CEDIFOP

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le foto si riferiscono alle attività del CEDIFOP, nei vari livelli di addestramento

venerdì 31 ottobre 2014

Le norme volontarie (UNI) e la norma 11366: Dove può essere applicata?

di Manos Kouvakis
Direttore CEDIFOP
Membro comitato di sicurezza UNI e del Gruppo di Lavoro per la norma 11366
Membro IMCA per la divisione diving Diving per l’Europa ed Africa
Full member IDSA


Sin dal 2010 CEDIFOP è Socio Effettivo dell’UNI – Ente Nazionale Italiano di Unificazione, partecipa attivamente nella commissione sicurezza e in particolare nei tre organi tecnici dei gruppi di lavoro: GL “Sicurezza nelle attività subacquee ed iperbariche industriali”, che si occupa della norma 11366 “; ”Metodi e sistemi di gestione della salute e sicurezza sul lavoro” e ”Dispositivi di protezione delle vie respiratorie”.

UNI (www.uni.com ) è un’associazione privata riconosciuta dallo Stato e dall’Unione Europea, che studia, elabora, approva e pubblica le norme tecniche volontarie – le cosiddette “norme UNI” – in tutti i settori industriali, commerciali e del terziario. Annovera come soci imprese, professionisti, associazioni, enti pubblici, centri di ricerca, istituti scolastici ed altri.

Svolge un’attività di normazione, a livello nazionale, con una struttura multilivello composta da circa 1.100 organi tecnici (commissioni, sottocommissioni, gruppi di lavoro) e da alcune organizzazioni esterne indipendenti (gli Enti Federati), creando norme che vengono utilizzate, o dei cui effetti beneficeranno diverse categorie come produttori, utilizzatori, professionisti, commercianti, ecc.

Possiamo definire una norma, semplicemente come un documento che dice “come fare bene le cose”, garantendo sicurezza, rispetto per l’ambiente e prestazioni certe.

Secondo il Regolamento UE 1025 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 25 ottobre 2012 sulla normazione europea, per “norma” si intende: “una specifica tecnica, adottata da un organismo di normazione riconosciuto, per applicazione ripetuta o continua, alla quale non è obbligatorio conformarsi”.

Le norme, quindi, sono documenti che definiscono le caratteristiche (dimensionali, prestazionali, ambientali, di qualità, di sicurezza, di organizzazione ecc.) di un prodotto, processo o servizio, secondo lo stato dell’arte e sono il risultato del lavoro di decine di migliaia di esperti in Italia e nel mondo. Esse sono caratterizzate dalla consensualità: deve essere approvata con il consenso di coloro che hanno partecipato ai lavori; democraticità: tutte le parti economico/sociali interessate possono partecipare ai lavori e, soprattutto, chiunque è messo in grado di formulare osservazioni nell’iter che precede l’approvazione finale; trasparenza: UNI segnala le tappe fondamentali dell’iter di approvazione di un progetto di norma, tenendo il progetto stesso a disposizione degli interessati; e volontarietà: le norme sono un riferimento che le parti interessate si impongono spontaneamente.

Spesso, tra la normazione tecnica e la legislazione esiste un rapporto stretto, a volte inevitabile, ma anche complesso. Se infatti l’applicazione delle norme tecniche non è di regola obbligatoria, quando queste vengono richiamate nei provvedimenti legislativi può intervenire un livello di cogenza, delimitato pur sempre dal contesto di riferimento.

Va inoltre sottolineato che tutte le norme UNI sono protette da diritto d’autore, legge 22 aprile 1941 N. 633 e successivi aggiornamenti; esso prevede il divieto della riproduzione, anche parziale, delle norme e dei prodotti UNI su qualsiasi supporto: cartaceo, elettronico, magnetico ed altri, senza preventiva autorizzazione scritta da parte dell’UNI.

Questo rientra nel settore commerciale dell’UNI che da associazione privata gestisce e vende le norme che i suoi soci hanno creato. L’utilizzo di queste norme è condizionato al pagamento di una royalty.




