comunicazione

Nell'ultima ora si ripete l' ECC con B8 : a, b, d - C9 : a, b, d, e* e si conclude la giornata con EI (extra IDSA - firma dei registri e compilazioni di moduli vari)

Per noi è una giornata normale, come tante altre, durante i corsi e nei vari livelli di insegnamento della nostra scuola. Questo esempio è anche il motivo per cui non possiamo accettare titoli da OTS che non seguono questa didattica per proseguire la preparazione, nei livelli successivi di addestramento (saldatore /TOP UP/altofondale) con noi.

domenica 23 agosto 2015

La Categoria degli OTS è tutelata dalle leggi italiane

(di Manos Kouvakis)

Ancora in attesa di risposta l'Interrogazione parlamentare al senato del senatore Aracri, sull'accettazione di corsi OTS "fasulli" da parte di alcune capitaneria di porto in Italia.

In particolare l'atto di Sindacato Ispettivo n° 4-02769, presentato il 7 ottobre 2014 (http://www.senato.it/japp/bgt/showdoc/showText…), fra le altre cose, dice:
..."si è constatato che moltissime Capitanerie di porto negli ultimi anni abbiano accettato "certificati" non conformi a quanto sopra, specialmente quelli rilasciati in seguito ad esami effettuati con procedimenti meramente privati, senza che all'interno delle commissioni di esame partecipassero rappresentanti delle istituzioni così come previsto dalla legge;
vi sono certificazioni rilasciate a seguito di corsi realizzati in 17 giorni con inclusi gli esami finali o, addirittura, corsi di 4 week-end; certificazioni che non vengono repertoriate e registrate presso un ente pubblico ma recano solo con la firma di un rappresentate dell'ente o di un assessore provinciale che li sigla in data successiva allo svolgimento degli esami all'interno dell'ente" ...

Aspettiamo la risposta del senato a questo atto ispettivo, che farà un po di "pulizia" in questo settore, distinguendo chi ha certificazioni fasulle, quindi ha commesso dei reati di tipo penale, come riporta il senatore Aracri nella sua interrogazione:
..."la certificazione di "Operatore Tecnico Subacqueo" o "OTS", con relativa iscrizione al registro sommozzatori presso una Capitaneria di porto rappresenta l'appartenenza ad una categoria professionale tutelata dalle leggi italiane sull'esercizio abusivo di una professione, e in particolare dagli articoli 348 del codice penale, rubricato "Abusivo esercizio di una professione" che recita: «Chiunque abusivamente esercita una professione, per la quale è richiesta una speciale abilitazione dello Stato, è punito con la reclusione fino a sei mesi o con la multa da centotré euro a cinquecentosedici euro», e dall'articolo 110 del codice penale, rubricato "Pena per coloro che concorrono nel reato" che recita: «Quando più persone concorrono nel medesimo reato, ciascuna di esse soggiace alla pena per questo stabilita, salve le disposizioni degli articoli seguenti». Quest'ultima disposizione coinvolge anche le Capitanerie di porto che hanno accettato iscrizioni non conformi a quanto previsto dalla legislazione attuale;" ...

C'è bisogno di un forte segnale che riporta nella legalità, per poter parlare di crescita, un settore che è rimasto indietro ormai da troppo tempo.

venerdì 21 agosto 2015

Una storia Europea

di Manos Kouvakis

"Non so con quali armi verrà combattuta la Terza guerra mondiale ma la Quarta verrà combattuta con clave e pietre" (Albert Einstein). 

Non so se in questo periodo noi viviamo la terza guerra mondiale, caratterizzata dagli attacchi dei terroristi, l'ISIS, il flusso esasperato di immigrati verso l'Europa, la crisi Ucraina, gli scontri fra la Grecia e la Germania sul terreno dell'Euro, lo scombussolamento climatico, la crisi energetica. Di certo non ci si può aspettare una guerra tradizionale e difficilmente una guerra atomica. Ma di certo c'è una continua escalation di eventi che in sordina ogni giorno influenzano il nostro futuro.

Fatti anche piccoli, che potrebbero essere insignificanti se valutati individualmente, ma collocati al posto giusto e nel modo giusto ci mandano segnali di allarme, quotidianamente, e bisogna capire che è arrivata l'ora di tenere alta la nostra attenzione, la guardia, per cercare di capire cosa c'è dietro tutto questo e in che modo influenza la nostra vita.

Uno di questi fatti, potrebbe essere, anche se in modo poco incisivo nel panorama generale, il problema della Grecia, la sua permanenza nell'euro, il terzo piano di "salvamento" che attualmente viene discusso nei tavoli internazionali e l'opposizione costante e ferrea della Germania.

