CEDIFOP

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le foto si riferiscono alle attività del CEDIFOP, nei vari livelli di addestramento

lunedì 23 gennaio 2012

Esami corso OTS del CEDIFOP

Il 17 e 18 Gennaio 2012 si sono svolti gli esami del corso 01/PA/2011, per OTS, del Cedifop. La Commissione di Esami, nominata con Decreto Assessoriale n. 48/F.P./GEST del 16/01/2011, composta dal Funzionario Dipartimento Istruzione e Formazione Professionale Urso Francesca, in qualità di Presidente, dal (CP) C.C. Caddemi Luciano, nominato dalla Capitaneria di Porto di Palermo e dai due docenti del Cedifop Vinciguerra Marcello e Costantino Francesco ha esaminato con successo i 20 gli allievi arrivati da tutta Italia e dall’estero per frequentare il corso: Amiante Luigi (Gioia Tauro -RC), Arena Ermes (Messina), Arena Valerio (Messina), Azzara Aurelio (Messina), Costanza Matteo (Palermo), D'Alessandro Antonio (Nardò - LE), Ferrero Tommaso (Brindisi), Fiumanò Cristian (Messina), Giardina Davide (Messina), Iacono Dimitri (Sassari), Lisini Riccardo (Oristano), Nozary Hossein (Teheran - Iran), Oteri Giovanni (Messina), Paglialonga Antonio (Nardò - LE), Picciolo Vincenzo (San Paulo - Brasile), Santoro Manuel (Palermo), Stagno Antonio (Milazzo - ME), Terrano Antonio (Stromboli-Lipari), Trischitta Antonino (Messina) e Trivellato Paolo (Latisana -UD). I nuovi Ots, potranno iscriversi al Registro Sommozzatori del Ministero dei Trasporti gestito dalle Capitanerie di Porto sul territorio nazionale, per ottenere il “Libretto di Ricognizione” rilasciato dalle capitanerie stesse in base al Decreto Ministeriale 13 gennaio 1979 “Istituzione della categoria dei sommozzatori in servizio locale”


giovedì 19 gennaio 2012

Modifiche al decreto legislativo 3 aprile 2006 n. 152, in materia di promozione degli investimenti offshore


1. L'articolo 6, comma 17, primo periodo, del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, è sostituito dal seguente: "Ai fini della tutela dell'ambiente e dell'ecosistema, sono vietate le attività di ricerca, di prospezione nonché di coltivazione di idrocarburi liquidi e gassosi di cui agli articoli 4, 6 e 9 della legge 9 gennaio 1991, n. 9, da svolgersi all'interno delle acque delimitate dal perimetro delle aree protette di cui al Decreto 27 aprile 2010 del Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare e successive modificazioni e integrazioni; nel caso di istituzione di nuova area protetta restano efficaci i titoli abilitativi già rilasciati alla data di inserimento della stessa nell'elenco di cui al decreto 27 aprile 2010 e sue modifiche e integrazioni".

2. All'articolo 6, comma 17, secondo e quarto periodo, del decreto legislativo 3 aprile 2006 n. 152, le parole "dodici miglia" sono sostituite con le parole "cinque miglia".

3. All'articolo 6, comma 17, secondo periodo, del decreto legislativo 3 aprile 2006 n. 152, le parole "linee di base" sono sostituite con le parole "linee di costa".

4. All'articolo 6, comma 17, sesto periodo, del decreto legislativo 3 aprile 2006 n. 152, dopo le parole "stessa data" sono aggiunte le seguenti parole "in base ai quali possono essere rilasciati i provvedimenti conseguenti o comunque connessi ai titoli stessi, comprese le proroghe e il rilascio delle concessioni conseguenti a un rinvenimento in un permesso di ricerca già rilasciato prima della data di entrata in vigore del presente comma o, in caso lo stesso permesso ricada in una area protetta di nuova istituzione, prima della data di inserimento nell'elenco di cui al decreto 27 aprile 2010 e sue modifiche e integrazioni".

5. Le attività di cui all'articolo 53 del Decreto del Presidente della Repubblica 24 maggio 1979, n.886, sono svolte secondo le norme vigenti, le regole di buona tecnica di cui alla norma UNI 11366.


RELAZIONE 
Le modifiche proposte riguardano l'articolo 6, comma 17, del decreto legislativo n. 152/2006, come introdotto dal decreto legislativo n. 128/2010.