Nel 2010, il gruppo di lavoro “Sicurezza nelle attività subacquee ed iperbariche industriali” ha creato la norma UNI 11366 del 2010, dal titolo “Sicurezza e tutela della salute nelle attività subacquee ed iperbariche professionali al servizio dell’industria”, alla quale ha fatto riferimento il presidente Monti nel Decreto Sviluppo del 2012 – articolo 21 – (Modifiche al decreto legislativo 3 aprile 2006 n. 152, in materia di promozione degli investimenti offshore) - comma 3: “Le attività di cui all’articolo 53 del Decreto del Presidente della Repubblica 24 maggio 1979, n.886, sono svolte secondo le norme vigenti, le regole di buona tecnica di cui alla norma UNI 11366″.

Questo passaggio fa riferimento al D.P.R. (Decreto del Presidente della Repubblica) 24 maggio 1979, n. 886 “Integrazione ed adeguamento delle norme di polizia delle miniere e delle cave, contenute nel decreto del Presidente della Repubblica 9 aprile 1959, n. 128, al fine di regolare le attività di prospezione, di ricerca e di coltivazione degli Idrocarburi nel mare territoriale e nella piattaforma continentale” (GU n.114 del 26-4-1980 – Suppl. Ordinario), dove leggiamo al Capo VII “Impiego di Operatori Subacquei” Art. 53.

Prescrizioni generali: “Le prestazioni lavorative in immersione per il posizionamento della piattaforma, per l’ispezione e la manutenzione delle attrezzature sommerse o per lavori assimilabili, devono essere effettuate solamente da personale esperto e fisicamente idoneo, diretto da un responsabile di comprovata capacità, nel rispetto delle norme specifiche in materia e delle regole della buona tecnica….”; ma tutto ciò non fa della norma UNI una “legge”, come spesso erroneamente si riporta sull’obbligatorietà dell’applicazione della normativa all’interno delle aree portuali o in ambito inshore, ecc; inoltre anche qui la parte dedicata alla formazione degli operatori rimane al margine della normativa stessa.

Essa rimane quindi sempre una norma di carattere volontario nell’applicazione, mentre va sottolineato che il rapporto della norma con il Decreto Sviluppo del 2012, è delimitato, così come la legislazione attuale prevede, dal contesto di riferimento, e cioè “Integrazione ed adeguamento delle norme di polizia delle miniere e delle cave, al fine di regolare le attività di prospezione, di ricerca e di coltivazione degli Idrocarburi nel mare territoriale e nella piattaforma continentale”, attività che devono essere svolte secondo le regole di buona tecnica di cui alla norma UNI 11366.

Tutto ciò, non trasforma la norma UNI 11366 in una legge, e per di più non è prescritta l’applicazione, ad eccezione delle applicazioni di carattere volontario, al di fuori degli ambiti previsti e citati nel Decreto Sviluppo del 2012, come l’ambito inshore o l’ambito portuale dove operano gli OTS in servizio locale definiti con il DM 13/01/1979 perché il loro campo operativo si limita all’interno delle aree portuali, o nell’ambito degli OSS (operatore scientifico subacqueo), pescatori, corallari, ecc.

Unica eccezione potrebbe diventare la Regione Sicilia, dove attualmente con il Disegno di legge n. 698 “Norme per il riconoscimento della professione e disciplina dei contenuti formativi per l’esercizio delle attività della subacquea industriale”, in esame all’Ars, si amplia il campo applicativo della norma UNI 11366 all’ambito delle acque marittime regionali e interne e delle acque marittime non territoriali (offshore), quando alle attività di cui sopra sono connessi interessi regionali o quando alle medesime sono interessate persone e aziende nazionali, prescrivendo nell’articolo 6 comma 2 (che fa riferimento alla normativa UNI 11366), che “… per le parti eventualmente operate presso le imprese di cui al comma 3 dell’articolo 2, alle prescrizioni e linee guida fissate dalla normativa UNI 11366 …” allargando l’applicazione della suddetta norma ai cantieri in ambito offshore, inshore e acque interne.

sabato 25 ottobre 2014

Progetto Comenius “H2o – The Essential of Life”

(di Manos Kouvakis)


Nell’ambito del Progetto Comenius “H2o – The Essential of Life” del Programma Socrates che prevede nel triennio 2013 – 2015 un minimo di 24 mobilità nei paesi che partecipano al progetto (Germania, Danimarca, Inghilterra, Spagna, Ungheria e Italia), il Liceo Linguistico Statale “Ninni Cassarà”, presso la propria sede di via Don Orione, in collaborazione con il Centro Studi CEDIFOP, ha organizzato giovedì 23 ottobre una giornata, per attività esplicative inerenti il mare e attinenti al progetto, durante la quale si è parlato delle tecniche e dei percorsi formativi di subacquea sportivo ricreativa e di subacquea industriale.