Si deciderà in questi giorni il terzo piano di salvataggio di 85 miliardi, in cambio di tasse e riforme che vengono chieste alla Grecia di Tsipras. L'UE è d'accordo, ad eccezione della Germania di Angela Merkel che ha insistito sino all'ultimo su una uscita controllata della Grecia dall'Europa, passando poi ad una posizione più "morbida" di un prestito ponte molto più limitato. Intanto la Germania ha concluso una operazione da 1,23 miliardi di €, come riporta l'"efimerida tis kiverniseos" Greca, analoga della nostra GURI, portando due compagnie tedesche, in parte con capitale dello stato germanico, alla gestione di alcuni importanti aeroporti greci per i prossimi 30 anni.

Forse tutto questo potrebbe essere più chiaro facendo alcuni piccoli conteggi: La Germania ad oggi ha beneficiato di un guadagno di circa 100 miliardi di € dai prestiti dati fino ad ora alla Grecia, essi dovranno essere restituiti con tanto di interessi, anche se non particolarmente alti (circa il 2,4%) , ma niente regali.

A ciò si aggiunge che la Germania ha beneficiato nel recente passato anche delle disgrazie altrui, visto che i titoli tedeschi crescevano in modo diametralmente opposto tra i Bund tedeschi e quello delle obbligazioni di Atene. Si è notato, da studi fatti su questo specifico argomento, che ogni notizia valeva circa una 20ina di punti base al giorno, è accaduto anche durante gli ultimi avvenimenti, come al primo il rifiuto di Tsipras sull'accettazione della Troica o quando è stato indetto il referendum, in entrambi i casi il rendimento dei Bund tedeschi è aumentato e quello dei titoli greci è sceso, mentre con l'accettazione da parte della Grecia dell'ultimo memorandum, l'andamento si è invertito.

Il rifiuto e la chiusura della Germania della Merkel è una difesa degli interessi Tedeschi. Ma è questa l'Europa che noi vogliamo? e dove ci porterà tutto questo?

Possiamo a questo punto affermare che la Germania è cresciuta sulle spalle di altri paesi, fingendo d'essere quello che non è, cioè la locomotiva dell'Europa, usando l'EURO in un mercato comune per i suoi scopi, evitando così che altri paesi europei potessero "giocare" con le svalutazioni a loro favore, di volta in volta in una Europa con valute diverse. Mentre cosi, in una Europa dove diversi paesi sono impegnati in liti politiche interne, una Germania più attenta, lasciata libera di agire, trova terreno fertile per sviluppare i suoi programmi individuali.

Non a caso paesi più stabili economicamente come l'UK (sterlina) la Norvegia (Corona norvegese) o la Svezia (Corona svedese) sono rimasti fuori dall'euro.

La Germania nel frattempo aumenta il suo Expo, sfruttando a suo vantaggio, anche la posizione geografica nel centro dell'Europa, mentre i paesi del sud, per lo stesso motivo, diventano non competitivi, e sfrutta l'indebolimento dei paesi limitrofi investendo sull'acquisto dei loro titoli di stato aumentando il loro indebitamento.

In tutto questo va considerato anche il fattore energetico. Il governo tedesco intende approntare un quadro normativo, per regolamentare la fratturazione idraulica per la produzione di gas di scisto, un tipo di gas metano derivato da argille, prodotto a profondità tra 2000 e i 4000 metri e raggiungibile solo attraverso tecniche di perforazione particolari come la fratturazione idraulica. 

Questa estrazione, anche se suscita timori per i rischi ambientali, tenta di aggirare la dipendenza 
dal gas russo, che appare sempre più pericolosamente vicina. Energia prodotta sul posto e non acquistata, ma ha il difetto di costi elevati se confrontati con quelli che il mercato internazionale può offrire oggi, e specialmente quello che potrà offrire domani, cioè una energia a costi più bassi, che creerebbero un forte sbilanciamento delle competitività a discapito della Germania.

Anche qui la Grecia diventa un ostacolo per i tedeschi: i piani di Tsipras e quel gasdotto russo, che il premier greco ha ratificato ultimamente e che porterebbe il gas russo a prezzi bassi in Europa, piano che era stato smantellato in passato con i tentativi di farlo passare dall'Ucraina, a ciò si aggiunge la possibilità dello sfruttamento degli enormi giacimenti che si trovano nei mari della Grecia, e tutto ciò fa paura ai tedeschi.

Una Grecia sana, con una crescita interna, potrà investire e far crescere questi progetti, mentre una Grecia affannata, piena di problemi, difficilmente investirà e farà crescere nell'immediato questo settore, rimandando per anni questo scontro sull'acquisizione dell'energia a prezzi concorrenziali. Alla Germania è quello che attualmente rimane come speranza. E il rifiuto del risanamento del debito greco potrebbe essere letto anche sotto questa ottica.