La disposizione vigente disciplina due tipologie di divieti: il primo, inerente lo svolgimento di attività riguardanti gli idrocarburi sia liquidi che gassosi in mare all'interno del perimetro delle aree marine e costiere a qualsiasi titolo protette per scopi di tutela ambientale, in virtù di leggi nazionali, regionali o in attuazione di atti e convenzioni internazionali e nelle zone di mare poste entro dodici miglia marine dal perimetro esterno di tali aree; il secondo, relativo ai soli idrocarburi liquidi nella fascia marina compresa entro cinque miglia dalle linee di base delle acque territoriali lungo l'intero perimetro costiero nazionale.

La norma ha avuto rilevanti impatti economici sulle attività del settore e ha ingenerato dubbi interpretativi e applicativi di varia natura, senza peraltro apportare un significativo miglioramento della tutela ambientale.
L'intervento normativo ha lo scopo di specificare l'ambito di estensione del divieto mediante il riferimento esplicito all'Elenco ufficiale delle aree protette di cui al Decreto 27 aprile 2010 del Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare; viene inoltre chiarita la funzione protettiva della norma, confinata allo spettro di mare sovrastante il sottosuolo marino.

Si vuole, ancora, rendere possibili le attività di ricerca e prospezione di idrocarburi in una area più vicina alle coste senza compromettere l'ecosistema che è, in ogni caso, già protetto dalle stringenti normative nazionali di tutela ambientale. Il limite proposto delle 5 miglia appare adeguato a garantire la protezione ambientale rispetto alle attività di ricerca e prospezione salvaguardandone al contempo le ricadute economiche non solo per le imprese del settore ma anche per lo Stato e gli enti locali. Così come il riferimento alle linee di costa anziché alle linee di base rende omogeneo l'impianto della norma e ne garantisce un'applicazione parametrata a un dato fisico certo, le linee di costa, piuttosto che convenzionale e incerto, come le linee di base.

Con l'ultima modifica si vuole, infine, porre rimedio a una questione interpretativa, relativa all'efficacia dei titoli abilitativi già rilasciati in relazione all'esercizio dell'attività mineraria già in essere, peraltro oggetto di una richiesta di intervento in sede consultiva del Consiglio di Stato, ancora non emesso. In questo modo si garantisce la tutela dei diritti acquisiti da parte degli operatori del settore e la salvaguardia della legittima aspettativa degli operatori impegnati nella ricerca.

In termini generali, la norma in oggetto ha provocato conseguenze fortemente negative sugli investimenti nel settore estrattivo nazionale, in un settore che ha visto nel 2009 investimenti che hanno superato il miliardo di euro e che contribuisce in maniera significativa alla formazione di un patrimonio di know how di altissima specializzazione attraverso investimenti per circa 300 milioni di euro l'anno nella ricerca, coinvolgendo università e politecnici.

I divieti imposti sfavoriscono il rimpiazzo della produzione nazionale di petrolio e gas naturale dei giacimenti maturi, che attualmente contribuisce a circa il 6% del fabbisogno nazionale di petrolio e gas. La produzione di idrocarburi in Italia assicura una strategica fonte di approvvigionamento di materie prime a fronte di una dipendenza estera del1'84%. Inoltre, la disposizione oggetto di modifica ha comportato i seguenti effetti:

- riduzione degli investimenti in tecnologie e servizi forniti dalle imprese italiane con un crollo dei progetti in corso, stimabile in circa 3-4 miliardi di euro nei prossimi anni, con abbandono degli investimenti in corso sul territorio italiano da parte delle imprese italiane ed estere operanti nel settore (recente esempio la EXXON);
- riduzione dei posti di lavoro nel settore stimabile in 65 mila addetti di cui 15 mila direttamente coinvolti nell'attività nazionale;
- riduzione del 50% del gettito fiscale nell'arco di 3-4 anni, nel 2009 il solo settore E&P e per la sola attività in Italia (escludendo l'indotto), contribuisce alla fiscalità per oltre un miliardo e 200 milioni di euro l'anno comprensivo di royalties e canoni. Sono state stimate minori entrate fiscali a seguito della disposizione in oggetto per circa 600 milioni euro l'anno.

Si sottolinea come lo sviluppo delle attività di prospezione e coltivazione di idrocarburi sia tra i parametri oggetto di valutazione da parte delle Agenzia di rating per la stima della solidità economica degli Stati. A titolo esemplificativo, si rileva che tra le ragioni che hanno indotto, lo scorso 9 settembre, Standard & Poor's ad alzare il rating di Israele ad 'A+' da 'A', c'è stata proprio la decisione del governo israeliano di sviluppare le attività di ricerca e prospezione degli idrocarburi nelle proprie acque territoriali.