Gli allievi ospiti, dal 22 al 24 Ottobre 2014 presso il Liceo Linguistico Statale “Ninni Cassarà”, delle scuole partner, erano accompagnati dai docenti Malene Bukdahl e Jan Rasmussen per la Danimarca, dall’Ungheria Nora Laky e Peter Gaal, dall'Inghilterra Jemma Smith e PaulLynn, dalla Spagna Alex Cabanell e Deli Lloren, dalla Germania Eva Koos e Wiltrud Schulte-Eppendorf, per l’Italia erano presenti la Referente del progetto prof.ssa Rossella Scalone , e le prof.sse Rossella Marchica, Carmen Schillaci e Cinzia Savettieri, che hanno collaborato alla riuscita della manifestazione.


Da parte del CEDIFOP, i docenti Francesco Costantino, Luca Lorico, Hossein Nozary e Marco Sabella hanno presentato, in lingua inglese, le attività del CEDIFOP, avvalendosi di proiezioni video riguardanti le attività del centro nelle varie fasi di addestramento dei “commercial diver” secondo la didattica internazionale IDSA, sottolineando che fra le scuole Full Member IDSA, come il CEDIFOP per l’Italia, in Danimarca, a Copenhaghen, c’è la “Royal Danish Navy Diving School”; in Inghilterra “Interdive” a Plymouth e “The National Hyperbaric Centre” ad Aberdeen in Scozia; mentre in Spagna la “Oceanos Escuela de Buceo Profesional SL” a Barcellona , che realizzano programmi simili per chi vuole intraprendere questo percorso.


La collaborazione del CEDIFOP con il Liceo Linguistico Statale “Ninni Cassarà”, iniziata nel 2008 con il progetto "Un mare... di risorse", viene rinsaldata annualmente in occasione di simili manifestazioni.

giovedì 23 ottobre 2014

Master Universitario di II livello in Medicina Subacquea ed Iperbarica - Anno Accademico 2014/2015

di Manos Kouvakis

E' iniziata la fase programmatica del Master Universitario di II livello in Medicina Subacquea ed Iperbarica, programmato dall’Università degli Studi di Palermo, per l'Anno Accademico 2014/2015, realizzato presso il Consorzio Universitario di Trapani con Laboratorio di ricerca in Medicina Subacquea presso il Villino Nasi a Trapani, con il patrocinio morale gratuito del CEDIFOP, SIMSI e DAN EUROPE.

Nell'ambito delle iniziative che precedono l'inizio delle attività formative, alla presenza del Magnifico Rettore prof. Roberto Lagalla e del Dott. Francesco Paolo Sieli, Presidente della Società Mediterranea di Medicina dello Sport, Direttore della Scuola Internazionale di Medicina dello Sport del Centro Ettore Majorana di Erice, Responsabile del Master di II livello in Medicina Subacquea ed Iperbarica dell’Università degli Studi di Palermo e Coordinatore del Dipartimento di Medicina dello Sport dell’Università Popolare di Trapani ed Erice, venerdì 24 ottobre p.v. alle ore 10,00, presso l'edificio 19, in viale delle Scienze a Palermo saranno presentati ufficialmente i Master dell'offerta formativa dell'Università degli Studi di Palermo per l'Anno Accademico 2014/2015.

Il programma del suddetto Master, in accordo con le linee con linee guida europee ECHM-EDTC, è diretto all’acquisizione di fondamentali strumenti tecno-scientifici e conoscenze specifiche di ordine biomedico, fisico e tecnologico, sia teoriche che pratiche, finalizzate alla formazione del Medico Subacqueo ed Iperbarico.

Inoltre nel pool accademico sono presenti tra i Relatori qualificate figure professionali della S.I.M.S.I., del DAN Europe e del CEDIFOP che contribuiranno alla ottimale riuscita del programma formativo.

Il Master Universitario di II livello in Medicina Subacquea ed Iperbarica di Trapani vuole essere una forza incentivante all’affermazione della professionalità del Medico Subacqueo ed Iperbarico. Esso ha una durata annuale di 1500 ore di attività, e attribuisce 60 crediti formativi universitari ai partecipanti. Possono martecipare un minimo di 10 e un massimo di 20 medici lauereati in medicina e chirurgia.