Ma ormai, nel settore energetico, è cominciata una vera e propria rivoluzione, che non si può fermare ma si può provare a rallentare, nell'arco di una 40ina-50ina di anni creerà un polo formato dai paesi europei Grecia, Italia (Sicilia) Malta e Cipro, a cui si aggiungeranno i paesi Africani ed Asiatici che si affacciano nel Mediterraneo, per lo sfruttamento delle riccissime risorse che si trovano in queste acque, che competerà con l'attuale industria petrolifera del Mare del Nord che è “vicina al collasso” per la diminuzione dei prezzi. Situazione che ha portato ad un continuo taglio del personale per risparmiare soldi. Si considera che quasi nessun progetto nel Mare del Nord è redditizio con il petrolio al di sotto dei 60 dollari al barile (http://www.bbc.co.uk/news/business/market_data/commodities/143908/intraday.stm). Cosi nei giacimenti maturi, si comincia a valutare in prospettiva ipotesi di chiusura, per i costi sempre più elevati dell'estrazione.



Se avrà inizio la produzione nel Mar Mediterraneo, con costi di estrazione molto più bassi, questo darà il colpo di grazia ai produttori e quindi anche alla economia di quei paesi dei mari del nord attualmente coinvolti, da diversi decenni, nell'estrazione con conseguenze drammatiche anche per la loro economia.

Tornando alla Grecia, va anche tenuto in considerazione che può contare su alleati forti oltre oceano, che hanno bisogno di difendere la loro stessa supremazia militare nel mar mediterraneo, garantita da decenni di alleanze con lo stato Greco, vista la particolare posizione geografica che occupa nel mediterraneo. Questo permette al governo greco di "assicurarsi" quelle pressioni politiche che possono cambiare gli equilibri in una situazione che poteva sembrare a senso unico, ma che può trasformarsi in una vittoria se si riuscirà a "tagliare" parte del debito greco, cosa impensabile con i governi Greci precedenti, ma che Tsipras sta rendendo possibile, anche se ha dovuto "sacrificare" diverse concessioni.

Forse Tsipras ha messo nella bilancia i pro e i contro, con una visione che non si limita ad oggi ma guarda al domani, un progetto che vede la prosperità del popolo greco in un domani non molto lontano e sa che i sacrifici che chiede al suo popolo sono indispensabili, obbligatori, e rappresentano l'unica soluzione immediata per raggiungere lo scopo finale. Non si tira indietro. E stranamente il PIL greco ha avuto, a sorpresa, un piccolo cenno in positivo, dopo anni.

Una guerra non dichiarata, ma combattuta aspramente in tutte le sedi e in tutti i modi, da chi, da un fronte e dall'altro, difende i suoi interessi di stato.

Ma è solo fra Grecia e Germania in questo momento la disputa? Certo che no. Lo è fra paesi "attenti" e paesi "distratti" a tutto quello che succede quotidianamente a Bruxelles, quest'ultimi sono quelli che non curano i loro interessi nella sede del parlamento Europeo, specialmente quando in patria ci sono problemi e divisioni politiche. Solo se il "problema" colpisce direttamente loro si fanno sentire, emblematico l'assurgere a problema del tema migratorio solo dopo che ha investito direttamente i Paesi forti dell'UE (Germania, Francia, Inghilterra), mentre fino ad ieri il tema era solo ed esclusivamente considerato di periferia. 

Questa è l'Europa dove oggi noi viviamo. Ma è l'Europa che vogliamo?

Forse la protesta di Tsipras, ha seminato oggi un seme che se riuscirà a crescere, porterà presto un cambio di vento, verso una direzione più favorevole a tutti noi, ma dobbiamo remare insieme.

martedì 18 agosto 2015

Corso TOP UP del CEDIFOP

Inizierà giorno 1 settembre il prossimo corso "TOP UP" del CEDIFOP per il livello di OFFSHORE AIR DIVER. Il corso permetterà ai suoi partecipanti l'iscrizione al 2 livello dell'istituendo registro della Regione Sicilia (secondo il DDL 698 "Norme per il riconoscimento della professione e disciplina dei contenuti formativi per l’esercizio delle attività della subacquea industriale") per le attività fuori dall'ambito portuale, per una profondità fino ai - 50 metri (basso fondale).

In Sicilia e nelle piattaforme siciliane i diver che vi opereranno, dopo l'approvazione del DDL 698, dovranno aver realizzato percorsi formativi che assicurano la migliore gestione degli impianti offshore dell'isola, e cioè secondo gli standard formativi che IDSA da alcuni decenni applica nei suoi corsi, come attualmente avviene anche nei percorsi formativi USA dell'ACDE.

IMCA, per essere presente in Sicilia, dovrà inserire l'Italia con la relativa iscrizione nel registro della regione Sicilia, nei livelli 2 (basso fondale) e 3 (alto fondale) nel prossimo suo documento che sostituirà l'attuale D05/15, per accogliere così gli operatori che hanno le carte in regola per lavorare in queste acque.

Nessun altro operatore che ha avuto una formazione inadeguata, incompleta o parziale, che non garantisce la sicurezza e la massima professionalità durante le attività in ambito offshore, e cioè non iscritto nel registro regionale, potrà lavorare in queste acque e negli impianti inshore e offshore che si stanno moltiplicando nelle acque territoriali siciliane.