Con le modifiche proposte si ritiene che saranno a breve riavviati investimenti da parte di 20 operatori per oltre 4 miliardi di euro. Sarà evitato, inoltre, un contenzioso relativo agli affidamenti ingenerati per titoli abilitativi rilasciati e sospesi, con conseguente esposizione debitoria dello Stato a titolo risarcitorio per danno emergente e per lucro cessante - stimabile per non meno di 300 milioni di euro -, nonché relativa alle spese di decommissioning degli impianti esistenti.

L'ultimo comma riguarda lo sviluppo e la promozione delle attività offshore. Le aziende italiane che si dedicano ai lavori subacquei sono più di 1.500, con un fatturato di oltre 700 milioni di euro per il solo settore degli idrocarburi offshore in acque nazionali e all'estero. Al fine di favorire la crescita e la concorrenzialità degli operatori italiani che operano nel settore, soprattutto nel mercato internazionale, si rende necessario completare il quadro normativo di riferimento. Infatti, l'articolo 53 del Decreto del Presidente della Repubblica 24 maggio 1979, n.886, mentre prescrive che, ai fini della sicurezza e salute dei lavoratori, le operazioni da effettuarsi con l'impiego di operatori subacquei devono essere effettuate nel rispetto delle norme specifiche in materia e delle regole della buona tecnica, nulla specifica in merito alle effettive modalità di conduzione delle stesse. Per questi motivi, il rinvio esplicito alla norma UNI 11366 "Sicurezza e tutela della salute nelle attività subacquee e iperbariche professionali al servizio dell'industria" fornirà un puntuale riferimento alla gestione delle attività subacquee che, per la specificità ambientale che le caratterizza, necessita di norme specifiche che possano garantire il raggiungimento dei più alti livelli di sicurezza a tutti i lavoratori subacquei e la possibilità di concorrere sul mercato internazionale con proprie norme e regole senza dover ricorrere ad organizzazioni straniere per le omologazioni delle procedure operative aziendali, necessarie per partecipare alle gare di appalto internazionali.

venerdì 6 gennaio 2012

Collaborazione Italia/Norvegia per la riuscita del primo corso Italiano per il TOP UP secondo gli standard della didattica IDSA


Con gli esami del 01/12/2011, svolti a Palermo, si è concluso il primo corso pilota per il TOP UP, che ha visto la collaborazione delle due scuole full member IDSA, che hanno permesso non solo di completare un percorso secondo rigidi standard previsti dalla didattica IDSA, ma anche di superare, per la prima volta in Italia, uno stallo che da anni impediva a strutture italiane di raggiungere tali livelli.

Un percorso, abbastanza complesso, partito grazie alla autorizzazione dell'Assessorato Regionale dell’Istruzione e della Formazione Professionale Siciliano, che ha autorizzato lo svolgimento di questo corso pilota, riconoscendo la validità della didattica IDSA, monitorando le attività svolte con i suoi uffici di controllo, ispettorato del lavoro e ufficio provinciale del lavoro, come garanzia di un corso che ha visto gli allievi del CEDIFOP, e per la prima volta in Italia, completare questo percorso.

Gli allievi del CEDIFOP, che avevano precedentemente seguito corsi per OTS, portando a completamento i tempi previsti dalla didattica IDSA per SCUBA e SSDE, cioè le immersioni dalla superficie, hanno completato il modulo 3 della didattica IDSA con una serie di immersioni fra i -30 e -50 metri, in collaborazione con ALPE SUB srl, principalmente al campo boe ENI ed ESSO di Palermo, con una serie di specifiche esercitazioni, basate sull'utilizzo delle tabelle US NAVY 6. Gli allievi si sono soffermati più volte nell'intervento dello stand by dal basket a profondità prossime ai -50 metri, e sulle procedure di emergenza in caso di assenza di comunicazioni e in caso di subacqueo inconscio sul fondo.

Successivamente gli allievi, accompagnati da un docente del CEDIFOP, si sono trasferiti presso la scuola (IDSA) NYD di OSLO, per il completamento del percorso formativo, secondo gli accordi fra le due scuole, integrando con una serie di esercitazioni specifiche le attività svolte a Palermo, secondo la didattica IDSA, del tipo: uso della campana aperta (open bell), uso della muta ad acqua calda (hot water suit), esercitazioni del tipo "salto in camera" (dive surface decompression), immersioni SSDE con temperature intorno ai 0° C e infine introduzione al corso di saturazione (altofondale) con trasferimento dalla campana chiusa (closed bell) alla TUP (Transfer Under Pressure). Questo stage, voluto fortemente dal CEDIFOP, oltre ad arricchire la formazione degli allievi con un percorso integrativo svolto presso una delle migliore scuole attualmente esistenti in Europa, ha tracciato le linee guida per un corso con validità internazionale per le immersioni in offshore fino ai -50 metri, secondo standard internazionali vigenti.