La domanda per l'accesso dovrà essere consegnata entro il 21 novembre 2014, alla segreteria master di viale delle Scienze dell'Università degli Studi di Palermo, edificio n.3, tel. 091.23890618

lunedì 20 ottobre 2014

Medicina subacquea, vertice nazionale a Trapani

Medicina subacquea, vertice nazionale a Trapani
Riunione in Sicilia della Simsi per promuovere lo scambio di dati scientifici. Tra gli argomenti trattati anche il ddl in discussione all'Ars sugli OTS

Avvisatore Marittimo del Mediterraneo - mercoledì 15.10.2014

(di Manos Kouvakis)

sabato 18 ottobre 2014

sabato 11 ottobre 2014

Non tutti i corsi OTS sono uguali

di Manos Kouvakis


SENATO DELLA REPUBBLICA - 07 Ottobre 2014 - Atto di sindacato ispettivo n. 4-02769


Era in aria da parecchio tempo, e alla fine al Senato della Repubblica è stato presentato dal Senatore Francesco Aracri l’ Atto di Sindacato Ispettivo n° 4-02769, Pubblicato il 7 ottobre 2014, nella seduta n. 324, indirizzato al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. (http://www.senato.it/japp/bgt/showdoc/showText?tipodoc=Sindisp&leg=17&id=804120 ) per sottolineare che ci sono dei percorsi formativi, realizzati in alcune regioni, per OTS (Operatore tecnico Subacqueo) che non hanno le caratteristiche previste dalla legislazione Italiana per essere accettati dalle varie Capitanerie di Porto sul territorio nazionale per l’iscrizione al Registro Sommozzatori, secondo le indicazioni del Decreto Ministeriale 13 gennaio 1979 “Istituzione della categoria dei sommozzatori in servizio locale "...vi sono certificazioni rilasciate a seguito di corsi realizzati in 17 giorni con inclusi gli esami finali o, addirittura, corsi di 4 week-end; certificazioni che non vengono repertoriate e registrate presso un ente pubblico ma recano solo con la firma di un rappresentate dell'ente o di un assessore provinciale che li sigla in data successiva allo svolgimento degli esami all'interno dell'ente;..." 

Specifica il Senatore F. Aracri nel suo Atto di Sindacato Ispettivo che "....la certificazione di "Operatore Tecnico Subacqueo" o "OTS", con relativa iscrizione al registro sommozzatori presso una Capitaneria di porto rappresenta l'appartenenza ad una categoria professionale tutelata dalle leggi italiane sull'esercizio abusivo di una professione, e in particolare dagli articoli 348 del codice penale, rubricato "Abusivo esercizio di una professione" che recita: «Chiunque abusivamente esercita una professione, per la quale è richiesta una speciale abilitazione dello Stato, è punito con la reclusione fino a sei mesi o con la multa da centotre euro a cinquecentosedici euro», e dall'articolo 110 del codice penale, rubricato "Pena per coloro che concorrono nel reato" che recita: «Quando più persone concorrono nel medesimo reato, ciascuna di esse soggiace alla pena per questo stabilita, salve le disposizioni degli articoli seguenti». Quest'ultima disposizione coinvolge anche le Capitanerie di Porto che hanno accettato iscrizioni non conformi a quanto previsto dalla legislazione attuale..." 



In conclusione si chiede l’intervento del Ministero delle Infrastrutture e Trasporti, anche presso le Capitanerie di Porto sul territorio nazionale per le dovute verifiche del caso, e in particolare "...si chiede di sapere:
quali orientamenti il Ministro in indirizzo intenda esprimere in riferimento a quanto esposto e, conseguentemente, quali iniziative voglia intraprendere, nell'ambito delle proprie competenze, per porre rimedio all'annosa questione inerente alla certificazione di "operatore tecnico subacqueo";
se intenda effettuare dei controlli specifici, per la verifica e l'individuazione di chi sia iscritto al registro senza una documentazione formativa legittima, volti a contrastare le iscrizioni illecite;
se voglia provvedere all'emanazione di una circolare esplicativa, indirizzata a tutte le Capitanerie di porto, per la regolamentazione delle nuove iscrizioni e il controllo dei requisiti di chi è già iscritto nel rispettivo registro sommozzatori...." 

La Legge quadro del 21 dicembre 1978, n. 845 (in materia di formazione professionale) specifica che al termine dei corsi di formazione professionale, volti al conseguimento di una qualifica, gli allievi che vi abbiano regolarmente partecipato sono ammessi alle prove finali per l'accertamento dell'idoneità conseguita. Tali prove finali, devono essere svolte di fronte a commissioni esaminatrici, composte nei modi previsti dalle leggi regionali, delle quali dovranno comunque far parte esperti designati dalle amministrazioni periferiche del Ministero della pubblica istruzione e del Ministero del lavoro e della previdenza sociale. Con il superamento delle prove finali gli allievi conseguono attestati, rilasciati dalle regioni, in base ai quali gli uffici di collocamento assegnano le qualifiche valide ai fini dell'avviamento al lavoro e dell'inquadramento aziendale. Gli attestati di cui sopra costituiscono titolo per l'ammissione ai pubblici concorsi. 

Naturalmente corsi della durata di alcuni giorni, senza il controllo degli organi dello stato/regioni non possono mai essere conformi con queste indicazioni, anche perché senza un controllo degli organi ispettivi, durante le attività formative che devono essere dotate di registri di presenza/assenza vidimati dagli organi regionali e la partecipazione di un funzionario pubblico nella commissione di esame finale, che convalida la successiva registrazione dell’attestato presso un ente pubblico, essi sono dei semplici “brevetti” e non “attestati di qualifica professionale” come prescrive il DM del 13/01/1079. 

Si sottolinea che le scuole hanno la facoltà di realizzare questi corsi (purché non riportino sul documento rilasciato a fine percorso dichiarazioni fuorvianti sulla validità di esso), ma sono le Capitanerie di Porto che non dovrebbero accettare tale documentazione senza approfondire la validità e regolarità del percorso formativo effettuato dal richiedente l’iscrizione al Registro Sommozzatori. 

La Regione Sicilia, che è una regione a statuto speciale, - Legge Costituzionale 26 febbraio 1948, n. 2 “Conversione in legge costituzionale dello Statuto della Regione siciliana, approvato col decreto legislativo 15 maggio 1946, n. 455” - è l’autorità competente in materia di formazione professionale sul territorio siciliano, per il rilascio degli attestati di qualifica professionale, e subordina le attività formative ai controlli degli organi ispettivi dell’Ispettorato del Lavoro, dell’Ufficio Provinciale del Lavoro (U.P.L.), e ogni corso di qualifica professionale si conclude con un Esame Finale innanzi una Commissione esaminatrice istituita con Decreto emanato dall'Assessorato Regionale dell’Istruzione e della Formazione Professionale. Gli attestati rilasciati vengono repertoriati e vidimati dal C.P.I. dell’Assessorato Regionale dell’Istruzione e della Formazione Professionale della Regione Siciliana, e (nell’angolo in basso a destra) riportano il numero di registrazione dell’attestato presso un ufficio pubblico (Centro per l’Impiego dell’Assessorato del Lavoro), la data e il timbro della regione Sicilia/Italia. 

Vista l’importanza dell’argomento, l’Italia, che è fra i paesi più importanti in Europa per sviluppo costiero e anche all’estero (vedi ENI spa) nel settore delle attività di subacquea industriale, è fondamentale dare segnali precisi e coerenti, laddove esiste una grande confusione a discapito della sicurezza e professionalità degli operatori del settore. 

Accogliamo con speranza l’atto ispettivo del senatore F. Aracri, sperando che abbia un seguito, come richiesto, da parte del Ministero e si regolamenti l’attività formativa di questo settore che porterà sicuramente benefici all'intera categoria.

venerdì 10 ottobre 2014

A Trapani tre giorni sull’attività subacque e sulla medicina iperbarica

di Manos Kouvakis

Si è svolto a Trapani, dal 2 al 4 ottobre 2014, il 21° congresso nazionale della SIMSI (Società Italiana Medicina Subacquea ed Iperbarica), nata nel 1977 per promuovere l’acquisizione e lo scambio di dati scientifici nel campo delle attività subacquee e delle applicazioni dell’iperbarismo attraverso ricerche, pubblicazioni ed incontri.