A fine stage, gli allievi del CEDIFOP, hanno ottenuto una certificazione individuale ed integrativa dalla NYD con specifiche delle attività svolte, che sarà integrata al certificato di qualifica professionale rilasciato dalla Regione Siciliana e alla Card dell’IDSA per il level 3, dove sono state riportate congiuntamente le 2 scuole frequentate, CEDIFOP (Palermo/Italia) e NYD (Oslo/Norvegia).

L’obbiettivo principale che si è posto CEDIFOP, con lo svolgimento di questo corso in Italia, è quello di indicare una strada che valorizzi i percorsi fatti in Italia, a livello internazionale, visto che una specifica legislazione a livello nazionale, è ferma al lontano 1982, motivo che ha provocato, in varie regioni Italiane, anche per la mancanza di uno specifico controllo regionale, la proliferazione di corsi e titoli assolutamente insufficienti per quello che attualmente è considerato normale in altri stati europei e non, a cui la Regione Siciliana ha contribuito in maniera determinante facendosi garante della correttezza formativa in questo percorso formativo.

Non va comunque dimenticato, che anche se in Italia manca una legislazione specifica, l’esigenza forte di colmare questo vuoto, la possiamo vedere in una serie di ordinanze emanate da diverse capitaneria di porto, che sempre più numerose, prendono le distanze da immersioni sportive, camuffate da immersioni di subacquea industriale, bandendo l’uso dell’erogatore, dell’immersione in coppia e tecniche della subacquea sportiva, lontane dai principi della subacquea industriale. Anche la normativa UNI 11366, pubblicata nel 2010 ha timidamente cominciato a introdurre questi principi. Nel parlamento Italiano, tre proposte legislative presentate, pressano sull’esigenza di una suluzione legislativa di questo problema, che negli ultimi anni ha provocato diversi morti in Italia, fino a indurre il parlamentare Onorevole Aldo Di Biagio a seguito dell’ennesimo incidente verificatosi in un cantiere subacqueo, durante il suo intervento in aula, alla Camera dei Deputati, sull’ordine dei lavori del 28 Aprile 2011, a sottolineare la gravità dell’attuale situazione in Italia, con il seguente passaggio del discorso: “Mi assumo ogni responsabilità nell’affermare con certezza e risolutezza che la promulgazione e conseguente applicazione di queste disposizioni avrebbe potuto salvare la vita a questo giovane. Si continua a parlare di sicurezza sul lavoro, come di un diritto cogente ed inviolabile di ogni cittadino. Ma le norme a tutela di essa restano spesso inapplicate o addirittura inesistenti per motivi puramente burocratici. Il mio è un invito alla riflessione, alla responsabilità e alla sensibilità di ognuno di noi e del Governo affinché si proceda rapidamente alla conclusione di questo iter e si dia finalmente giustizia ai tanti – troppi – morti per l’incuria del nostro ordinamento.” (http://nuovo.camera.it/412?idSeduta=469&resoconto=stenografico&tit=00080&fase=)

Importantissimo diventa a questo punto sottolineare che ENI spa, nella sua lettera HSE/SIC Prot. 16 del 21/05/2008, attualmente in vigore in Italia, dal titolo “Requisiti HSE per i subappaltatori di lavori subacquei”, nelle pagine 9 e 10, descrive esattamente l’obbligatorietà di applicare questa tipologia di norme, nelle immersioni che prevedono lavori offshore fino ai -30 metri, con intervento dalla superficie, e l’obbligatorietà del TOP UP (uso della campana aperta o del basket) per tutte le attività in basso fondale dai -30 ai -50 metri, mentre per le immersioni oltre i -50m prevede l'utilizzo dei sistemi di saturazione per l'alto fondale, sotto forma di un "sistema integrato per immersioni profonde", adeguatamente certificato e sottoposto a manutenzione, conformemente a quanto richiesto dalle Società di Classificazione competenti in PVHO.
 di Manos Kouvakis 

giovedì 5 gennaio 2012

Northern Awarded UK Offshore Licence

Northern is pleased to announce that NP Solent Limited, a wholly owned subsidiary, has been awarded part blocks 98/13 and 98/14 in the UK 26th Licensing Round.

The new licence is located offshore adjacent to Northern's Isle of Wight onshore licence, PEDL 240, awarded in May 2008. The part blocks 98/13 and 98/14 cover the offshore extension from PEDL 240 of a prospect that has been mapped prior to 2008 using both seismic and well data and is located in the same petroleum basin as the Wytch Farm oil field.