La SIMSI è riconosciuta, a livello internazionale, tra le più attive società scientifiche impegnate nella ricerca sulle modificazioni fisiopatologiche dell’uomo sott’acqua e sugli effetti dell’ossigeno iperbarico sull’organismo, in condizioni normali e patologiche. La maggioranza dei soci SIMSI è costituita da medici specialisti in Medicina del Nuoto e delle Attività Subacquee e in Anestesia e Rianimazione, nonché da ricercatori e studiosi interessati allo sviluppo delle conoscenze sia nel settore subacqueo sia in quello iperbarico.

I medici della SIMSI che gestiscono gran parte dei centri iperbarici, presenti sul territorio nazionale, forniscono, nell’ambito della Medicina Subacquea ed Iperbarica, assistenza e consulenza in termini di prevenzione, sicurezza, cura e gestione delle emergenze.


Il congresso è stato realizzato con il Patrocinio di: Marina Militare, Regione Sicilia - Assessorato Regionale dell’Agricoltura dello Sviluppo Rurale e della Pesca Mediterranea - Dipartimento Pesca Mediterranea, Comune di Trapani, Autorità Portuale di Palermo, Università degli Studi di Palermo, Master di Trapani, AIUC (Associazione Italiana Ulcere Cutanee), ANCIP (Associazione Nazionale Compagnie Imprese Portuali), AOOI (Associazione Otorinolaringologi Ospedalieri Italiani), CEDIFOP (Centro Europeo di Formazione Professionale), DAN (Divers Alert Network), SIAARTI (Società Italiana di Anestesia Analgesia Rianimazione e Terapia Intensiva), SMMS (Società Mediterranea Medicina Sport) ed altri

Moltissimi i temi trattati nelle 3 giornate congressuali come, per esempio, il primo giorno sul tema "L’importanza strategica di un Centro di Medicina Iperbarica inserito in un contesto ospedaliero”, che ha visto fra altri anche la partecipazione dei Dott. Fabrizio De Nicola (Direttore Generale ASP Trapani), Anna Maria Minicucci (Direttore Generale AORN Santobono-Pausillipon Napoli) e Michele Vullo (Direttore Generale AOR Papardo Piemonte Messina). Il secondo giorno, fra le altre iniziative, anche un Corso di aggiornamento in Medicina Iperbarica e Tecniche Iperbariche per Medici, Infermieri e Tecnici e la sessione su “Il ruolo dell’ossigeno iperbarico nelle infezioni e nelle neoplasie” e “La gestione del paziente critico in terapia iperbarica, dal paziente subacqueo al paziente settico”; mentre sabato, giornata dedicata interamente alla subacquea, sono stati trattati temi come “La medicina subacquea: dal principiante al subacqueo professionista civile e militare dall’apnea alle immersioni con miscele: Aspetti tecnici, sanitari, legali e legislativi” ed alcune interessanti tavole rotonde fra le quali quella dal titolo "Quali prospettive pone il DDL 698 - Regione Sicilia (norme per il riconoscimento della professione e disciplina dei contenuti formativi per l’esercizio delle attività subacquee industriali)? Quale è il ruolo del medico subacqueo?” con la partecipazione di Alfonso Bolognini, Maria Luisa Cavallo (Primo Dirigente della Polizia di Stato già Comandante del Centro Nautico e Sommozzatori della Polizia di Stato), Maurizio Chines (SAIPEM), Corrado Costanzo (responsabile del Centro Iperbarico Romano), Rosario Marco Infascelli (Presidente SIMSI), Manos Kouvakis (direttore CEDIFOP), Francesco Paolo Sieli (presidente della SMMS - Società Mediterranea Medicina Sport) e dell’On. Salvatore Lentini (Vice Presidente commissione Attività produttive ARS e primo firmatario del DDL 698).


vedi anche: 




martedì 7 ottobre 2014

Continua il percorso del DDL 698 all’ARS

di Manos Kouvakis

Continua il percorso del DDL 698, all’ARS (Assemblea Regionale Siciliana) per il completamento dell’iter legislativo, nella seduta di Martedì 7.10.14, è stato inserito al 6° punto dell’ordine del giorno l’esame del disegno di legge n.698 “Norme per il riconoscimento della professione e disciplina dei contenuti formativi per l'esercizio delle attività della subacquea industriale” alla V Commissione Cultura formazione e lavoro, dell’Assemblea Regionale Siciliana, che ha competenza in materia di pubblica istruzione, beni ed attività culturali, lavoro, formazione professionale, emigrazione. Fra gli altri invitati a partecipare ai lavori della V commissione sono stati convocati anche la sig.ra Nelli Scilabra, assessore dell'istruzione e formazione professionale, il dott. Giuseppe Bruno, assessore per la famiglia, le politiche sociali e il lavoro e l’on Salvatore Lentini, primo firmatario disegno di legge n. 698.

Ma anche fuori dalle aule parlamentari non sono mancate le occasioni per discutere del DDL 698, come quella del mese di settembre, a Oslo (Norvegia) durante il 32° meeting Internazionale dell’IDSA (International Diving Schools Association), dove è stato inserito all’ordine del giorno un intervento dal titolo “ITALIA DDL 698 ‘Norme per il riconoscimento della professione e disciplina dei contenuti formativi per l’esercizio delle attività della subacquea industriale’: Un modello Italiano sulla formazione dei commercial diver esportabile anche in altri paesi Europei”; mentre giorno 4 ottobre è stato presentato il DDL 698, nel corso di una tavola rotonda durante il XXI congresso nazionale della SIMSI (Società Italiana Medicina Subacquea e Iperbarica) che si è svolto a Trapani.


venerdì 3 ottobre 2014

SENATO 02/10/2014: INTERROGAZIONE PARLAMENTARE PRESENTATA DAL SENATORE FRANCESCO ARACRI SU CERTIFICAZIONI DA OTS

SENATO 02/10/2014: TESTO DELL'INTERROGAZIONE PARLAMENTARE PRESENTATA DAL SENATORE FRANCESCO ARACRI SU ALCUNE CERTIFICAZIONI DA OTS CHE NON DOVREBBERO ESSERE ACCETTATE DALLE VARIE CAPITANERIE DI PORTO PER L'ISCRIZIONE AL REGISTRO SOMMOZZATORI

( si può scaricare da qui il file in pdf:http://www.cedifop.it/SENATO_OTS.pdf )


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INTERROGAZIONE

ARACRI- al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. 

Premesso che:


- in base ai Decreti Ministeriali del 13 gennaio 1979 recante “Istituzione della categoria dei sommozzatori in servizio locale”, del 31 marzo 1981 recante “Integrazioni al D.M. 13/01/79 istituzione della categoria dei sommozzatori in servizio locale” e D.M del 2 febbraio 1982 recante “Modificazioni al decreto ministeriale 13 gennaio 1979 istitutivo della categoria dei sommozzatori in servizio locale” è stato istituito presso le Capitanerie di Porto il Registro Sommozzatori per l’iscrizione di coloro che sono "in possesso del diploma di perito tecnico addetto ai lavori subacquei o dell'attestato di qualifica professionale, con allegato brevetto, di operatore tecnico subacqueo (sommozzatore) rilasciati da istituti di Stato o legalmente riconosciuti ovvero essere in possesso dell'attestato conseguito al termine dei corsi di formazione professionale effettuati secondo le modalità previste dall'art. 5 della legge 21 dicembre 1978, n. 845, e dalle relative leggi regionali di attuazione";

- la legge 21 dicembre 1978, n. 845 recante: "Legge-quadro in materia di formazione professionale", specifica, inoltre, che l’attestato di qualifica sopracitato sia conferito agli “allievi che abbiano regolarmente partecipato alle selezioni sono ammessi alle prove finali per l'accertamento dell'idoneità conseguita. Tali prove finali, che devono essere conformi a quanto previsto dall'articolo 18, primo comma, lettera a), si svolgono di fronte a commissioni esaminatrici, composte nei modi previsti dalle leggi regionali, delle quali dovranno comunque far parte esperti designati dalle amministrazioni periferiche del Ministero della pubblica istruzione e del Ministero del lavoro e della previdenza sociale, nonché esperti designati dalle organizzazioni sindacali dei lavoratori e dei datori di lavoro. Con il superamento delle prove finali gli allievi conseguono attestati, rilasciati dalle regioni, in base ai quali gli uffici di collocamento assegnano le qualifiche valide ai fini dell'avviamento al lavoro e dell'inquadramento aziendale. Gli attestati di cui sopra costituiscono altresì titolo per l'ammissione ai pubblici concorsi;