There is no firm drilling commitment attached to the licence award.

The licensees in part blocks 98/13 and 98/14 are:

  • NP Solent Ltd 62.5% (Operator)
  • Magellan Petroleum (UK) Ltd 22.5%
  • Encore Oil Plc 7.5%
  • Montrose Industries Ltd 5.0%
  • Oil & Gas Investments Ltd 2.5%
(A map of the licence is being placed on the Northern website, www.northpet.com)

Derek Musgrove, Managing Director of Northern said:

“We are very pleased to have been offered part blocks 98/13 and 98/14. This allows the Joint Venture to evaluate the oil and gas potential of the mapped well defined prospect that extends from the Isle of Wight into the English Channel. This award is the result of competitive bids under the 26th Licensing Round.

Northern recognises that the prospect is in an Area of Outstanding Natural Beauty (AONB) and a Heritage Coast. At Northern we well understand the attendant challenges that are posed in conducting field operations in an environmentally safe and responsible manner. To date, Northern has an exemplary track record for its drilling operations, the most recent of which was Markwells Wood-1, completed in January 2011, which is currently undergoing flow testing operations in West Sussex."

In accordance with the AIM Rules – Guidance for Mining and Oil & Gas Companies, the information contained in this announcement has been reviewed and signed off by the Exploration and Technical Director of Northern, Mr Graham Heard CGeol FGS, who has over 30 years experience as a petroleum geologist.

mercoledì 4 gennaio 2012

Brevetto IMCA per DIVER MEDIC



Corso DIVER MEDIC Brevetto IMCA al CEDIFOP, 
dal 19/01/2012 al 28/01/2012









Brevetto IMCA 
per
DIVER MEDIC


Informazioni per il prossimo corso DIVER MEDIC/IMCA del CEDIFOP
Durata: 10 giorni (inclusi esami) - ore 60
numero Max di partecipanti: 10
orario giornaliero: 08.00 - 14.00

Certificazione rilasciata a fine corso, previo esame finale: Brevetto DIVER MEDIC/IMCA
costo: € 1.200.00

Docenti del corso:
Parte Tecnica: Vinciguerra Marcello/ Costantino Francesco (ore 39)
Parte medica: Dott. Casagrande Massimiliano (ore 9)

Commissione Esami:
Parte Tecnica: Costantino Francesco/Vinciguerra Marcello
Parte medica: Dott.ssa Vernotico Laura

Per prenotazioni e informazioni scrivere a:
CENTRO STUDI CEDIFOP
Molo Sammuzzo, Porto di Palermo
90139 Palermo
oppure telefonare ai numeri: 091.426935 - 338.3756051


Rilascio Certificazioni visite Internazionali IMCA
(modulo D-20/IMCA)
Si possono prenotare le visite, con la Dott.ssa Vernotico Laura,
per il rilascio del modulo D-20/IMCA presso CEDIFOP
Per prenotazioni e informazioni :
Dott.ssa LAURA VERNOTICO

Specialista in Medicina dello Sport e Medicina del Nuoto e delle Attività Subacquee
Ordine dei Medici di Fdi Ferrara n°3656

Mobile 338 3097509
E-Mail : info@lauravernotico.com


lunedì 2 gennaio 2012

CEDIFOP: Resoconto di quello che abbiamo realizzato durante il 2011

  1. n. 2 corsi per OTS
  2. n. 2 corsi IMCA per DIVER MEDIC
  3. un corso per la certificazione IDSA level 2
  4. un corso per il TOP UP
inoltre
  • sono stati pubblicati n. 42 articoli fra riviste e giornali vari che parlano del CEDIFOP
  • siamo diventati un centro IMCA ufficiale per il DIVER MEDIC
  • la Regione Sicilia ha adottato ufficialmente la didattica IDSA per la formazione degli OTS in Sicilia
  • siamo diventati unico centro in Italia ed uno dei 15 centri nel mondo abilitati al rilascio delle certificazioni IDSA
  • abbiamo realizzato stage sull'attività dei commercial diver con le scuole Palermitane: IPCL "Ninni Cassarà", ITIS "A.Volta" e la scuola elementare "E.Salgari"
  • abbiamo stilato un protocollo d'intesa con la scuola Norvegese NYD di Oslo
  • abbiamo partecipato attivamente al 29 meeting internazionale dell'IDSA realizzato a KARLSKRONA (SVEZIA) 
  • abbiamo gettato le basi affinché diverse iniziative importantissime, si definiscano durante il 2012