- si è costatato che moltissime Capitanerie di Porto negli ultimi anni abbiano accettato “certificati” non conformi a quanto sopra descritto, specialmente quelli rilasciati in seguito ad esami effettuati con procedimenti meramente privati, senza che all'interno delle commissioni di esami partecipino rappresentati delle Istituzioni cosi come previsto dalla legge;

- vi sono certificazioni rilasciate a seguito di corsi realizzati in 17 giorni con inclusi gli esami finali o, addirittura corsi di quattro week-end; certificazioni che non vengono repertoriate e registrate presso un ente pubblico ma recano solo con la firma di un rappresentate dell’ente o di un assessore provinciale che li sigla in data successiva allo svolgimento degli esami all’interno dell’ente; 

- esistono altresì esempi di Capitanerie di Porto che hanno accettato documentazioni incomplete di persone che hanno effettuato solo degli “stages formativi” senza aver frequentato un corso di formazione professionale o che abbiano presentato meri brevetti sportivi;


considerato che:


- la certificazione di “Operatore Tecnico Subacqueo” o “OTS”, con relativa iscrizione al Registro Sommozzatori presso una Capitaneria di Porto rappresenta l’appartenenza ad una categoria professionale tutelata dalle leggi Italiane sull’esercizio abusivo di una professione, e in particolare dagli articoli 348 del Codice Penale “Abusivo esercizio di una professione - Chiunque abusivamente esercita una professione, per la quale e' richiesta una speciale abilitazione dello Stato, e' punito con la reclusione fino a sei mesi o con la multa da centotre euro a cinquecentosedici euro.” E dall’articolo 110 del Codice Penale – “Pena per coloro che concorrono nel reato. Quando più persone concorrono nel medesimo reato, ciascuna di esse soggiace alla pena per questo stabilita, salve le disposizioni degli articoli seguenti.” Quest’ultima disposizione coinvolge anche le Capitanerie di Porto che hanno accettato iscrizioni non conformi a quanto previsto dalla legislazione attuale;

- chi si iscrive al Registro Sommozzatori, senza averne diritto, diventa attore di una concorrenza sleale nei confronti di chi è regolarmente iscritto, e che in termini di sicurezza è portatore di rischi che potrebbero diventare fatali sia per se stesso sia per le persone che lavorano in squadra assieme a lui;

- la legislazione nazionale non ha avuto un aggiornamento normativo dal 1982, malgrado diversi disegni di legge siano stati presentati in entrambi i rami del Parlamento sino ad oggi ma che non hanno mai concluso il loro iter parlamentare; 

- a giudizio dell'interrogante il tema della sicurezza è importante in tutte le attività lavorative, ma in questo settore in particolare, dove vi è l’assenza di una chiara legislazione e la possibilità di una “facile” formazione ancor più, a scapito del verificarsi di gravi incidenti come, ad esempio, quello avvenuto il 28 Aprile 2011 che ha visto coinvolto un giovane subacqueo di 21 anni - di Castelnuovo don Bosco, provincia di Asti, morto nelle acque del fiume Po, e trattato a lungo nelle aule parlamentari,

chiede di sapere:

quali orientamenti intenda esprimere, in riferimento a quanto esposto in premessa e, conseguentemente, quali iniziative voglia intraprendere, nell'ambito delle proprie competenze, per porre rimedio all'annosa questione inerente alla certificazione di “Operatore Tecnico Subacqueo”;

se intenda effettuare dei controlli specifici, per la verifica e l’individuazione di chi sia iscritto al registro senza una documentazione formativa legittima, volti a contrastare le iscrizioni illecite;

se voglia provvedere all’emanazione d di una circolare esplicativa, indirizzata a tutte le Capitanerie di Porto per la regolamentazione delle nuove iscrizioni e il controllo dei requisiti di chi è già iscritto nel Registro Sommozzatori da esse tenuto.

giovedì 2 ottobre 2014

Subacquea ots, nuove norme all’orizzonte (Avvisatore Marittimo del Mediterraneo - lunedì 15.09.2014)




Subacquea ots, nuove norme all’orizzonte: In Sicilia l'Assemblea regionale sta valutando un disegno di legge che guarda al futuro (Avvisatore Marittimo del Mediterraneo - lunedì 15.09.2014)